Veleni industriali nei campi di Colturano? Nuove analisi confermerebbero la contaminazione, per gli ambientalisti non sono state avviate verifiche – Attualità

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


Le associazioni ambientaliste WWF Martesana Sud Milano, Legambiente Lombardia e Associazione Parco Agricolo Sud Milano denunciano l’inerzia delle istituzioni, e puntano il dito contro il Comune, Città Metropolitana di Milano e la proprietà. Il sindaco Guala respinge le accuse: «Già intraprese azioni concrete. Il TAR ci ha dato ragione»

A Colturano, il problema dell’inquinamento ambientale assume contorni sempre più allarmanti. Dopo anni di segnalazioni e denunce da parte delle associazioni ambientaliste WWF Martesana Sud Milano, Legambiente Lombardia e Associazione Parco Agricolo Sud Milano, le nuove analisi condotte su campioni di terreni agricoli confermano la presenza di metalli pesanti, tra cui nichel e cromo, in concentrazioni superiori ai limiti di legge. La contaminazione è stata attribuita agli scarichi industriali provenienti dal polo produttivo di via delle Industrie, che da oltre vent’anni riversano sostanze tossiche nella roggia Colturana senza alcun trattamento.

La denuncia a mezzo stampa delle associazioni, però, non ha lasciato indifferente l’Amministrazione Comunale, che ha voluto fornire un chiarimento sulla situazione attraverso una dichiarazione ufficiale del Sindaco di Colturano, Giulio Guala, il quale ha espresso alcune riserve sulle modalità con cui sono stati raccolti i dati e ha ribadito le azioni intraprese dal Comune per fronteggiare l’emergenza ambientale.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Le nuove prove scientifiche: metalli pesanti nei campi coltivati

Le ultime indagini ambientali, realizzate su iniziativa delle associazioni ambientaliste WWF Martesana Sud Milano, Legambiente Lombardia e Associazione Parco Agricolo Sud Milano, si sono svolte il 7 novembre scorso con il supporto delle Guardie Ecologiche Volontarie. Come spiegano gl i ambientalisti  in una nota stampa nel corso dell’operazione sono stati prelevati due campioni di terreno nei pressi della roggia inquinata e analizzati presso il laboratorio accreditato LabAnalysis. I test hanno rilevato la presenza di livelli elevati di nichel e cromo, elementi chimici riconducibili esclusivamente a processi industriali o artigianali. Queste analisi non sono state commissionate né dalla Procura né da ARPA, ma rappresentano un’iniziativa autonoma delle associazioni per monitorare la situazione e denunciare l’inquinamento ambientale della zona.

I risultati ottenuti aggraverebbero il quadro già preoccupante emerso da precedenti analisi condotte sulla qualità delle acque e dei fanghi della roggia. Anche il sopralluogo più recente ha confermato che le acque del corso d’acqua presentano ancora un aspetto grigiastro e maleodorante, chiaro segnale della presenza di scarichi non trattati.

L’allarme dgli ambientalisti; inerzia delle istituzioni e rischio per la salute pubblica

Le associazioni ambientaliste WWF Martesana Sud Milano, Legambiente Lombardia e Associazione Parco Agricolo Sud Milano denunciano con forza il fatto che, a tre anni dalle prime segnalazioni, nessuna azione concreta sia stata intrapresa per caratterizzare e bonificare l’area contaminata. Nonostante le numerose diffide, gli esposti e le segnalazioni agli enti competenti, la situazione rimane immutata.

Ancora più grave, secondo le associazioni, è l’inerzia dell’Asp Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio, proprietari della roggia e dei terreni limitrofi. Malgrado l’ordinanza di messa in sicurezza emessa dal Sindaco di Colturano, e confermata dal TAR di Milano, l’ente non ha adottato misure efficaci per contrastare l’inquinamento, lasciando che il problema si trascini nel tempo con conseguenze potenzialmente devastanti per l’ambiente e la salute dei cittadini.

«A fronte di dati così allarmanti e del protrarsi di una situazione che mette a rischio la salute pubblica – dichiarano le associazioni ambientaliste WWF Martesana Sud Milano, Legambiente Lombardia e Associazione Parco Agricolo Sud Milanochiediamo immediati interventi da parte del Comune di Colturano, del Settore Bonifiche di Città Metropolitana e della Asp Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio per fare chiarezza sulla situazione e adottare misure risolutive. In caso contrario, procederemo con ulteriori azioni legali, segnalando il caso alla Procura della Repubblica, che ha già aperto un fascicolo sulla vicenda».

La risposta del sindaco Giulio Guala

Il Sindaco di Colturano, Giulio Guala, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui esprime alcune riserve sulle modalità con cui i dati sono stati raccolti e sottolinea le azioni già messe in campo dall’Amministrazione comunale:

«Prendiamo atto del recente comunicato stampa diffuso dalle associazioni ambientaliste del territorio in merito alla situazione della Roggia Colturana. Comprendiamo le preoccupazioni espresse e riconosciamo il valore del lavoro svolto dalle associazioni per la tutela dell’ambiente. Tuttavia, riteniamo fondamentale che rilevazioni di questo tipo siano condotte con il necessario contraddittorio e attraverso dati certi e certificati in modo incontrovertibile da tutte le parti coinvolte, affinché ogni valutazione sia il più possibile obiettiva e condivisa. Purtroppo, in questo caso, tali rilevazioni non sono state effettuate seguendo questi criteri, e le informazioni sono state raccolte senza un confronto con la proprietà della Roggia né con l’Amministrazione che rappresentiamo. Questo metodo, per quanto possa essere animato da buone intenzioni, rischia di generare allarmismi senza fornire un quadro verificabile e condiviso della situazione.

Per quanto riguarda le misure adottate, ricordiamo che la vicenda è attualmente oggetto di un’indagine della Procura della Repubblica. L’Amministrazione ha fornito piena collaborazione agli inquirenti, mettendo a disposizione tutta la documentazione e le informazioni richieste. Con fiducia nel lavoro della magistratura, attendiamo quindi gli esiti dell’indagine e le relative decisioni.

Microcredito

per le aziende

 

Nel frattempo, il Comune di Colturano ha già intrapreso azioni concrete per affrontare la questione: lo scorso anno è stata emessa un’ordinanza di messa in sicurezza della Roggia Colturana, rivolta al proprietario privato. Quest’ultimo ha presentato ricorso al TAR di Milano, che ha confermato la legittimità del provvedimento comunale. Spetta ora al proprietario attuare le disposizioni dell’ordinanza, e l’Amministrazione continuerà a vigilare affinché ciò avvenga nel rispetto delle norme.

Rispetto alle osservazioni sulla trasparenza dell’operato comunale, riteniamo di aver sempre agito con correttezza e in piena conformità ai principi di legge. Le associazioni hanno spesso scelto di interfacciarsi con il Comune attraverso note formali e diffide legali, strumenti legittimi ma che, per loro stessa natura, rendono più complesso un dialogo diretto e costruttivo. In questo contesto, la mancata partecipazione all’assemblea pubblica organizzata dalle associazioni non è stata dettata da indisponibilità al confronto, ma dalla necessità di discutere temi così rilevanti sulla base di dati verificati e in un contesto istituzionale che garantisca il coinvolgimento di tutte le parti interessate.

L’Amministrazione Comunale continuerà a operare con senso di responsabilità e trasparenza, nell’interesse della comunità, della tutela ambientale e della valorizzazione del territorio, con l’unico obiettivo di garantire il benessere collettivo e il rispetto delle normative vigenti».

Un obiettivo comune: difendere il territorio e la salute pubblica

La vicenda della Roggia Colturana continua a far discutere e rimane una questione aperta. Da un lato, le associazioni ambientaliste invocano un intervento immediato per la bonifica dell’area e chiedono verifiche sulle aziende responsabili dell’inquinamento. Dall’altro, l’Amministrazione comunale difende il proprio operato, sottolineando di aver agito nel rispetto della normativa e attendendo l’esito dell’inchiesta della magistratura.

Nonostante le divergenze emerse nel dibattito, è auspicabile che le associazioni ambientaliste e le istituzioni possano collaborare attivamente senza dover ricorrere a diffide legali e scontri giudiziari. Entrambe le parti condividono lo stesso obiettivo: tutelare l’ambiente e la salute pubblica. Unendo le forze, potrebbero intraprendere azioni congiunte, come una nota di aggiornamento alla Procura della Repubblica, soprattutto alla luce della sentenza del TAR, per accelerare le verifiche e garantire interventi concreti. Solo attraverso un dialogo aperto e costruttivo sarà possibile trovare soluzioni efficaci e tempestive per risolvere definitivamente la questione della Roggia Colturana.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link