Gramigna: dall’agricoltura sociale all’energia rinnovabile, i progetti che trasformano Benevento

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Benevento, Campania – C’è qualcosa di altamente straordinario nella gramigna, un’erba che sfida il tempo e le stagioni, che resiste alle mani che tentano di strapparla, ai venti, alla pioggia incessante e al sole cocente. La gramigna non si arrende, si insinua nel terreno con le sue radici lunghe. E la gramigna diventa anche metafora della vita: «Per la nostra associazione abbiamo scelto il nome Gramigna perché proprio come lei siamo uomini e donne tenaci, pionieri dell’associazionismo e dei legami con la terra», afferma il presidente dell’associazione Gramigna, Donato De Marco.

Convinti che l’unico modo per curare la terra sia la terra stessa, Donato e altri amici hanno deciso nel 2014, dopo la messa in opera della cooperativa agricola Lentamente, di fondare l’associazione Gramigna per la promozione e la gestione di orti e campi condivisi destinati all’autoproduzione. «Tutto è partito con un piccolo gruppo che si occupava per lo più di attività con la cultura di erbe spontanee. Dopo una collaborazione con il progetto Casa delle erbe partecipammo a un bando con il centro servizi volontariato di Benevento: ne fummo vincitori e ci occupammo della realizzazione di orti sociali in alcuni terreni della ASL».

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Quando tutto è iniziato era solo un piccolo seme, un gruppo di persone con un’idea semplice ma potente: coltivare non solo la terra, ma anche opportunità, legami e un nuovo modo di vivere la sostenibilità. Col tempo, come la gramigna che si estende silenziosa, anche la loro visione ha preso forza: dagli orti sociali ai laboratori di inclusione, dalla valorizzazione dell’agricoltura locale agli scambi culturali, ai progetti europei e alle collaborazioni internazionali.

AREE RURALI E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

La connessione profonda tra aree rurali e sostenibilità ambientale è garantita dal ruolo fondamentale che svolgono le campagne, i piccoli borghi e le comunità agricole nella tutela dell’ambiente e nella promozione di uno sviluppo più equilibrato e rispettoso della natura. «In un secolo in cui il mondo urbano, seppur pregno di opportunità, è l’emblema della decadenza, le aree rurali sono in controtendenza: i pochi servizi le rendono poco attrattive, ma gli ultimi decenni stanno dimostrando al mondo intero come l’essere umano abbia bisogno di paesaggi naturali attorno a sé per non cadere vittima del progresso», continua Donato De Marco, presidente dell’associazione Gramigna.

Le aree rurali custodiscono e favoriscono la biodiversità. La promozione di un’agricoltura rigenerativa e l’investimento in energie rinnovabili favoriscono non solo una lotta attiva al cambiamento climatico – attraverso pratiche di permacultura, compostaggio e agro-forestazione – ma anche uno sviluppo di un turismo sostenibile anche attraverso l’ispessimento delle comunità.

Le comunità energetiche rappresentano un modello innovativo non solo di gestione dell’energia, ma di società

EURECA E GRAMIGNA

Sin dalla sua nascita l’associazione Gramigna ha lavorato per promuovere la sostenibilità ambientale e la rigenerazione urbana, credendo fermamente che il futuro delle nostre città dipende da un rapporto più armonioso tra natura ed esseri umani. Con questa visione l’associazione ha scelto di partecipare a Eureca, l’accademia europea di ecologia urbana, «un’iniziativa che mira a promuovere la formazione e la sensibilizzazione sull’ecologia urbana, con particolare attenzione al cambiamento climatico e alla sostenibilità».

Attraverso programmi educativi e una piattaforma online, Eureca offre risorse non solo per i professionisti interessati a comportamenti ecologici e rispettosi dell’ambiente urbano, ma anche per cittadini ed educatori. Gli argomenti trattati sono molteplici, ma tutti mirano a educare i cittadini alla consapevolezza: «Per attuare un cambio di rotta è giusto che le persone vengano messe al corrente dell’impatto reale dell’essere umano sulla natura – e per natura non intendiamo soltanto flora e fauna, ma anche propriamente il territorio e i corsi d’acqua».

gramigna

Ridurre l’impatto della propria vita quotidiana non vuol dire per forza trasferirsi in un bosco o lontano dal centro città: «Scegliere una vita sostenibile vuol dire attuare buone pratiche, offrire più spazi verdi, dare fiducia all’edilizia naturale, alle isole verdi urbane, a soluzioni abitative ecocompatibili», continua Donato De Marco.

RURAL ENERGY COMMUNITIES

Dove la natura scandisce i ritmi della vita quotidiana sta emergendo una nuova versione nel futuro: le comunità energetiche rurali, non solo produzione di energia da fonti rinnovabili. Infatti questo progetto mira a costruire un modello più equo e sostenibile che valorizzi le risorse locali e coinvolga in maniera attiva i cittadini. In questo scenario l’associazione Gramigna ha intrapreso un percorso innovativo promuovendo nella sua Torrecuso una comunità energetica rurale. A settembre 2022 è stato presentato il progetto in collaborazione con le associazioni europee Asonautas e Maltae: «Il nostro obiettivo è quello di bonificare una ex discarica e di sviluppare in essa una comunità energetica per il nostro paese».

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Queste comunità mirano a promuovere l’autosufficienza energetica, a ridurre i costi dell’energia e a contribuire a uno sviluppo sostenibile nelle aree rurali generando energia pulita e riducendo la dipendenza da fonti fossili e contribuendo così alla riduzione delle emissioni. «Nonostante i grandi vantaggi, la diffusione del nostro progetto ha riscontrato svariate sfide, tra cui la complessità burocratica e la sensibilizzazione delle istituzioni, ancora adesso un po’ restie a questo genere di comunità energetica. Ciò nonostante negli anni abbiamo potuto confrontarci con esperti del settore e abbiamo così avuto modo di accedere a informazioni in maniera molto più chiara».

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«Lo scorso febbraio abbiamo presentato nel nostro Comune la possibilità di realizzare una comunità energetica rinnovabile, una CER. Cittadini, imprese ed enti pubblici finalmente potranno unirsi per produrre, consumare e gestire energia da fonti rinnovabili in maniera condivisa e sostenibile. Le comunità energetiche rappresentano un modello innovativo non solo di gestione dell’energia, ma di società. La sostenibilità ambientale, con i suoi vantaggi economici, offre una possibilità di crescita e di vita alle aree urbane, proprio come alle aree rurali», conclude il presidente di Gramigna.

Leggi il nostro speciale sulle comunità energetiche.





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