Marcello Gemmato ha fatto indigestione di ricci?

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Il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato (Fratelli d’Italia), finisce punto dai ricci reclamizzati in un post social: prova a recuperare ma la toppa è peggiore del buco. La lettera di Claudio Trezzano

Caro direttore,

mi sono molto meravigliato, visto che batti sempre palmo a palmo i social alla ricerca di inciampi, incongruenze e gaffe di imprenditori, giornalisti e politici, del fatto che non hai rimarcato il fattaccio culinario a base di frutti di mare in cui è incorso il tuo illustre corregionale: il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato di Fratelli d’Italia.

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Tranquillo: nessuna indigestione, nessun mollusco avariato, nessuna corsa al bagno. Semplicemente l’esponente di FdI, con un post forse un po’ troppo leggero, forse eccessivamente entusiastico, sicuramente abbastanza avventato, s’è fatto ritrarre davanti a un bel vassoio di ricci di mare. Con tanto di sacchetto “griffato” in primo piano a certificarne la provenienza.

Ecco, proprio la provenienza gli ha causato qualche mal di pancia, perché mentre Gemmato scriveva allegro e con abbondanza di faccine “La fortuna di vivere a Bari; in segreteria, pausa pranzo, il caro Silvestro mi manda una selezioni di ricci “non vacanti” di quelli ne stanno tanti in giro”, sotto il post si riempiva di commenti che gli facevano notare che in Puglia, proprio su proposta del centrodestra, è in vigore un fermo pesca che durerà fino al 30 aprile.

In pochi istanti, tra i flutti dei social, persino più capricciosi di quelli marittimi, il riccio si trasforma in un capriccio. “Ma non è ancora vietata la pesca e la commercializzazione dei ricci di mare in Puglia?… Ops… mi sa che per i politici le leggi non valgono.. si applicano solo ai poveri fessi…” si chiede retoricamente una commentatrice. “Di dove erano quei ricci? Sai che c’è il blocco in Puglia”, le fa eco un altro follower. “Domanda: non c’è il fermo dei ricci di mare?”, rintuzza un altro. “Ricci del Montenegro? Per quelli pugliesi non è vietata la pesca?”, aggiunge sarcastico un internauta. “Ovviamente lei sa che c’è il divieto di pesca in Puglia. Sono tracciati? Da dove provengono?”, incalza un avventore virtuale. E potrei continuare perché di commenti simili c’è l’imbarazzo della scelta. O la scelta dell’imbarazzo, calandosi nell’ottica di Gemmato.

Una vera inondazione di domande indiscrete, tanto che il sottosegretario, per mettersi al riparo, aggiunge nei commenti (e quindi anche nel post originale, che viene così modificato): “La legge regionale impone il divieto della pesca locale e non si estende alla commercializzazione dei ricci di mare provenienti da fuori Regione”.

Il post originale di Marcello Gemmato

Insomma, in un attimo la “fortuna di vivere a Bari” si trasforma nella fortuna di mangiare ricci che hanno fatto chilometri prima di arrivare sul banco del pesce. Un messaggio davvero poco sovranista quello ormai veicolato dall’esponente di Fratelli d’Italia che, non contento, lo fa sfociare persino nella reclame, aggiungendo: “Gli ottimi prodotti della ‘La Pesciera’ del grandissimo Silvestro Carofiglio rispondono ai criteri di bontà, qualità e commercializzazione”. Gemmato infine chiosa con la parentesi classica di chi ormai ha capito di aver pestato un… riccio: firmandosi come “staff comunicazione”. Proprio come ai tempi del ministro Sangiuliano, insomma, nel caso di ulteriori polemiche sarà tutta colpa del team che cura i social dell’esponente governativo.

Tant’è che la postilla non placa i detrattori: “La fortuna di vivere a Bari è comprare i ricci di altre Regioni… io vorrei solo sapere perché sono nato negli anni di questi piccoli politicanti che fanno addirittura apparire Craxi e company dei giganti… cosa abbiamo fatto di male per avere ‘sta gente???”, commentano ancora sotto. E probabilmente piacerà ancora meno l’aggiunta al post originale di Gemmato: “Per chiarezza evidenzio che i ricci sono croati e quindi non soggiacciono a restrizioni”. Ricci non italiani, non baresi, bensì esteri.

Insomma, direttore, stuzzicante, no? E tu come mai non dici nulla? Per caso tra pugliesi non vi pungete (termine non casuale, visti i ricci sul vassoio)? Solidarietà territoriale? Interessi comuni nella pesca? Difesa dei pescatori di Savelletri tuoi abituali interlocutori?

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Sai che scherzo, direttore, però il caso del post di Gemmato è rilevante, come la sua capacità di allargare il perimetro della figuraccia. Dirò di più: quel caso andrebbe studiato nelle scuole e senz’altro nei master post universitari che insegnano a gestire la comunicazione politica (o aziendale) e dunque le possibili situazioni di crisi.

Come del resto già accaduto con gli inciampi comunicativi di Sangiuliano e Nordio (che continua a brandire le 40 paginette in inglese convinto rappresentino un motivo valido per tardare con la risposta su Almasri che i magistrati attendevano dal dicastero) sarebbe il caso insegnare a lor signori come governare non dico il Paese ma almeno la comunicazione per evitare che la replica diventi ancora più imbarazzante del fatto. Perché, lo diceva pure nonna, errare umano, ma perseverare è diabolico.

Un caro saluto

Claudio Trezzano



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