Giorno del Ricordo: al parco Vittime delle foibe la cerimonia

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


Si è svolta, secondo tradizione, nella mattinata di lunedì 10 febbraio, presso il parco Vittime delle Foibe a Madonna Alta la cerimonia di deposizione di una corona d’alloro per celebrare il Giorno del Ricordo. La ricorrenza è stata istituita con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 con l’obiettivo di conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel dopoguerra e della complessa vicenda del confine orientale.

Presenti la sindaca Vittoria Ferdinandi, Raffaella Rinaldi del Comitato 10 Febbraio sez. Umbria, il rappresentante dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo Luigi Papetti, il Prefetto Armando Gradone, il questore Dario Sallustio, la presidente del Consiglio comunale Elena Ranfa, numerosi consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione, nonché i rappresentanti delle forze dell’ordine.

DICHIARAZIONI

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Luigi Papetti, in rappresentanza dell’associazione fiumani italiani nel mondo, dopo aver ripercorso le tappe salienti della vicenda delle foibe e dell’esodo, ha sostenuto che le radici degli esuli sono estremamente stabili ed ha auspicato che questa vicenda storica difficile e rimasta per anni nell’oblio venga finalmente e definitivamente ricordata.

Raffaella Rinaldi (comitato 10 febbraio) ha tenuto a precisare che il giorno del ricordo, oggetto di commemorazione da parte di tutte le amministrazioni che si sono succedute al governo della città, non ha colori politici al pari delle altre perché non possono esistere morti di serie A e di serie B. Rinaldi ha rivolto un pensiero particolare alla foiba di Basovizza, recentemente oggetto di atti vandalici, per evidenziare come tale monumento sia la rappresentazione più alta delle scempio e dell’odio comunista e slavo verso il popolo italiano. Lì a Basovizza, come in altre foibe, dal 1943 in avanti trovarono la morte tantissimi nostri connazionali che la furia comunista voleva sterminare. La loro unica colpa fu quella di essere italiani, visto che presso le foibe, in modalità atroci, vennero uccisi fascisti, antifascisti, militari, donne e uomini indistintamente.

Oltre allo sterminio, Rinaldi ha posto l’accento anche sull’altra vicenda dolorosa, quella dell’esodo forzato degli italiani, costretti a fuggire dalle proprie terre per la paura.

Ecco oggi è necessario ricordare per evitare che certi eventi si ripetano e per respingere ogni forma di “rigurgito” negazionista.

A portare una testimonianza è stato anche il prefetto Armando Gradone che, in avvio, ha sostenuto come la memoria renda forti sia le persone che le comunità. Nella memoria, infatti, c’è la nostra forza, se saremo capaci di farla diventare una riserva morale di energia.

Ciò avviene, ha continuato il prefetto, quando un popolo è in grado di fare i conti con il proprio passato, pur se esso è scomodo come quello che oggi commemoriamo.

In sostanza quando si riconosce la sofferenza patita da migliaia di nostri connazionali e quando ciò diventa patrimonio comune, ecco che le persone e le comunità si rafforzano riuscendo a trarre da quella “lezione” del passato valori che non devono mai essere dimenticati, in primis la dignità della vita.

Gradone ha spiegato che l’intento della legge istitutiva del giorno del ricordo è stato, tra gli altri, di favorire un processo di riconciliazione nazionale tra diverse fazioni ideologiche, le cui differenze permangono ancora oggi perché, evidentemente, si è fatta poca memoria della nostra storia.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Il prefetto ha concluso dicendo che dobbiamo avere il coraggio di guardare dentro l’abisso per svelare la verità dei fatti in maniera sincera ed autentica affinché le divisioni vengano superate e si possa guardare al futuro con fiducia ed ottimismo.

A concludere la serie degli interventi è stata la sindaca Vittoria Ferdinandi che, in apertura, ha espresso soddisfazione per la presenza alla cerimonia di numerosi consiglieri di maggioranza ed opposizione, simbolo di un’unità di intenti che la legge del 1994, forse con troppo ritardo, ha contribuito a determinare. Un ringraziamento sentito è stato poi rivolto dalla prima cittadina al comitato 10 febbraio ed all’associazione degli esuli per aver contribuito nel tempo a restituire a tutti noi, ma soprattutto alle generazioni future un pezzo di storia.

Secondo Ferdinandi, infatti, è dovere delle istituzioni farsi custodi di un’idea di memoria che sia prima di tutto rivolta all’impegno finalizzato alla costruzione di una riserva mentale.

Eventi come quello odierno, ha continuato la sindaca, servono sì per onorare le vittime ma sono, altresì, un utile momento di riflessione per ribadire l’impegno verso la costruzione della pace, della verità e della giustizia.

La storia, secondo il pensiero di Ferdinandi, è maestra di vita: dobbiamo riconoscere che essa non è fatta solo dai grandi, ma soprattutto dalle vittime, come accaduto alle foibe; e queste vittime non meritano l’oblio della memoria.

Una Repubblica degna di questo nome deve sapersi confrontare con la sua storia, anche se dolorosa; dobbiamo imparare dalle nostre ferite affinché il passato, pur se pieno di dolore, ci insegni a costruire anticorpi che entrano in azione quando si comincia a mettere in discussione la dignità umana e la libertà.

La storia del confine orientale, spiega ancora la sindaca, può insegnarci molto e farci capire che quando comincia a serpeggiare l’odio verso la diversità si crea sempre una situazione di pericolo e di violenza. Ecco perché il valore della solidarietà verso l’uomo ferito deve unirci tutti quanti senza distinzioni.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

In conclusione l’orrore delle foibe e la crudeltà dell’esodo forzato sono esempi che ci possono aiutare a crescere perché le comunità mature per guardare al futuro devono saper fare i conti anche col proprio passato.

***

Le celebrazioni del Giorno del Ricordo proseguiranno lunedì 17 febbraio con il convegno, riservato agli studenti ed alle studentesse delle scuole perugine, in programma alle 10 in sala dei Notari. L’evento, dal titolo “Le foibe e l’esodo: il senso del ricordo”, si aprirà con i saluti istituzionali di Raffaella Rinaldi (comitato 10 febbraio-sez. Umbria), di Luigi Papetti (Federesuli Umbria), di Armando Gradone (prefetto di Perugia), e di Marco Pierini (vicesindaco ed assessore alla Cultura del Comune di Perugia).

Seguiranno gli interventi di Franco Papetti (membro del direttivo di Federesuli e presidente dell’associazione Fiumani italiani nel mondo), Gianni Stelli (società di studi fiumani) e Silvano Olmi (presidente nazionale Comitato 10 febbraio.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link