Banca Ifis, nel 2024 calo dell’8% degli npl in portafoglio. Utile netto invariato rispetto al 2023

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Gli Npl non sono più al centro delle strategie di Banca Ifis. E’ quanto si evince dai dati preliminari per il 2024, approvati dal cda dell’istituto controllato dalla famiglia Furstenberg e diffusi ieri (si veda qui il comunicato stampa), fra i quali spicca una riduzione dell’8%, a 1,5 da 1,6 miliardi (valore netto), del portafoglio di non performing loan.

Il rallentamento in realtà già si percepiva, ma non era ancora riflesso dai numeri dei più recenti periodi contabili in quanto influenzati dall’acquisizione dal gruppo Mediobanca, chiusa nell’autunno del 2023, di Revalea, società di investimento in portafogli di crediti distressed (si veda altro articolo di BeBeez), che nel novembre 2024 è confluita in Ifis Npl Investing spa. Il 2024 è stato quindi il primo anno a parità di perimetro.

Questo spiega come mai i ricavi complessivi della divisione npl nei 12 mesi del 2024 sono aumentati di non più dello 0,6% rispetto al 2023, quando la semestrale a giugno dell scorso anno riportava un incremento dei ricavi della divisione npl di ben il 17%. Era infatti proprio il contributo di Revalea al margine di interesse all’origine di quel risultato (si veda altro articolo di BeBeez).

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Nel frattempo la banca veneziana ha rallentato l’attività di investimento, oggi in pratica limitata, secondo quanto risulta a BeBeez, alle esposizioni rivenienti da un accordo di forward flow stipulato sempre nel 2023 con Compass, società di credito al consumo di Piazzetta Cuccia ed ex controllante di Revalea. Al tempo stesso i recuperi di cassa sui portafogli acquistati del 2024, includendo 53 milioni di euro di Revalea, sono stati pari a 422 milioni di euro, in aumento del 6% rispetto al 2023.

Le altre divisioni di Banca Ifis hanno invece messo a segno tassi di crescita sensibilmente superiori, in particolare il margine di intermediazione dell’area Commercial & Corporate Banking è aumentato di circa il 2%, a 351 milioni, grazie soprattutto al contributo delle divisioni Factoring (+3% a 178,5 milioni di euro) e Corporate Banking & Lending (+2% a 111,6 milioni di euro), mentre è rimasto stabile il contributo del Leasing (61,3 milioni di euro). Di conseguenza, se a metà del 2024 le due aree contribuivano ai ricavi totali in misura identica, adesso il contributo del Commercial & Corporate Banking è del 18% superiore a quello dell’area Npl.

Un segnale della perdita di centralità degli npl nella strategia della banca era peraltro già emerso a metà dello scorso anno, quando il responsabile della divisione, Katia Mariotti, aveva lasciato la banca guidata da Frederik Geertman per diventare condirettore generale di Amco, il gestore di Npl controllato dal ministero dell’Economia (si veda altro articolo di BeBeez), senza essere rimpiazzata, con le sue funzioni assunte direttamente da Geertman.

Nel complesso, la banca ha chiuso il 2024 con un utile netto sostanzialmente invariato (+0,9%) a 161,6 milioni di euro, a causa dell’aumento dei costi operativi (del 3,1% rispetto ai 394,6 milioni di euro del 2023), aumentano per le maggiori spese del personale, oltre che per le maggiori altre spese amministrative tra cui anche il pagamento a metà anno di commissioni ad alcuni servicer per la gestione di crediti in portafoglio a Revalea.

Tuttavia gli utili cumulati del triennio 2022-24, sono ammontati a 463 milioni di euro, superiori del 12% rispetto agli obiettivi delineati nel Piano Industriale per lo stesso periodo. “Nel periodo di Piano la Banca ha registrato una importante crescita nel business Corporate e

Commercial Banking, sia sotto il profilo dell’utile che dei volumi. La Banca ha, inoltre, completato l’acquisizione di Revalea da Mediobanca e dispone ancora oggi di livelli di capitale che ci consentono di guardare con interesse ad ulteriori opportunità. Pur avendo di fronte ad un contesto certamente meno generoso per il settore bancario, Banca Ifis può oggi guardare con ottimismo ad un futuro in cui sarà in grado di beneficiare del percorso impostato in questi ultimi tre anni al

fine di favorire la sua ulteriore crescita”ha dichiarato il ceo Geertman, che allude all’opas, non concordata, lanciata lo scorso gennaio su illimity (si veda altro articolo di BeBeez), la challenger bank lanciata nel 2019 da Corrado Passera, allo scopo di rafforzarsi su attività come il fintech e la finanza cosiddetta re-performimg, cioè il finanziamento alle aziende uscite dalla tensione finanziaria (si veda altro articolo di BeBeez).

Tuttavia ieri il titolo Banca Ifis ha chiuso a 21,22 euro, in calo dello 0,7% in una giornata positiva per Piazza Affari, anche per via dei numeri del 2024, risultati inferiori alle previsioni degli analisti., facendo sì che il corrispettivo offerto per ciascuna azione illimity, ossia 0,1 azioni Banca Ifis + 1,41 euro, risulti a sconto di 27 centesimi rispetto ai 3,8 euro della chiusura di illimity.

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