lettera aperta dei sindacati, si va verso lo sciopero generale nel Nord-Ovest

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Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil della FP, sono intervenute attraverso un comunicato per denunciare il comportamento “dilatorio e sconclusionato” – si legge nella lettera aperta delle associazioni – della direzione della Asl di Sassari. Ma soprattutto per confermare la volontà a uno sciopero generale del comparto medico-sanitario in città.

La situazione

“Già in passato e in diverse occasioni siamo stati costretti a protestare pubblicamente contro una dirigenza incapace di intrattenere corrette relazioni sindacali, in termini di impegni e accordi condivisi e sottoscritti nei tavoli di confronto. – si legge nella lettera congiunta – Esattamente sulla corretta e piena applicazione del contratto, denunciamo inadempienze sulle opportunità di carriera come i passaggi di profilo e tra le aree, analogamente sul riconoscimento di alcune indennità come quelle previste per il personale del pronto soccorso e di quello che svolge attività domiciliare”. Inadempienze ulteriori, secondo i sindacati, riguardano i mancati pagamenti delle cd. “RAR” (risorse aggiuntive regionali) e su altri incentivi da riconoscere al personale operante nei presidi periferici come Ozieri e nella casa circondariale di Bancali. Un argomento a cui è stato dato ampio clamore mediatiaco, ma a distanza di quasi tre mesi nessun euro è entrato nelle tasche del personale.

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Disagi al personale

“L’incompletezza dei dati delle graduatorie deliberate a fine dicembre dello scorso anno sull’assegnazione dei cd. “DEP” (progressioni economiche orizzontali), non permettono al personale beneficiario degli emolumenti di riscontrare il diritto e o la possibilità di fare ricorso nei casi in cui il punteggio non corrisponde ai dati autocertificati in occasione della selezione. – continuano i sindacati – Si rileva e denuncia inoltre la mancata copertura di alcuni incarichi (IFO/IFP), per i quali sarebbe necessario procedere con la pubblicazione dei relativi bandi. Da anni stiamo chiedendo e sollecitando la revisione dei regolamenti sull’orario di lavoro e la banca delle ore, ma nonostante gli sforzi e le sollecitazioni l’azienda continua a infischiarsene delle aspettative del personale, costretto a subire un vecchio regolamento targato “ATS” ormai non più compatibile con i bisogni e la tipologia di organizzazione aziendale”. E a proposito di organizzazione, un altro tema sul quale il sindacato ha più volte segnalato e sollecitato l’azienda è rappresentato dalla gestione delle risorse umane, a cominciare dalle stabilizzazioni e dalle carenze di organico che dequalificano personale e creano disagi ai cittadini. 

Alghero

I sindacati In particolare hanno denunciato le difficoltà che interessano il Pronto Soccorso di Alghero, dove il personale è spesso coinvolto nei trasporti extra-ospedalieri a causa della cronica carenza di organico nel servizio trasporti, con evidenti ripercussioni sull’attività del reparto e sulla qualità dell’assistenza. Simili criticità si riscontrano nel reparto di Medicina, dove il carico di lavoro per gli Infermieri ed Oss resta elevato, anche a causa della tipologia di pazienti ricoverati. A queste problematiche si aggiungono le difficoltà riscontrate in alcuni reparti nello smaltimento delle ferie residue degli anni precedenti, con inevitabili ripercussioni sull’organizzazione del lavoro e sul benessere del personale.

A Ozieri e Bancali

“Nel presidio di Ozieri – continuano i sindacati – denunciamo la mancanza a tutt’oggi di 10/12 Infermieri che sono il numero sufficiente per garantire i LEA. Per non parlare poi della difficile situazione che da sempre attraversa il carcere di Bancali, un contesto lavorativo davvero complicato e per certi versi improponibile. Quotidianamente riceviamo lamentele da parte delle colleghe e colleghi, costretti a operare con una popolazione carceraria di gran lunga superiore rispetto alla capacità ricettiva. Oltre ai numeri, anche la caratteristica delle strutture in termini di ampiezza e tipologia dei detenuti – tra serd, 41 bis e art.21 – a cui aggiungere il servizio degenze del SAI, rappresenta una criticità quotidiana che espone gli operatori a rischi professionali e nella peggiore delle fenomeni come lo stress lavoro/correlato”.

Lo sciopero

La lunga lettera si chiude con la conferma alla volontà di uno sciopero generale del settore: “Alla luce di quanto esposto, non possiamo non sottolineare e reiterare un giudizio severo nei confronti di un’azienda assente, incapace di rispondere e soprattutto di dare esigibilità e fattività alle relazioni sindacali. Per queste ragioni, nel richiamare anche lo stato di agitazione del personale nell’ambito della procedura di raffreddamento dei conflitti tutt’ora in essere, mercoledì 12 febbraio, in occasione del tavolo convocato dal Prefetto e alla presenza delle controparti aziendali e politiche, confermeremo l’intenzione di proclamare lo sciopero territoriale del comparto sanità del nord ovest”. 



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