Altri cento Comuni hanno perso l’ultima banca: 3.381 municipi sono rimasti senza sportelli (quasi la metà del totale)

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Nel 2024 le banche italiane hanno chiuso 508 sportelli, portando il numero complessivo sotto quota 20 mila

Lo scorso anno altri 100 comuni italiani hanno perso l’ultimo sportello bancario fisico. La denuncia arriva dal sindacato First Cisl, una delle sigle del settore che da tempo monitora il fenomeno della «desertificazione» bancaria che dai centri più piccoli e le aree interne del Paese si sta diffondendo anche a comuni di oltre 20 mila abitanti. I numeri del report messo a punto dal sindacato dei lavoratori del settore finanziario aderente alla Cisl sono impietosi: Nel 2024 le banche italiane hanno chiuso 508 sportelli, portando il loro numero complessivo a livello nazionale sotto quota 20 mila. Nel complesso il calo è stato del 2,5% rispetto alla fine del 2023, con una forte accelerazione nell’ultimo trimestre dell’anno, nel quale sono stati chiusi 432 sportelli. In soli tre mesi circa 230 mila italiani hanno perso la possibilità di entrare in una banca nel loro comune di residenza. 

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Gli sportelli e le preoccupazioni per il risiko bancario

È preoccupato il segretario generale First Cisl Riccardo Colombani, alla luce delle sei offerte che stanno caratterizzando il «risiko» bancario italiano. «Il processo di ulteriore concentrazione del sistema, che si profila con le operazioni annunciate nelle ultime settimane, potrebbe portare a breve, con le sovrapposizioni tra le reti fisiche sui territori, a riduzioni di costo basate su nuovi tagli di sportelli e servizi e ad una ulteriore contrazione dell’occupazione nel settore». Secondo il segretario generale First Cisl «L’accelerazione delle chiusure nell’ultimo trimestre del 2024 – il peggiore da quando l’Osservatorio della Fondazione Fiba ha iniziato le sue rilevazioni – ci dice che le banche intendono continuare a comprimere i costi riducendo la loro presenza sul territorio. A preoccupare non è solo il numero dei comuni abbandonati, che si sta avvicinando alla meta’ del totale, ma anche le loro dimensioni». 




















































Niente sportelli anche con 20 mila abitanti: il caso di Trentola Ducenta

Il report messo a punto dal sindacato mostra che per la prima volta rimane senza sportello un comune con più di 20 mila abitanti (Trentola Ducenta, provincia di Caserta) e nota come sia facile ipotizzare che la triste classifica a breve comprendera’ anche cittadine piu’ popolose vista la presenza di comuni con un solo sportello bancario fisico (Mugnano di Napoli, citato, ha 35 mila abitanti). «Per arginare il fenomeno – sostiene Colombani – vanno costituiti Osservatori regionali sull’attività bancaria e vanno elaborate classifiche di sostenibilità delle banche, correlate alla presenza fisica e/o alla realizzazione di programmi di educazione digitale della clientela, particolarmente utili nelle regioni piu’ colpite, come la Calabria o la Campania, dove i comuni privi di sportello sono, rispettivamente, il 74% e il 55,3% del totale e l’internet banking viene utilizzato da appena un terzo della popolazione». 

Le difficoltù per l’accesso al credito e ai servizi essenziali per le aziende

«La riduzione degli sportelli bancari conferma una tendenza allarmante che rischia di penalizzare ulteriormente le imprese e i cittadini. In particolare, il processo di concentrazione del settore bancario potrebbe aggravare la desertificazione finanziaria di interi territori, limitando l’accesso al credito e ai servizi essenziali per le aziende», scrive in una nota Antonio Visconti, presidente di Ficei e del Consorzio Asi Salerno. «L’home banking è uno strumento utile, ma non può sostituire gli sportelli fisici, soprattutto per le imprese e per chi si occupa della gestione di strutture industriali. Un rapporto diretto con l’istituto di credito è spesso necessario per gestire operazioni finanziarie complesse, richiedere consulenze specifiche e ottenere risposte tempestive alle esigenze del mondo produttivo. La chiusura delle filiali crea un ulteriore ostacolo per chi ogni giorno contribuisce alla crescita economica del Paese», prosegue Visconti. 
La situazione in Campania, indica poi Visconti, «è particolarmente critica, con molti comuni privi di sportelli bancari e intere fasce della popolazione costrette a percorrere chilometri per accedere a un servizio essenziale. È drammatica la statistica che racconta che il 54% dei comuni campani non ha sportelli bancari, mentre il 21,3% ne ha solamente uno. Ancora più grave è il fatto che nella regione ben 700 mila abitanti non hanno sportelli bancari nelle vicinanze».


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7 febbraio 2025

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