Il Mediterraneo un mare di eccezionale bellezza e importanza e nello stesso tempo un ecosistema straordinario da proteggere.
È stata inaugurata giovedì 6 febbraio, presso la Galerie des Pechêurs di Monaco, da S.A.S. il Principe Alberto di Monaco, la mostra “Mediterranea. Visioni di un mare antico e complesso”, organizzata dalla Dante Alighieri del Principato di Monaco, con l’Alto Patrocinio di S.A.R. la Principessa di Hannover in collaborazione con i segretariati degli accordi Internazionali RAMOGE, ACCOBAMS e PELAGOS.
All’inaugurazione erano presenti anche: il Segretario di Stato Yvette Lambin – Berti; il Ministro dell’Ambiente Céline Caron – Dagioni; il Direttore del Dipartimento dell’Ambiente Valerié Davenet; il Direttore IAEA Florence Des – Croix Comanducci; il Direttore del Centro Scientifico di Monaco Sylvie Tambutté; il Direttore Scientifico della Fondazione Principe Alberto II Philippe Mondielli; Maryse Battaglia del Consiglio Nazionale; il Direttore generale dell’Istituto Oceanografico Robert Calcagno e il Vice Direttore Cyril Gomez; Marjorie Crovetto, Vice sindaco del Comune di Monaco e altre personalità.
L’evento si è concluso con un rinfresco “firmato” dal catering La Balena Bianca e preparato dallo chef Paola Chiolini.
L’esposizione, è stata aperta al pubblico ufficialmente ieri, venerdì 7 febbraio, e resterà aperta fino al 30 marzo 2025, ed è promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), a Telespazio/e GEOS del gruppo Leonardo, e all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e realizzata a cura di Viviana Panaccia.
“Mediterranea. Visioni di un mare antico e complesso” racconta la storia, la bellezza, i popoli e i miti di un vero e proprio continente marino, il Mediterraneo, regione di grandissimo valore storico e che acquista oggi una rinnovata centralità dal punto di vista geografico, politico e della connettività. Essa fa ricorso a immagini ottenute dalla tecnologia spaziale più avanzata elaborate dalle Agenzie Spaziali Italiana ed Europea e da Telespazio/e-Geos. Immagini straordinarie in dialogo con mappe antiche, in una sintesi di cultura e scienza tra passato e presente. Attraverso queste immagini “Mediterranea“ vuole rappresentare il Mare Nostrum in tutta la sua complessità, incluse le vulnerabilità e le insidie che oggi lo minacciano.
Le immagini satellitari rimandano dallo spazio una visione di città e porti, crocevia di commerci ma anche di fertili contaminazioni culturali, di coste ricche di colture simbolo della “mediterraneità” (l’olivo, il fico, la vite), minacciate al tempo stesso dall’erosione, nonché di isole, da sempre mete turistiche, ma in passato talvolta luoghi di esilio e oggi approdo di migranti. Il percorso espositivo dedica alcune immagini al tema della vegetazione mediterranea e dei suoi profumi, mostrando come l’agricoltura abbia modificato e ridisegnato nuovi paesaggi.
La mostra infine vuole rappresentare l’attuale stato di salute di questo mare fornendo dati e immagini che mostrano i segni inequivocabili dei cambiamenti climatici in corso, dalla riduzione delle precipitazioni alle ondate di calore caratterizzate da lunghi periodi di siccità alternati a eventi meteorologici estremi, e alterazione degli habitat marini ma anche illustrare le attività rivolte alla conservazione di questo mare, come gli accordi internazionali RAMOGE, ACCOBAMS e PELAGOS, che contribuiscono al mantenimento di un buono stato ecologico del Santuario dei cetacei, un’area marina trasnazionale dedicata alla protezione dei mammiferi marini.
La storia e la contemporaneità del Mediterraneo ci ricordano la centralità di questa straordinaria regione per il nostro futuro e l’urgenza di rispondere efficacemente con soluzioni condivise alle molteplici sfide comuni di oggi.
Si ringrazia ACCOBAMS per aver sostenuto finanziariamente l’inaugurazione della mostra. Dell’esposizione e del Mediterraneo si parlerà di nuovo durante la conferenza del 6 marzo 2025 alle 18,30 all’Auditorium Rainier III durante la quale verranno anche presentati i trattati internazionali per la protezione di questo mare: RAMOGE, ACCOBAMS e PELAGOS.
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