“Noi vogliamo sapere con la maggiore esattezza possibile, chi vive nel nostro centro storico, dove con il tempo molte abitazioni sono state affittate a famiglie straniere, arrivate in modo del tutto legittimo a Santa Croce, in cerca di lavoro o di una vita migliore rispetto al loro paese di origine, ma noi dobbiamo avere una fotografia attendibile della situazione demografica del paese”, a dirlo è l’assessore ai servizi demografici Renato Rusconi che precisa “la nostra non è certo una caccia alle streghe”.
Il Comune ha quindi annunciato una sorta di ‘censimento’ a partire dal centro storico, “un lavoro capillare“, come si legge in una nota, che porterà ad una prima serie di controlli “nella zona di corso Mazzini, piazza Garibaldi e tutte le traverse del corso“, anche se l’intenzione è di estenderli in altre aree.
Dalla nota del Comune si evince che i controlli saranno mirati a far emergere eventuali situazioni di illegalità, sia per quel che riguarda i contratti di affitto che le posizioni delle singole persone, da eventuali forme di evasione al regolare possesso del permesso di soggiorno, in un’area della città che, come è noto, è popolata da molti cittadini stranieri. Un piano definito “imponente“, che sicuramente non verrà fatto in un giorno e richiederà tempo, come precisa lo stesso Rusconi.
“I controlli – spiega l’assessore – in primo luogo, riguarderanno l’identità di chi vive e in quali abitazioni del centro storico, a che titolo si trova lì. Se ha un contratto di affitto e di che tipo, (ad esempio contratto di locazione nelle sue varie forme, o comodato d’uso gratuito ecc..). Nel caso di persone di origine straniera sul territorio nazionale gli agenti di polizia, verificheranno anche il possesso di regolare permesso di soggiorno. Da questi primi controlli poi scatteranno una serie di accertamenti, incrociando i dati negli uffici comunali a cominciare alla questione tributaria. Cercheremo di capire se le persone con un reddito pagano almeno l’irpef comunale e la tari. Questo è un passaggio fondamentale perché altrimenti rischiamo di avere, anche se presunti, contribuenti che magari non pagano o perché evadono o perché hanno diritto a non pagare, ma se il comune non verifica continuiamo ad andare a tentativi e alla fine introduciamo errori nei conti dell’ente. Con queste azioni cominceremo ad avere un controllo demografico del territorio un po’ più puntuale e inoltre probabilmente potrebbero emergere anche elementi di presunta evasione contributiva”.
Che il piano di censimento finirà per essere rivolto in particolare a verificare la posizione della popolazione immigrata non è nascosto dall’Amministrazione, che però precisa che “la nostra non è certo una caccia alle streghe, anzi vogliamo arrivare a fare chiarezza proprio perché vogliamo accelerare i processi di integrazione”. “Non possiamo aiutare le persone a integrarsi – continua Rusconi – se non sappiamo chi sono e dove sono. Inoltre è bene fare chiarezza perché in alcuni casi potrebbero emergere della situazioni di ritardo da parte dell’ente, dove magari non per cattiva volontà degli uffici, ma solo perché alle volte le comunicazioni non sono sempre semplici e anche a causa della burocrazia, noi in comune abbiamo una fotografia demografica di quella zona che è superata dai fatti e dal normale scorrere della vita. Per questo ho chiesto al comandante della polizia municipale, dopo essermi confrontato con il sindaco Roberto Giannoni, di intensificare i controlli in tal senso”.
I controlli standard la polizia municipale “li ha sempre fatti, ma adesso agli uomini del comandante Sandro Ammannati, verrà chiesto di fare un lavoro più capillare”, spiegano dall’Amministrazione. In primo luogo l’assessore Rusconi ha chiesto di fare una serie di accertamenti diretti a cui poi ne seguiranno altri, una volta raccolti i dati negli uffici, proprio attraverso l’incrocio delle informazioni in possesso dei vari comparti del comune.
Le opposizioni: “Giudizio a priori… sugli immigrati”
Una misura ‘amministrativa’ che, sembra evidente, ha alle spalle una forte motivazione politica. È quanto denunciano le opposizione che attraverso un comunicato congiunto a firma di Mariangela Bucci, capogruppo consiliare “ Insieme per Santa Croce”, PD Unione comunale Santa Croce sull’Arno, Sinistra per Santa Croce e IV zona Valdarno, commentano duramente il progetto e parlano di “una caccia alle streghe” che parte da un “giudizio a priori sui cittadini immigrati“:
Noi rappresentanti della minoranza in Consiglio comunale, insieme ai partiti che hanno sostenuto e sostengono la nostra coalizione, abbiamo a cuore la “legalità “ e l’inserimento nel tessuto cittadino di coloro i quali arrivano da altri Paesi, almeno quanto sembra conti per l’Assessore Rusconi e la Giunta che rappresenta. Riteniamo che un censimento della popolazione, un rilevamento della situazione demografica, sia un atto utile e che tutti i cittadini debbano contribuire ai servizi della collettività attraverso il pagamento dell’addizionale IRPEF e della Tari. E anche dell’IMU dove questa sia dovuta, solo per citare le tassazioni più note. Le somiglianze finiscono qui.
Leggere che “ non ci fermeremo al solo centro storico “ non ci basta. Quello che risulta evidente è che si parte dal centro storico con l’intento di fare proprio una caccia alle streghe, anche se si dice di non volerla fare. Riteniamo che ci siano molti modi per aiutare i cittadini bisognosi e che una verifica presso l’ufficio anagrafe, incrociata con i tanti dati dei servizi comunali, dia un quadro ampio delle situazioni di povertà e delle possibili necessità di intervento. La verità è che si parte dai cittadini immigrati perché si ritiene che siano quelli che devono essere maggiormente controllati, quelli sospettati di non essere in regola con il pagamento della Tari, per esempio. Questo giudizio a priori è quello che non ci piace e su cui dissentiamo, non appartiene alla nostra cultura politica. Facciamoli i controlli, facciamo pagare le evasioni ma troviamo un sistema per farlo in modo integrato ed ugualitario”.
Sinistra Italiana: “Rischio discriminazioni”
In merito alle dichiarazioni dell’assessore ai servizi demografici di Santa Croce sull’Arno, Renato Rusconi, circa l’introduzione di nuovi controlli demografici sul centro storico, Sinistra Italiana esprime forte preoccupazione e disappunto per la retorica che accompagna tale iniziativa.
“Mentre comprendiamo la necessità di garantire un’efficace gestione dei dati demografici e delle politiche locali – si legge nel comunicato – riteniamo che la scelta di presentare i controlli come una misura volta alla ‘chiarezza’ e all’integrazione nasconda, di fatto, un approccio che rischia di alimentare divisioni sociali piuttosto che promuovere una convivenza serena e inclusiva” afferma Anna Piu, Segretaria provinciale di Sinistra Italiana Pisa.
“La proposta di un ‘lavoro capillare’ da parte della polizia municipale e la focalizzazione sul monitoraggio delle famiglie straniere rischiano di alimentare un clima di sospetto e di discriminazione. È inaccettabile – prosegue – che si faccia leva su argomenti come l’irregolarità del permesso di soggiorno o il reddito per dipingere una parte della popolazione come sospetta o inadeguata. Questo tipo di iniziativa non favorisce l’integrazione sociale, ma piuttosto crea divisioni e stigmatizza chi, come tanti altri, è arrivato in cerca di opportunità di vita migliori. Va sottolineato, inoltre, che il lavoro di queste persone è fondamentale, poiché molti immigrati sono impiegati in attività, soprattutto nel distretto conciario, che oggi nessuno è più disposto a svolgere“.
“In un momento storico in cui le difficoltà legate all’accoglienza e all’integrazione sono evidenti, è necessario mettere al centro politiche di inclusione e solidarietà, non operazioni di controllo che rischiano di minare la fiducia tra cittadini e istituzioni. Piuttosto che intensificare la sorveglianza e l’intervento della polizia, sarebbe più utile potenziare i servizi sociali, sostenere l’inserimento lavorativo delle persone, e garantire corsi di lingua e di cittadinanza che siano strumenti concreti per favorire una convivenza armoniosa“.
“Inoltre – conclude Piu – non possiamo non sottolineare che l’efficienza nella gestione dei dati demografici e tributari non deve sfociare in una logica punitiva o esclusiva, ma deve essere orientata a migliorare la qualità della vita per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro origine. È essenziale, piuttosto, che il Comune si impegni a offrire servizi equi, inclusivi e di sostegno per tutti coloro che vivono a Santa Croce sull’Arno, favorendo un’interazione rispettosa tra le diverse realtà presenti nel nostro territorio.”
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