Continua la crescita del contributo dello sport al PIL italiano, che ha raggiunto una dimensione economica rilevante pari a 24,7 miliardi di euro, in crescita del +12,6% rispetto all’anno precedente, con un contributo al PIL nazionale dell’1,38%. E cresce il numero degli italiani che si dedicano con regolarità a pratiche sportive, arrivato ad oltre 37 milioni, il 64,8% della popolazione. Un incremento particolarmente rilevante se si considera che, solo pochi anni fa, la percentuale era inferiore. L’incremento risulta in misura nettamente maggiore per la componente “core” delle attività sportive, +23,1% e del +8,7% per le “attività connesse in senso lato. Le categorie di sport più praticate comprendono attività individuali come la corsa e il nuoto, ma anche discipline di squadra, con un aumento della partecipazione generale a tutti i livelli. Sono alcuni dei dati del Rapporto Sport 2024, presentato di recente dall’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale e Sport e Salute.
Un altro aspetto fondamentale che emerge dal Rapporto è la rilevanza di un nuovo strumento per comprendere a 360 gradi la dimensione dello sport: parliamo del Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche. Un vero e proprio strumento di anagrafe, che ha registrato l’aumento di associazioni e società sportive dilettantistiche che, nonostante le difficoltà economiche legate alla pandemia, hanno continuato a svolgere un ruolo fondamentale nella promozione e diffusione della pratica sportiva in Italia. Secondo i dati del RASD, il comparto sportivo italiano è composto da oltre 112 mila associazioni e società sportive dilettantistiche con almeno un tesseramento attivo, di cui 5.700 con attività dedicate a persone con disabilità. Gli italiani tesserati sono invece 13,2 milioni, di cui 12,6 milioni agonisti o praticanti.
Al pari del valore aggiunto, anche i livelli occupazionali del settore dello Sport registrano un incremento nel 2022 del 2,5% rispetto all’anno precedente, passando da 402 a 412 migliaia di unità. Nel 2022 i settori dei “servizi di istruzione” e delle “attività sportive” sono ancora al primo posto nel contributo al valore aggiunto dello Sport da parte delle branche di attività economica. Seguono, in graduatoria, i servizi di trasporto via terra e logistici, i servizi di alloggio e ristorazione e le attività creative, artistiche, culturali e d’intrattenimento. Quanto al settore privato, le imprese che svolgono “attività di club sportivi” forniscono il principale contributo al valore aggiunto della branca, pari a 1,9 mld €, che rappresenta il 56,3% del totale della branca. Tali imprese sono caratterizzate da rilevanti investimenti, complessivamente pari a 104 mln € e da valori elevati della produttività. Il Rapporto evidenzia come non ci siano mai stati in Italia così tanti praticanti sportivi in forma continuativa come nel 2023, anno in cui, secondo i dati Istat, 16,2 milioni di italiani hanno eletto lo Sport praticato con regolarità a proprio stile di vita: il 28,3% della popolazione con 3 o più anni di età. In 10 anni (2013-2023), si registra un aumento considerevole di 3,6 milioni. Nell’analisi per fasce demografiche, spiccano in positivo i dati della pratica sportiva svolta in forma continuativa delle classi d’età comprese tra i 6 e i 17 anni con valori che si attestano oltre il 50% e che esprimono un significativo rimbalzo rispetto al periodo pandemico, caratterizzato da un crollo verticale della partecipazione sportiva giovanile.
Quanto al dato relativo alla popolazione sedentaria, esso si attesta al 35% nel 2023, con uno stato di criticità in tre Regioni (Campania, Sicilia e Basilicata) contraddistinte da livelli di sedentarietà sopra il 50%. E nonostante i progressi che il Rapporto evidenzia, l’Italia si posiziona ancora tra i Paesi europei con il più alto tasso di inattività. Negli ultimi dieci anni (2013-2023) si è ridotta la quota di italiani in sovrappeso, mentre l’incidenza dei casi di obesità ha registrato una crescita attestandosi all’11,8% nel 2023 (+1,5 % rispetto al 2013). Questa dinamica caratterizza l’Italia nel contesto europeo dove da un lato il nostro Paese risulta quello con la minore presenza di adulti in eccesso di peso (Eurostat), ma è al 2° posto per numero di bambini (7-9) obesi (Rapporto COSI).
Per quanto riguarda gli investimenti, durante il 2023 lo Sport ha attivato quasi 1 mld € di progetti, registrando una crescita a doppia cifra (+69% rispetto al 2021) superiore a quella sperimentata da altri rilevanti segmenti infrastrutturali quali trasporti (+44%) ed edilizia scolastica (+42%). L’impiantistica sportiva è arrivata a rappresentare il 6,3% del valore totale degli investimenti fissi lordi realizzati dagli Enti Locali, grazie alla spinta esercitata dalle risorse PNRR e dalle soluzioni di finanza agevolata fornite da ICSC S.p.A.. Tuttavia, gli investimenti sono l’unico indicatore economico dell’intera branca in arretramento, nel 2022, rispetto all’anno precedente (-52,4%), imputabile esclusivamente al calo degli investimenti delle palestre.
Qui per scaricare il Rapporto: https://www.sportesalute.eu/images/Rapporto-Sport-2024.pdf.
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