Carole Peia 32 anni di Cuneo, dopo la maturità artistica all’Ego Bianchi di Cuneo si forma e diploma con il massimo dei voti e diritto di pubblicazione, in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, con una tesi sulla fiber art che vincerà il premio “Giancarlo e Marialuisa Sponga 2016”. Nel 2015 vince una borsa di studio per una permanenza di sei mesi in Giappone, nella prefettura di Iwate, durante la quale frequenta un corso di tessitura e tintura naturale che influenzerà le opere scultoree della stessa. Ha concluso il suo periodo di studio nel 2018 con un master in tessitura creativa presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e la Fondazione Arte della Seta Lisio.
Attualmente persegue una ricerca artistica di fusione e contaminazione fra plasticità scultorea e leggerezza tessuta. I suoi materiali d’elezione sono infatti elementi classici e tradizionali legati al mondo tessile (stoffe, cordami, lane e cotoni) cui oppone materiali più plastici con una forte rigidità scultorea, come ad esempio i metalli, il legno, la pietra e il cemento. E i materiali legati al mondo delle fibre tessili sono lavorati a crochet o tessuti a mano.
Da quando ha intrapreso l’attività artistica è stata selezionata per un gran numero di esposizioni collettive. Oggi è docente presso il Liceo Artistico di Cuneo.
“Usa blocchi di cemento, contrassegni plastici di robusta e spigolosa razionalità, – scrive Enrico Perotto – a cui fanno da contraltare materico l’impellente esigenza di libertà di una massa soffice e candida di co-tone in fiocchi, oltre che di ghiribizzose matasse di lana colorata di verde, di canapa ruvida e crespa e di rame arruffato. Le materie vegetali e minerali affermano così la loro univoca fi-sicità naturale, al di fuori degli schemi e dei legami usuali a cui sono sottoposte nella nostra attuale società dei consumi”.
Attraverso la sua ricerca artistica c’è un ponte tra il passato e il presente, tra le tradizioni e le sfide contemporanee della società. L’antichissima storia della tessitura, della scultura tessile e della memoria dei tessuti si intreccia nell’oggi sulle complesse dinamiche di genere presenti nella creazione tessile e nella sua percezione nella società moderna, cioè come i ruoli di genere influenzano la produzione, la rappresentazione e la ricezione del lavoro tessile e dunque le contraddizioni che persistono nei diritti delle donne e nell’uguaglianza di genere. Attraverso il suo lavoro artistico, cerca di mettere in luce queste questioni sociali contemporanee, usando il tessile come medium per esplorare temi di identità, potere, memoria e rappresentazione.
“Il tempo e la memoria sono concetti profondamente intrecciati, e il tessile offre un terreno fertile per esplorarli entrambi – scrive la stessa artisa – Il tempo nel contesto tessile lo interpreto in diversi modi. Innanzitutto, c’è il tempo fisico, il processo di produzione stesso: dalla semina del cotone alla tessitura dei fili, ogni fase richiede tempo e impegno. Questo ciclo di produzione diventa parte della storia del tessuto, incorporando il tempo trascorso e il lavoro umano. Inoltre, il tessile è un mezzo attraverso il quale il tempo può essere catturato e preservato. I tessuti possono contenere ricordi e storie, poiché spesso sono associati a eventi significativi nella vita delle persone: una coperta tessuta a mano può portare con sé il calore, l’odore e l’amore di chi l’ha creata o utilizzata, mentre un abito può evocare ricordi di occasioni speciali. Il tessile diventa quindi un veicolo per la memoria, conservando tracce del passato e trasmettendo storie attraverso le generazioni”.
Ma la memoria tessile non riguarda solo gli oggetti finiti; riguarda anche il processo stesso di creazione tessile.
“I gesti ripetitivi della tessitura – coninua – possono diventare rituali meditativi per me, mi permette di riflettere sul passato e sul presente mentre realizzo un manufatto. In questo modo, il processo stesso diventa un’esperienza di memoria, un modo per connettersi con le tradizioni del passato mentre si crea qualcosa di nuovo. Per me il tessile è un medium che cattura il tempo attraverso il suo processo di produzione e i suoi prodotti finiti, e funge da custode della memoria, conservando e trasmettendo storie attraverso il tempo”.
Carole Peia – sample-cube
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Carole Peia – Tufting
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