Ci sarà o no la nuova rottamazione cartelle? Riapertura termini e sanatoria 2025, le ultime

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Molti nostri utenti, lettori e tutti coloro che ci scrivono in redazione riguardo alle cartelle esattoriali, ci chiedono della nuova rottamazione delle cartelle. L’argomento è sempre di attualità e lo è ormai da mesi. Se ne parlava già durante i lavori parlamentari alla legge di Bilancio, e adesso se ne torna a parlare con il decreto Milleproroghe. Se l’argomento interessa così tante persone, il motivo non può che essere uno solo.

Sono milioni i contribuenti italiani che hanno a che fare con le cartelle esattoriali. Evidentemente, i precedenti provvedimenti e le vecchie sanatorie non sono bastati a risolvere tutto. Vuoi per via di problematiche oggettive presenti in alcune sanatorie.

Vuoi perché, non appena un contribuente aderisce a una di esse, ecco che nel suo estratto di ruolo arrivano altre cartelle.

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E allora molti ritengono necessario un nuovo provvedimento di questo genere. Ecco il punto della situazione attuale per quanto riguarda la nuova rottamazione delle cartelle e cosa sembra che accadrà adesso.

Ci sarà o no la rottamazione quinquies? Riapertura termini e sanatoria 2025, le ultime

Sulle cartelle esattoriali e sulle sanatorie, le correnti di pensiero – anche tra i legislatori e la politica – sono contrastanti. C’è chi le ritiene necessarie per ragioni di cassa dello Stato, per smaltire il magazzino crediti del concessionario e per alleggerire il carico dei contribuenti.

Altri, invece, le considerano un favore agli evasori fiscali e ritengono che creino un disallineamento sociale, favorendo chi non è ligio al dovere di cittadino perché non paga ciò che deve, a discapito di chi invece paga regolarmente.

La Lega di Matteo Salvini è tra i gruppi parlamentari che più di altri ha fatto della rottamazione delle cartelle un proprio cavallo di battaglia.

Fu la Lega, ad esempio, a proporre tramite emendamento la rottamazione quinquies nella manovra finanziaria di fine anno.

Una misura bocciata, così come è stato bocciato quel relativo emendamento. E adesso è sempre la Lega ad aver riproposto la rottamazione delle cartelle nel decreto Milleproroghe, ma anche in questo caso l’emendamento è stato respinto, almeno stando a quanto emerge al momento.

Tuttavia, ciò non significa che nel 2025 non ci sarà alcun intervento in materia di sanatorie sulle cartelle esattoriali.

Qualcosa cambierà in un ambito che, a dire il vero, è già stato oggetto di importanti novità. Basti pensare, ad esempio, alla riforma della riscossione, che ha introdotto la possibilità di dilazioni più lunghe per chi chiede la rateazione ordinaria delle cartelle (anche se questa non è una sanatoria, perché in caso di rateizzazione non sono previsti sconti su sanzioni e interessi di ritardata iscrizione a ruolo, anzi, si aggiungono i nuovi interessi di dilazione).

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Oppure alla cancellazione automatica delle cartelle che per 5 anni l’Agenzia delle Entrate ha tentato invano di incassare.

Cosa è successo all’emendamento della Lega nel decreto Milleproroghe

Dai lavori parlamentari sul decreto Milleproroghe emerge che l’emendamento della Lega sulla nuova rottamazione delle cartelle esattoriali non è passato. Il motivo è la inammissibilità dell’emendamento per natura rispetto al decreto stesso.

In pratica, non si tratta di una bocciatura nel merito del provvedimento. Semplicemente il Milleproroghe non è lo strumento legislativo idoneo a introdurre una nuova sanatoria.

Tradotto in termini pratici, occorrerà collegare questa nuova sanatoria ad altri provvedimenti del governo oppure a una proposta di legge vera e propria, o magari a un decreto specifico costruito ad hoc per questa materia.

In effetti, come suggerisce il nome stesso, il decreto Milleproroghe serve principalmente a prorogare le misure in scadenza. Ecco perché è più probabile che, anziché approvare una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, si intervenga nuovamente su quella già in vigore. Ossia la rottamazione quater, a cui i contribuenti hanno aderito nel 2023 (la scadenza per la definizione agevolata era fissata al 30 giugno 2023, ndr). E per la quale continuano a pagare le rate, con la settima rata in scadenza il 28 febbraio prossimo.

La riapertura dei termini della rottamazione delle cartelle è ancora in pista

La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha quindi bocciato, per le ragioni sopra esposte, l’emendamento relativo alla rottamazione quinquies. Ma sempre a Palazzo Madama c’è un altro emendamento sul decreto già citato che potrebbe andare più incontro alle finalità dello stesso. Si parla della riapertura dei termini della rottamazione quater per chi è decaduto dai benefici.

In altre parole, coloro che sono usciti dalla sanatoria per l’impossibilità di pagare le rate precedenti potrebbero tornare a godere dei vantaggi previsti da questa misura. Vantaggi che la nuova rottamazione quinquies cambierebbe radicalmente, soprattutto riguardo ai rischi di decadenza, che rappresentano la maggiore differenza tra le due versioni.

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Perché un contribuente che ha presentato domanda di definizione agevolata può decadere dai benefici? Con la rottamazione quater, basta non pagare una rata per finire in questa situazione. Le rate, infatti, sono trimestrali e di importo spesso elevato, come quelle di ottobre e novembre 2023, definite da molti maxi rate.

Con la nuova rottamazione quinquies, invece, le rate sarebbero mensili, per un totale di 120 rate (10 anni di ammortamento), senza maxi rate e con la decadenza che scatterebbe solo dopo il mancato pagamento di otto rate.



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