L’aeroporto Arlotta di Grottaglie potrebbe riaprire ai voli civili se solo si finanziasse la continuità territoriale, strumento legislativo che ha lo scopo di garantire i servizi di trasporto ai cittadini abitanti in regioni disagiate. L’istanza, presentata il 30 maggio del maggio del 2022, di recente è stata riesumata, per così dire, e ora si attendono le valutazioni da parte della Regione e i passi conseguenti. Da un lato l’impegno delle risorse e dall’altro l’interlocuzione con le compagnie aeree interessate.
Il Comitato pro Aeroporto di Taranto-Grottaglie, promotore dell’iniziativa, sostiene di aver ricevuto un feedback positivo dal presidente di Aeroporti di Puglia Antonio Vasile, in un incontro avvenuto ieri a margine dell’open day in cui si è fatto il punto sui lavori di ristrutturazione al terminal passeggeri dell’aeroporto. Erano presenti il sindaco di Grottaglie Ciro D’Alò, il presidente della Camera di Commercio Vincenzo Cesareo e il consigliere del presidente della Regione Puglia per il Piano Taranto, Mino Borraccino. Sono previsti 600 metri quadri in più di volumetria rispetto al progetto iniziale e la struttura sarà di 2800 mq al piano terra, adibiti interamente al terminal passeggeri e 1600 mq al primo piano per gli uffici.
Della battaglia per la continuità territoriale se n’è parlato nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il presidente Walter Fischetti, il vicepresidente Michele Damiano e Franco Conte per il Comitato pro Aeroporto e il presidente di Taranto Forum Aps, Andrea Franchi.
È stato affidato uno studio per comprendere se l’aeroporto possiede o meno i requisiti per accedere a questa misura. Subito dopo si dovrà procedere con la convocazione della conferenza di servizi.
L’Arlotta nutre l’ambizione di diventare il primo spazioporto italiano e di aprire ai voli suborbitali, ma cittadini e comitati da anni si battono per l’utilizzo dello scalo anche per i voli di linea. «L’aeroporto – ha sottolineato il presidente Fischetti – è tecnicamente aperto, anche se non ancora operativo per i voli passeggeri. Questo scalo peraltro è inserito nel piano nazionale ed è dotato di personale pagato dallo Stato e di caserma dei vigili del fuoco, a differenza di Foggia. La beffa è doppia perché non c’è un servizio per cui già paghiamo».
Il lavoro «del Comitato – ha voluto puntualizzare Fischetti – in questi anni è stato di supporto tecnico ma anche volto a svelare ai tarantini le tante bugie dette. Anche con lo spazioporto, lo scalo non potrà interrompere l’attività della mobilità. Ecco perché abbiamo intrapreso la strada della continuità territoriale. L’ha chiesta anche Brindisi, ma a mio modo di vedere non passerà il vaglio della notifica all’Ue perché è un aeroporto che ha un traffico passeggeri superiore a 3 milioni. Ricordo che la continuità territoriale è uno strumento pensato per togliere un territorio dall’isolamento valorizzando l’infrastruttura esistente, non è un incentivo turistico».
Il Comitato ha spesso contestato alla Regione Puglia, proprietaria del gestore Aeroporti di Puglia Spa, di non essersi prodigata per sopperire all’assenza di collegamenti passeggeri da Taranto (con la richiesta – ad esempio – degli oneri di servizio pubblico per la continuità territoriale), reputando erroneamente l’aeroporto di Grottaglie in concorrenza con Bari e Brindisi.
Secondo il Comitato, il protrarsi di questa situazione rappresenta una grave violazione del diritto alla mobilità dei cittadini del territorio. Peraltro il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dichiarò che avrebbe caldeggiato l’apertura dei voli civili ad Enac, evidenziando l’importanza di accompagnare l’aeroporto di Taranto con il traffico turistico, soprattutto in vista dei Giochi del Mediterraneo.
Già «domani – ha chiarito Walter Fischetti – una compagnia che intende utilizzare lo scalo per voli di linea potrebbe inoltrare domanda con il proprio piano industriale al gestore che poi mette a disposizione gli spazi. L’incontro con Vasile ci ha fatto capire che una cortina si è scongelata. Con Aeroporti di Puglia si può avviare un rapporto sinergico e propositivo per allineare il desiderio dei tarantini di tornare a volare da Grottaglie».
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