Parodi a capo dell’Anm. “Sciopero confermato”

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Tutti (quasi) dentro. Linea da battaglia ma la premier per senso dello Stato tende una mano.

L’Associazione nazionale magistrati sceglie una giunta unitaria ed elegge presidente il procuratore aggiunto di Torino Cesare Parodi, 62 anni, esponente storico di Magistratura Indipendente, la corrente moderata che ha vinto le elezioni. Il nuovo segretario generale è il pm di Rieti Rocco Gustavo Maruotti del cartello di sinistra Area, il vicepresidente è il giudice di Napoli Marcello De Chiara di Unicost e il vicesegretario generale è Stefano Celli di Magistratura democratica.

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Tutte le correnti insieme tranne la piccolissima «Articolo Centouno», per continuare l’opposizione alle riforme della maggioranza, separazione delle carriere in testa. Appena eletto dal Comitato direttivo centrale, il successore di Giuseppe Santalucia fa una dichiarazione che dimostra tutta l’urgenza e l’emergenza del momento storico. «Ritengo indispensabile – dice Parodi – chiedere in tempi strettissimi un incontro con il governo. Siamo un potere dello Stato, cittadini che stanno portando avanti una battaglia e credo sia legittima la nostra richiesta».

E in tempi strettissimi la presidente del Consiglio ha risposto, con una nota in serata: «Desidero inviare a nome mio e di tutto il Governo i migliori auguri di buon lavoro al nuovo presidente dell’Associazione nazionale Magistrati, Cesare Parodi, e ai membri della Giunta eletta oggi». «Accolgo con favore la richiesta di un incontro col Governo che il presidente Parodi ha già avanzato – ha aggiunto – e auspico che, da subito, si possa riprendere un sano confronto sui principali temi che riguardano l’amministrazione della Giustizia nella nostra Nazione, nel rispetto dell’autonomia della politica e della magistratura».

Durante la riunione nella sede dell’Anm al Palazzaccio della Cassazione il suo intervento è stato appassionato: «La trattativa con il governo sulla riforma non esiste, perché non veniamo meno alle nostre idee, ma ben venga il dialogo. Dobbiamo portare battaglia uniti tutti insieme su tanti temi, anche sui disservizi della giustizia. Lo sciopero del 27 febbraio non può essere revocato. Lo revochiamo solo se il governo congela la riforma della giustizia».

Eletto al settimo posto nella lista di Mi, Parodi è sposato con la collega Nicoletta Quaglino, sostituto procuratore aggiunto alla procura generale di Torino, ha due figlie, è entrato in magistratura a marzo 1990 e il mese dopo si è iscritto alla corrente moderata, da maggio 1991 è stato sostituto, prima alla Procura Circondariale di Torino e poi dal 1999 alla Procura Tribunale. Nel 2017 è diventato procuratore aggiunto con il compito di coordinare il pool fasce deboli, il gruppo di pm specializzato nel contrasto ai reati da codice rosso.

Grande organizzatore, ha scelto come slogan per la sua candidatura di qualche anno una frase che lo descrive, invitando a votarlo «se le tue idee politiche ti sono altrettanto care della riservatezza e terzietà che il nostro ruolo ci impone». I giornalisti che lo conoscono a Torino sanno bene che per «riservatezza» intende il «silenzio-stampa» che di solito circonda le sue inchieste. Altro slogan: «Se non sei interessato a dare lezioni di democrazia agli altri, ma non sei disposto a accettare quelle che altri pensano di potere dispensare». Parodi ha scritto trattati e monografie di diritto penale e procedura penale e nel 2020 «La nuova riforma delle intercettazioni». Ha partecipato a diversi corsi della Scuola Superiore della Magistratura.

Su di lui si è trovata l’intesa con le correnti progressiste, che invece è fallita per altri due concorrenti sempre di Mi: Giuseppe Tango, primo eletto e giudice del lavoro a Palermo e Antonio D’Amato, secondo eletto e procuratore capo a Messina, considerato divisivo per il suo passato al Csm e al ministero della Giustizia nei governi Berlusconi.

Parodi ha richiamato all’unità dell’Anm e, dopo aver detto che non era stato revocato lo sciopero, ha sottolineato: «Tutto ciò che accadrà nei prossimi giorni sarà condiviso

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con la giunta».

I componenti della giunta sono dieci, oltre a Parodi, Maruotti, De Chiara e Celli, Tango e Chiara Salvatori per Mi, Paola Cervo di Area, Sergio Rossetti di Md, Monica Mastrandrea e Dora Bonifacio di Unicost.



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