Criptotruffe e Bitcoin, le Regole per Proteggersi dalle Truffe

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 


Il 12 novembre scorso Katia Palagi, 56enne impiegata amministrativa in una scuola di Massarosa, si è gettata nel vuoto dal viadotto autostradale di Bozzano, a pochi chilometri da casa. Aveva creduto di investire in bitcoin tramite una piattaforma web che promette guadagni veloci e rilevanti. Ma i guadagni non sono mai arrivati e, quando si è accorta che ormai era troppo tardi per rimediare alla truffa subìta, ha deciso di togliersi la vita, spinta (su questo sta indagando la Procura) anche dalle minacce dei suoi aguzzini). Alessandro Argentini era un informatico di 59 anni e abitava a Chivasso nel Torinese: è stato trovato morto nel suo letto il 24 gennaio scorso per overdose di farmaci, aveva subìto un maxi-raggiro da sedicenti broker che, convincendolo ad acquistare criptovalute il cui valore si sarebbe moltiplicato, gli hanno portato via una somma ingente in pochi mesi a suon di inganni e ricatti.

Le storie

Due storie fotocopia che dimostrano che nel 21° secolo si può morire anche di “criptotruffe”. Perché non tutti coloro che si trovano in trappola riescono a chiedere aiuto. O perlomeno a farlo in tempo, prima che quel mix di frustrazione e sconforto per aver perso tutto o quasi rischi di diventare troppo. Le truffe finanziarie sono sempre esistite, ma quelle sulle criptovalute assumono forme particolarmente subdole e mietono sempre più vittime. Dai classici abboccamenti su whatsapp, via social o per mail – che assicurano grossi ricavi a portata di clic su siti falsi – ai raggiri più sofisticati sulle piattaforme online. Col risultato che gli utenti spesso non sanno cosa acquistano, in che quantità e per quale valore, oltre a non sapere chi sono realmente coloro con cui s’interfacciano.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Come difendersi

Nell’ambito del progetto “A casa facciamo i conti”, la Federconsumatori ha redatto e diffuso un prontuario su come proteggersi dalle truffe in materia di criptovalute. Ecco i consigli. Intanto «investire solo in cose che si conoscono»: prima di spendere i propri soldi è necessario documentarsi e comprendere esattamente i meccanismi di funzionamento. Il che si lega in automatico alla buona prassi di «prendersi il giusto tempo prima di investire», visto che spesso i truffatori usano la tattica della pressione per far investire soldi in fretta in cambio di bonus e sconti. Poi occorre «prudenza con gli annunci sui social media», usati spesso dagli autori di frodi in criptovalute per promuovere i loro schemi. Conviene sempre fare adeguate verifiche. L’associazione consiglia anche di «prestare attenzione alle chiamate di telemarketing», frequente fonte di inganni. Se si è investito in criptovalute, è inoltre doveroso «proteggere il proprio portafoglio online (wallet)» e le chiavi di accesso personale, «scaricare applicazioni solo dalle piattaforme ufficiali» e «tenerle sotto controllo», disinstallandole se si notano comportamenti sospetti.

Il fenomeno

L’allarme sull’aumento delle “criptotruffe” è confermato dalle associazioni a tutela dei consumatori toscani. «Purtroppo le persone spesso non si rendono conto dei rischi che circolano su internet e le criptovalute vengono usate sempre di più come esca per rubare soldi – afferma Laura Grandi, presidente di Ferderconsumatori Toscana – Alcune vittime purtroppo si sono tolte la vita, ma risultano tanti altri casi di persone allontanate dalla famiglia. In molti si rivolgono a noi quando ormai è troppo tardi e aiutarli diventa difficile. Nella maggior parte dei casi i truffati non si affidano ad un operatore ma fanno tutto da soli, sottovalutando la difficoltà del settore. Probabilmente dipende anche dalla percezione comune delle criptovalute, quasi come un gioco per fare soldi facili. Invece si tratta di un mercato estremamente volatile e complesso, rischioso già di per sé, oltretutto oggetto di truffe frequenti».

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la fascia d’età più colpita non è quella degli anziani. «A chiederci aiuto sono soprattutto uomini tra i 45 e i 55 anni: non solo chi non ha studiato, ma anche chi sottovaluta i rischi», spiega Laura Grandi. L’identikit è più o meno simile a quello che risulta al Codacons Toscana. «Da ciò che riscontriamo ai nostri sportelli, la fascia d’età più colpita da truffe sui bitcoin e altri strumenti finanziari è quella tra i 30 e i 60 anni – osserva la presidente Silvia Bartolini, avvocato – Da tanti anni informiamo le persone e facciamo prevenzione per evitare questo tipo di truffe. Il consiglio banale è quello di diffidare sempre. E naturalmente, se ormai ci si è caduti, denunciare alle forze dell’ordine». Sul tema la presidente di Federconsumatori Toscana sottolinea l’esigenza di un’efficace informazione. «Servono campagne di sensibilizzazione a partire dalle scuole – l’invito di Grandi – Ci stiamo accorgendo che se da una parte la rete sembra rendere più accessibili le informazioni, dall’altra molte persone non le approfondiscono esponendosi a fake news e truffe. Farsi spiegare come funziona dagli esperti è fondamentale». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link