MasterChef 14: cronaca, eliminato, pagelle nona puntata

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Giorgio Locatelli, giudice di MasterChef Italia 14. Credit: Ufficio Stampa Sky

Lentamente ci stiamo avvicinando alle ultime puntate di MasterChef Italia 14. All’inizio di questa puntata del cooking show, infatti, i concorrenti rimasti in gara sono solo 8.

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Questa puntata si apre con una Mystery Box inedita dal sapore crime. 

A MasterChef arrivano i “Crimini gastronomici” di Pablo Trincia

Gli otto aspiranti chef, con la loro Mystery Box davanti a loro, indossano delle cuffie. Parte un podcast con una voce conosciuta. È quella di Pablo Trincia, che racconta la storia di Santina, che in cucina non sembra molto esperta. Spezza gli spaghetti e poi li condisce con del ketchup. I suoi “Crimini gastronomici” sono appassionanti e raccontano grandi errori che si fanno in cucina.

All’interno della box ci sono gorgonzola, pecorino, mozzarella, scampi, branzino. La sfida è fare un piatto che riesca ad unire pesce e formaggio. «In maniera convincente», spiega Cannavacciuolo. E non è tutto qui. Sfruttando la presenza di Pablo Trincia nella cucina di MasterChef, i giudici spiegano: «Dovrete essere convincenti non solo col piatto ma anche con le parole». Dovranno, insomma, preparare una storia avvincente.

Pablo Trincia ospite di MasterChef Italia 14. Credit: Ufficio Stampa Sky

Pablo Trincia ospite di MasterChef Italia 14. Credit: Ufficio Stampa Sky

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I 3 piatti migliori della Mystery Box

I giudici scelgono di assaggiare i tre piatti migliori. Si parte con Anna. Il suo “Assassinio sull’Orient Express” è un involtino di branzino ripieno di scampi su crema di mussoli e gorgonzola, cavolfiori affumicati e foglia di mizuna fritta. «Hai risolto il caso in maniera brillante», commenta Cannavacciuolo.

Poi arriva Claudio. Il suo piatto si chiama “L’ho scampata” e sono spugne di scampi su fondo di harissa e scampi con fonduta di pecorino. L’aspirante chef parla di scampi finiti in un frullatore e ammette: «Io sono come Santina». I giudici apprezzano la sua storia e la sua ricetta.

Il terzo piatto migliore è quello di Franco: “Accoglienza”. Sono delle tartellette ripiene di crema di mussoli e gorgonzola. «Non ci trovo niente di sbagliato ma manca qualcosa», commenta Locatelli.

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Il migliore tra loro tre? È Claudio. Avrà un vantaggio nell’Invention Test.

L’Invention Test musicale con Chef Locatelli in versione DJ

Questo Invention Test è a tema musica. Ed è guidato da un deejay speciale: Giorgio Locatelli. Per l’occasione, mixa grandi hit della musica inglese. E a ogni brano è associato un piatto.

La playlist prende il via con Lucy in the Sky With Diamonds dei Beatles. È associato a lenticchie rosse e zucca bottiglia (un piatto fatto in onore di Paul McCartney che è vegano, e per l’amore dei Beatles per l’India). “DJ Loca” poi suona London Calling dei Clash. Gli ingredienti abbinati? Creste di gallo e birra.

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Infine Wake Me Up Before You Go-Go degli Wham!, che fa ballare tutti in cucina. Associati a questo brano ci sono bacon e concentrato di pomodoro.

Claudio, vincitore della Mystery Box, sceglie quali ingredienti cucinare e quali affidare agli altri aspiranti chef. Sceglie di lavorare su creste di gallo e birra (e lo fa fare anche a Katia). Gianni, Franco e Mary devono cucinare vegano: lenticchie rosse e zucca bottiglia. Infine, Anna, Jack e Simone devono invece cucinare bacon e concentrato di pomodoro.

I piatti dell’Invention Test di MasterChef, dal punk ai Beatles

Gli assaggi iniziano con Claudio. Il suo “Punk is not dead” è un risotto alla barbabietola con creste di gallo e salsa alle ostriche, birra, tamarindo e soia. Anche Katia, con gli stessi ingredienti ha pensato di cucinare un risotto. Il suo piatto, “Più pink che punk”, ha creste di gallo fritte al rosmarino, cipolla caramellata e riduzione di albicocche. Sceglie di usare la sua Golden Pin: «Non sono riuscita a dare quello che volevate al piatto».

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Giorgio Locatelli, giudice di MasterChef Italia 14. Credit: Ufficio Stampa Sky

Giorgio Locatelli, giudice di MasterChef Italia 14. Credit: Ufficio Stampa Sky

Poi arrivano i piatti ispirati ai Beatles. Mary cucina “Psychedelic Moon”, lenticchie alla curcuma risottate, tartare di zucca bottiglia e tuile di lenticchie. «Le tuile sono immangiabili», commenta Cannavacciuolo. Franco porta “Franco in the Varanasi Sky”: dahl di lenticchie con salsa di arachidi e chutney di uva e zucca. «È tornato Franco», annuncia Cannavacciuolo. Gianni cucina “Filetto vegano alla Schopenhauer”: una zucca fritta con salsa di aceto balsamico e arancia con crema di lenticchie. «Ho cucinato un piatto vegano pensando a un filetto, penso sia una cosa psichedelica», commenta, anche se chiamare un piatto vegano “Filetto” non sembra una buona idea, come rimprovera Locatelli. Barbieri, invece, sottolinea gli errori presenti nel piatto: «Troppa filosofia e poca pratica».

Dai piatti pop a tema Wham! agli esiti dell’Invention Test

Infine i piatti pop che nascono dagli ingredienti legati alla hit degli Wham! Il piatto “Londra chiama Gyoza” di Simone? Gyoza ripieni di vitello e bacon con salsa di concentrato di pomodoro, funghi e peperoncino. Non sconvolge. Anna, invece, cucina “Pop Balls”, ossia polpette di riso ripiene di bacon e datteri su salsa di pomodoro con fondo di carne e uva al saké. «Un piatto allegro e divertente», commenta Locatelli, che però sottolinea: «Il riso è insipido. Questo è un errore».

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Chiude gli assaggi Jack. Il suo “Nevali” è un carré di agnello con salsa di albicocche, bacon jam, salsa di pomodoro e spezie, cardoncello saltato e bacon caramellato. Mentre presenta il suo piatto, racconta del rapporto complesso con il padre. «Magari è la volta buona che gli faccio una chiamata».

Il vincitore dell’Invention Test? Franco. Avrà un vantaggio nella prova in esterna. E i peggiori? Claudio, Mary e Gianni. I giudici chiedono a Mary e Gianni di indossare il grembiule nero. Dovranno affrontare gli sconfitti della prova in esterna al Pressure Test.

Mary e Gianni con indosso un grembiule nero. Credit: Ufficio Stampa Sky

Mary e Gianni con indosso un grembiule nero. Credit: Ufficio Stampa Sky

MasterChef: la prova in esterna al Mart di Rovereto

In questo nono appuntamento con MasterChef Italia, show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy, tutti i giovedì in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, gli aspiranti chef arrivano al Mart di Rovereto, in provincia di Trento. All’interno di uno dei musei di arte moderna e contemporanea più importanti d’Italia, dovranno cucinare facendosi ispirare dai capolavori presenti nel museo.

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Gli aspiranti chef che si sfidano in questa prova in esterna sono sei. Si dividono in tre squadre, di colori diversi. Franco sceglie di cucinare con Anna: loro sono la squadra gialla. Claudio e Jack sono la squadra rossa, mentre Simone e Katia indossano il grembiule blu.

Futurismo, astrazione e metafisica in cucina

A ogni corrente artistica vengono collegati ingredienti che dovranno essere utilizzati. Il piatto ispirato al futurismo dovrà essere un dolce salato con la mela. A chi toccherà l’astrazione, invece, dovrà usare la farina di polenta. Infine c’è la metafisica. Chi sarà chiamato a farsi ispirare dalle opere di De Chirico dovrà cucinare tre tipi diversi di pasta secca.

I giudici di MasterChef Italia 14 - Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri - al Museo MART di Rovereto. Credit: Ufficio Stampa Sky

I giudici di MasterChef Italia 14 – Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri – al Museo MART di Rovereto. Credit: Ufficio Stampa Sky

È Franco, vincitore dell’Invention Test, ad affidare le correnti (e quindi gli ingredienti) alle coppie. Per lui e Anna sceglie l’astrazione. Invece, il team rosso sarà “metafisico”, quello blu “futurista”. Gli aspiranti chef dovranno cucinare per 5 critici ed esperti d’arte. Prima, però, possono fare una breve visita al Mart.

I critici votano i tre piatti seguendo tre criteri: gusto, creatività, impiattamento e coerenza artistica. I vincitori della prova sono Franco e Anna. Gli altri, invece, vanno al Pressure Test, contro Gianni e Mary.

Il Pressure Test con Jacopo Ticchi sulla frollatura del pesce

L’ultimo ospite della serata è lo chef romagnolo classe 1994 Jacopo Ticchi della Trattoria da Lucio, a Rimini. La sua cucina si basa su un trattamento delicato e accurato della materia prima: la frollatura del pesce. «La maturazione serve a far scoprire il gusto naturale», spiega Ticchi che viene definito da Locatelli «un macellaio di mare».

Ognuno dei sei aspiranti chef al Pressure Test ha una parte del pesce su cui lavorare. Sono: la testa (Claudio), il collare (Simone), la coda (Katia), la ventresca (Jack), il filetto alto (Gianni) e il filetto basso (Mary).

Iniziano gli assaggi dei giudici, tra conferme e alcune amare delusioni. L’esito di questa prova? I tre piatti peggiori sono quelli di Gianni, Katia e Simone. A dover lasciare il programma è Gianni. Restano così in sette a giocarsi il titolo di MasterChef Italia.



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