Con deliberazione del Consiglio regionale, è stato approvato, ai sensi dell’ art. 6, comma 2-ter, L.R. 7 aprile 2000, n. 43, il Piano regionale di qualità dell’aria (PRQA) del Piemonte, costituito dai seguenti allegati: a. Relazione generale, comprensiva dell’elenco delle Misure e azioni e delle Norme di attuazione; b. Source apportionment modellistico settoriale.
Inquadramento normativo
L’aggiornamento del Piano Regionale di Qualità dell’Aria (PRQA) consegue, principalmente, al D.L. n. 121/2023, conv. con mod. dalla Legge n. 155/2023 che all’ art. 1 dispone che le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna provvedano ad aggiornare i rispettivi piani di qualità dell’aria, modificando ove necessario i relativi provvedimenti attuativi, alla luce dei risultati prodotti dalle iniziative già assunte per la riduzione delle emissioni inquinanti) al fine di assicurare l’esecuzione delle sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione europea 10 novembre 2020 (causa C-644/18) e 12 maggio 2022 (causa C-573/19).
L’aggiornamento, si dà atto nel documento, tiene conto dei significativi cambiamenti del contesto di riferimento che sono stati apportati a partire dal 2019 (anno in cui è stato approvato l’ultimo Piano Regionale di Qualità dell’Aria) non solo dalle iniziative economiche e regolamentari assunte dalla Regione, ma anche dall’approvazione ed emanazione di nuovi piani e strategie europee, statali e regionali.
La D.G.R. di approvazione prevede altresì effetti prospettici del provvedimento sulla gestione finanziaria, economica e patrimoniale della Regione e che la spesa regionale complessiva è pari al massimo a 5.091,65 milioni di euro.
Contesto e metodologia
Il documento di Piano illustra, in primo luogo, il nuovo contesto normativo, strategico e pianificatorio (sovranazionale, nazionale e regionale), le risorse economiche disponibili e il sistema di governance multilivello in cui si troverà ad operare il nuovo PRQA.
Nei capitoli 5 e 6, poi, viene dato ampio spazio alla definizione del quadro metodologico e all’analisi del quadro conoscitivo della qualità dell’aria: sono pertanto descritti la zonizzazione del territorio ai fini della qualità dell’aria, i fattori di pressione e lo stato della qualità dell’aria, l’individuazione delle aree di superamento e di rispetto dei limiti all’anno base, e, attraverso il source apportionment, le responsabilità dell’inquinamento. Agli scenari emissivi tendenziali è dedicato, il capitolo 7.
Definito in tutti i suoi aspetti il contesto in cui si inserisce la pianificazione, viene affrontato il tema dell’aggiornamento vero e proprio del Piano, a partire dalla metodologia utilizzata per la sua costruzione ed i soggetti coinvolti, per passare alle modalità di attuazione e, infine, all’individuazione degli obiettivi, degli ambiti, delle misure e azioni di intervento, necessari al raggiungimento dei limiti stabiliti dalla norma.
Attraverso gli scenari di piano, illustrati al capitolo 10, le azioni di Piano sono reinterpretate in termini di scenario emissivo, individuandone ambiti d’intervento (comparti emissivi coinvolti), efficacia (percentuale di riduzione dei diversi inquinanti), grado di penetrazione (diffusione nell’ambito del comparto emissivo coinvolto). Il PRQA affronta, inoltre, il tema della valutazione degli impatti degli scenari sulla salute umana.
Alla verifica degli effetti ambientali riferibili all’attuazione del piano e al grado di conseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, anche ai fini della comunicazione alla Commissione Europea, al Ministero dell’Ambiente e al pubblico, è deputato il monitoraggio, descritto nel capitolo 12.
Le “Norme Tecniche di Attuazione”, infine, declinano le relative disposizioni attuative.
L’inquinamento atmosferico in regione
Lo stato di qualità dell’aria delineato nel PRQA mette tra l’altro in evidenza una forte compromissione di aree ad elevata antropizzazione. Si rilevano inoltre aree di superamento anche in ambiti territoriali non estremamente antropizzati. Tale situazione mette in luce la necessità di predisporre un aggiornamento del PRQA che agisca in particolare sulle aree urbanizzate senza perdere di vista le criticità evidenziate nelle zone di pianura e collina per quanto concerne i superamenti.
È dunque evidente, prosegue il documento, l’importanza di adottare politiche specifiche per le maggiori aree urbane regionali: l’ambito urbano è quello a cui riservare particolare attenzione, considerato che nelle città la densità abitativa è maggiore, si concentrano molte sorgenti emissive e, di conseguenza, vi risiede la maggioranza della popolazione esposta al superamento dei valori limite di PM10 e NOx.
Le città hanno pertanto un ruolo chiave nello sforzo volto a ridurre l’inquinamento atmosferico e a mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici e risulta di fondamentale importanza pianificare l’uso sostenibile del territorio tenendo in considerazione oltre ai temi ambientali, le dinamiche sociali ed economiche. Anche se le aree urbane restano il focus del Piano per la significatività degli spostamenti e quindi delle emissioni da traffico da cui esse sono caratterizzate, tuttavia le evidenze derivanti dai monitoraggi e dalle valutazioni modellistiche mostrano la necessità di mantenere alto il livello di attenzione anche nelle aree extra-urbane. Le concentrazioni di fondo del PM10, conclude sul punto il PRQA, risultano infatti elevate su tutta la pianura, dato il carattere prevalentemente secondario dell’inquinante e visto il contributo emissivo dell’ambito rurale che, con le emissioni di ammoniaca da attività agricole e allevamenti, favorisce proprio la formazione di particolato secondario.
Obiettivi
Gli obiettivi di qualità dell’aria sono perseguiti in via strutturale dalla Regione attraverso le riduzioni al 2025, rispetto ai valori emissivi dello scenario tendenziale, delle emissioni degli inquinanti, secondo il seguente dettaglio:
a) 13 % delle emissioni di PM10, corrispondente a 1.912 tonnellate/anno;
b) 7,5 % delle emissioni di ossidi di azoto (NOx), corrispondente a 3.418 tonnellate/anno;
c) 0,5 % delle emissioni di ammoniaca (NH3), corrispondente a 149 tonnellate/anno;
d) 3,4 % delle emissioni di composti organici volatili (COV), corrispondente a 2.995 tonnellate/anno;
e) 3,5 % delle emissioni di biossido di zolfo (SO2), corrispondente a 102 tonnellate/anno.
L’ulteriore riduzione dei livelli di concentrazione degli inquinanti in aria ambiente, finalizzato a un graduale avvicinamento ai valori non vincolanti, auspicati nelle linee guida dell’OMS, è perseguito in via strutturale dalla Regione attraverso le riduzioni al 2030, rispetto ai valori emissivi dello scenario tendenziale, delle emissioni degli inquinanti, secondo il seguente dettaglio:
a) 30 % delle emissioni di PM10, corrispondente a 3.592 tonnellate/anno;
b) 12 % delle emissioni di ossidi di azoto (NOx), corrispondente a 3.531 tonnellate/anno;
c) 4,3 % delle emissioni di ammoniaca (NH3), corrispondente a 1.276 tonnellate/anno;
d) 5,1 % delle emissioni di composti organici volatiti (COV), corrispondente a 4.368 tonnellate/anno;
e) 3,8 % delle emissioni di biossido di zolfo (SO2), corrispondente a 103 tonnellate/anno.
Ambiti territoriali e settori interessati
Il PRQA individua gli ambiti territoriali di intervento prioritari maggiormente connessi alle sorgenti inquinanti e climalteranti:
– Città di Torino (TO);
– Comuni con più di 30.000 abitanti;
– Comuni con più di 10.000 abitanti;
– Particolari zone (ZS) con aree industriali/logistiche (ZLS), a elevato carico zootecnico (ECZ), e aree a rischio (RIR) di cui alla normativa comunitaria e nazionale.
I settori maggiormente interessati dalle misure previste dal piano sono trasporti, combustione non industriale, combustione industriale e agricoltura. In tali ambiti si segnala, per gli effetti diretti e più evidenti sulla cittadinanza, la presenza di misure, tra l’altro, in tema di:
– limitazione alla circolazione veicolare;
– misure locali e ulteriori misure finalizzate al contenimento del numero di superamenti del valore limite giornaliero di PM10;
– ampliamento delle infrastrutture verdi e della forestazione urbana e periurbana;
– risorse destinate al rinnovo dei mezzi utilizzati per il trasporto pubblico locale;
– pianificazione del servizio di trasposto pubblico locale, ai fini della riduzione delle emissioni inquinanti;
– utilizzo di fonti di energia rinnovabile (tra cui la previsione di quote obbligatorie di consumi per edifici di nuova costruzione o di edifici esistenti sottoposti a ristrutturazione rilevante);
– regolamentazione degli impianti di combustione a biomassa solida per riscaldamento ad uso civile;
– implementazione del Catasto Impianti Termici e controlli.
Piemonte D.G.R. 10 dicembre 2024, n. 18 – 28783 (BUR Supplemento Ordinario 27 dicembre 2024, n. 1)
Copyright © – Riproduzione riservata
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link