Elicottero caduto, Procura: Lorenzo Rovagnati e i due piloti morti sul colpo

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È stata posta sotto sequestro l’area dove ieri a Castelguelfo di Noceto è precipitato l’elicottero con a bordo tre persone, tra cui l’imprenditore Lorenzo Rovagnati, tutte decedute. In campo per i rilievi i Ris di Parma, gli specialisti delle analisi scientifiche, insieme ai carabinieri del comando provinciale, coordinati dalla Procura, mentre anche l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha aperto un’indagine sull’accaduto. Intanto, oltre all’amministratore delegato del gruppo Rovagnati, sono state identificate nella notte le altre due vittime dell’elicottero caduto ieri verso le 19. Si tratta dei due piloti Flavio Massa, 59 anni e Leonardo Italiani, 30 anni. L’elicottero andato distrutto nell’impatto era un Agusta Westland AW109. Tutti e tre sono morti sul colpo. Rovagnati è stato trovato all’interno del velivolo, gli altri due sono stati sbalzati dall’urto. Lo schianto è avvenuto poco dopo il decollo per cause da chiarire, nell’area del decollo stesso. Da sottolineare come l’elicottero non fosse dotato di scatola nera: la normativa aeronautica vigente non ne prevede obbligatoriamente l’installazione a bordo di aeromobili simili.

L’impatto a 400-500 metri dal luogo del decollo

“L’obiettivo è ricostruire esattamente la dinamica di questa tragedia, lo dobbiamo ai familiari delle vittime ai quali va tutto il nostro cordoglio”, ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Parma, colonnello Andrea Pagliaro. Il comandante ha spiegato che “l’impatto al suolo è avvenuto a 4-500 metri dall’elisuperficie da cui l’elicottero era decollato poco prima”.. L’elicottero sarebbe precipitato in verticale, dopo un tentativo di decollo non andato a buon fine, con una manovra per portarlo al di sopra del livello della fitta nebbia che dal pomeriggio era scesa sulla pianura tra Parma e Fidenza. A quel punto c’è stato un problema, forse un guasto, forse uno sbaglio di un pilota, che ha provocato la devastante caduta.

Sindaco Noceto: “Tragedia per la nostra comunità”

Il sindaco di Noceto, Fabio Fecci, ha detto: “Ho avuto il grande piacere di conoscere Lorenzo quando veniva col papà, è più di 30 anni che conosco questa famiglia, da quando si sono insediati e hanno acquistato il castello di Castelguelfo e gli allevamenti suinicoli che hanno realizzato. C’è stato un rapporto molto forte, una famiglia di grande umiltà. Il padre era una persona semplicissima, un grande imprenditore e Lorenzo stava incarnando tutto quello che ha realizzato il papà insieme alla mamma, al fratello. È una tragedia tremenda che colpisce tutta la nostra comunità. È stato molto vicino a noi nelle varie iniziative sociali, culturali, ricreative”.

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La storia del gruppo Rovagnati

Lorenzo Rovagnati, 41 anni, era l’amministratore delegato della nota azienda di salumi omonima. La storia del gruppo inizia nel 1952 quando Angelo Ferruccio Rovagnati, a Biassono in Brianza, inizia a produrre burro e formaggi da vendere all’ingrosso. Da qui, nei decenni a seguire, è nata un’azienda leader in Italia e nel mondo nel settore dei salumi, un impero che fattura oltre 300 milioni di euro l’anno e dà lavoro a oltre 1.200 persone in più di 20 Paesi. Nel 1968 Paolo Rovagnati assume la guida dell’azienda e negli anni ’70 diventa di livello nazionale. Nel decennio successivo viene messo a punto “il prosciutto cotto perfetto” e viene chiamato Gran Biscotto, con un marchio a fuoco sulla cotenna come fino ad allora faceva solo il Consorzio di Parma. Poi l’idea di promuovere il prodotto in televisione, e le promozioni di Mike Bongiorno diventano un pezzo di storia televisiva. Gli anni Ottanta sono anche il decennio in cui Rovagnati continua la sua crescita producendo oltre 20 tipi diversi di prosciutti cotti. Dal 2010 sotto la guida degli eredi – Ferruccio e Lorenzo – l’azienda si fa internazionale, comincia a esportare in molti Paesi europei ed extra europei come Francia, Belgio, Germania, Irlanda e Stati Uniti d’America e supporta la crescita con acquisizioni come quella dello storico marchio di affettatrici Berkel e di Pineider. Il 2020 è l’anno dell’espansione, con l’apertura del primo stabilimento produttivo all’estero, a Vineland in New Jersey.




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