Si fa strada l’ipotesi di una riapertura della rottamazione delle cartelle fiscali, ma solo per quei 600 mila contribuenti che, non riuscendo a rispettare le scadenze dei pagamenti, hanno perso l’opportunità di regolarizzare la loro posizione.
Tuttavia, il tema continua a generare tensioni all’interno della maggioranza di governo. Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha ribadito ieri che non vi è un’opposizione ideologica a una nuova rottamazione, ma piuttosto una questione legata alle risorse disponibili. Per il momento, anche la Ragioneria dello Stato si è espressa negativamente, poiché una riapertura avrebbe impatti sulle entrate previste e sul flusso di cassa dello Stato.
Nel frattempo, la Lega continua a premere sull’acceleratore. Durante un evento alla Camera, il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha partecipato alla seconda presentazione del disegno di legge Gusmeroli, che propone una quinta edizione della rottamazione. All’incontro ha preso parte anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il quale è stato chiamato a sostenere l’iniziativa.
Il vincolo della sostenibilità economica
Intervenendo a Napoli, in occasione di un convegno sulle novità fiscali della legge di Bilancio 2025 promosso dall’Ordine dei Commercialisti e dalla Fondazione Odcec Napoli, Maurizio Leo ha chiarito il proprio punto di vista: “Non siamo contrari alla rottamazione, ma bisogna garantire la sostenibilità finanziaria. Serve cautela”.
Il viceministro ha poi spiegato il ragionamento dietro la proposta di reintegrare i decaduti: “Le richieste sono tante e comprensibili. Qualcuno propone di diluire i pagamenti su 120 rate, ma questo pone il problema delle coperture: dove trovare le risorse? Se riuscissimo a reperirle, potremmo persino arrivare a 240 rate. Ma se i fondi non ci sono, cosa facciamo? Una possibile soluzione è dare una seconda opportunità a chi è decaduto, purché dimostri di poter riprendere i pagamenti. Questo non avrebbe un impatto eccessivo sulle casse dello Stato”.
Dai dati forniti dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione durante il convegno emerge che la rottamazione quater sta generando entrate superiori alle aspettative. Ogni scadenza di pagamento porta in cassa circa 1,1 miliardi di euro, garantendo un gettito sufficiente a escludere, almeno per ora, la necessità di nuove misure straordinarie.
La Lega spinge per una rottamazione più ampia
Dalla Lega arrivano pressioni per ampliare la misura. Salvini ha dichiarato di essere in piena sintonia con il ministro dell’Economia: “Ho parlato con Giorgetti e la pensiamo allo stesso modo”.
Il disegno di legge presentato alla Camera e in fase di deposito al Senato punta a una rottamazione più estesa, con la possibilità di dilazionare i debiti fiscali in 120 rate fisse, distribuite su 10 anni. Inoltre, prevede di includere anche le cartelle esattoriali emesse fino al 31 dicembre 2023, mentre il limite attuale è fissato al 30 giugno 2022.
Questa strategia ricorda il percorso seguito per il bonus grandi elettrodomestici, anch’esso proposto da Gusmeroli, che inizialmente era un disegno di legge e poi è stato trasformato in un emendamento alla legge di Bilancio. Tentativi analoghi di inserire la rottamazione in altre misure legislative, come la manovra finanziaria e il decreto Milleproroghe, non hanno avuto successo a causa di problemi di pertinenza. Attualmente, in Senato è in attesa di approvazione una proposta della Lega, firmata da Massimo Garavaglia, presidente della commissione Finanze, che punta esclusivamente a riaprire la rottamazione per i decaduti.
Il problema ricorrente della rottamazione
Ogni edizione della rottamazione ha avuto il problema dell’elevato numero di contribuenti che non riescono a rispettare le rate. Un’analisi effettuata in Commissione Finanze della Camera nel febbraio 2024 mostrava che, a fronte di un gettito atteso di 11,9 miliardi di euro per il 2023, le rate insolute ammontavano a 5,4 miliardi. Questo significa che circa il 45,4% delle rottamazioni era già decaduto.
Anche se il dato potrebbe sembrare negativo, è comunque migliore rispetto alle precedenti edizioni: nella prima rottamazione il tasso di decadenza era del 53%, nella seconda (prevista dal decreto-legge 148/2017) si attestava al 67%, mentre nella terza edizione ha raggiunto il 70%.
La questione, quindi, rimane aperta: da un lato, l’esigenza di venire incontro ai contribuenti in difficoltà, dall’altro la necessità di mantenere i conti pubblici in equilibrio. La soluzione proposta – consentire ai decaduti di rientrare nel piano di rateizzazione – potrebbe rappresentare un compromesso tra le due esigenze. Tuttavia, resta da vedere se sarà sufficiente a soddisfare tutte le parti in gioco.
Ezio Stellato
Dopo una laurea in Economia e Commercio conseguita presso l’Università Federico II di Napoli, Ezio consegue una laurea magistrale in Scienze Economiche e una laurea magistrale in Giurisprudenza. Ha conseguito un Master di I Livello in Gestione delle Imprese e Società che si aggiunge al Master in Politica, Comunicazione, Public Affairs e Lobbying e ai due master in Diritto Tributario della Scuola di Formazione IPSOA di Napoli. Inizia la carriera professionale come contabile, e presto passa al ramo della consulenza aziendale e tributaria (specialista in tax&tax litigation). Dopo due esperienze presso lo Studio Professionale Fiorentini ed Alenia, diviene Advisor Tributario, con un focus sulle PMI con fatturati tra i 10 ed i 100 milioni di euro. E’ altresì curatore fallimentare ed esperto iscritto all’albo della Crisi d’Impresa e consigliere di OdV sul territorio nazionale di aziende con fatturato da grandi contribuenti. Oggi ricopre cariche di Amministrazione in società private e ruoli strategici nella PA. È in carica come Presidente del c.d.a della Factory Tax società di consulenza con sedi sul territorio nazionale e Presidente Centro Studi Fiscalità Internazionale di Milano. È Advisor e Responsabile del dipartimento Giustizia dell’Istituto Milton Friedman. Ha al suo attivo incarichi accademici presso UniCampania e UniPegaso , professore aggiunto di diritto tributario , autore di pubblicazioni scientifiche, di stampa nazionale e partecipazione in manuali concernenti il diritto tributario, oltre che in numerosi convegni.
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