Affitti brevi e sostenibilità i temi dominanti dell’International Real Estate Symposium di Milano dedicati agli agenti immobiliari.
«In molti piccoli centri italiani, gli affitti brevi hanno fatto nascere un mercato immobiliare che prima non c’era, hanno attirato turisti, spesso stranieri, e hanno portato sul mercato tante seconde case che in passato restavano chiuse per 10 mesi all’anno» afferma Andrea Maurizio Gilardoni, imprenditore immobiliare e organizzatore dell’International Real Estate Symposium, evento giunto alla seconda edizione, svoltosi in questi giorni a Milano. Quello degli affitti brevi è un settore destinato a una fase di consolidamento, «perché è molto frammentato e gli operatori professionali hanno dimensioni molto contenute rispetto a quelli internazionali, che gestiscono anche 30-40 mila immobili ciascuno – dichiara Donato Cella, consigliere nazionale di Property Managers Italia – Nel 2025, è verosimile attendersi sia un interesse da parte dei grandi gruppi esteri, sia forme di aggregazione tra gli operatori italiani più piccoli». Si è parlato anche delle città italiane che mostrano le migliori prospettive di crescita in termini di attrattività e rendimenti immobiliari. Tra queste c’è Palermo, dove “il mercato immobiliare offre rendimenti elevati e ottime prospettive di apprezzamento“, aggiunge Cella, ma anche “Bologna e, in una prospettiva a 5-10 anni, Torino, che mostra rendimenti superiori a Roma, Milano o Napoli e una qualità della vita molto apprezzata”, secondo Vincenzo de Tommaso, Communication Manager di Idealista, e Genova, che Marco Grumetti, vicepresidente della Federazione Italiana Agenti Immobiliari, associa a un crescente interesse soprattutto da parte di chi abita nell’area di Milano.
Durante la tavola rotonda dedicata alla sostenibilità Elisa Orefice, responsabile di CSD Ingénieurs, multinazionale svizzera pioniere nell’ingegneria ambientale dal 1970, ha lanciato una provocazione: “Per parlare di sostenibilità nell’immobiliare dovremmo avere dei sociologi nelle commissioni urbanistiche in modo da poter valutare la capacità degli edifici di adattarsi all’evoluzione demografica”, spiegando inoltre che l’impiego di un passaporto dei materiali impiegati, da allegare alle schede tecniche del progetto, possano favorire la conservazione, l’utilizzo e il riciclo delle diverse parti dell’immobile nel tempo.Andrea Maurizio Gilardoni, promotore dell’evento, ha inoltre dichiarato: “La resilienza e il desiderio di sviluppo sono le due grandi leve su cui può contare il settore immobiliare italiano per affrontare le sfide future. Questi due fattori saranno determinanti per compiere il necessario salto tecnologico e di efficienza energetica, elementi indispensabili per tutelare il valore degli immobili e promuovere una concreta riqualificazione del territorio italiano”.
L’International Real Estate Symposium si è svolto davanti a oltre 500 imprenditori immobiliari. Articolato in quattro tavole rotonde e diversi singoli approfondimenti, l’evento hanno affrontato tutti i temi del settore, dalla sostenibilità, al proptech, dagli affitti brevi, all’interior design, smart building, intelligenza artificiale, blockchain, rigenerazione urbana, costruzioni e ristrutturazioni esaminando sia il mercato italiano che quello internazionale. Il Symposium ha ospitato 30 relatori in rappresentanza delle associazioni del settore (Geometri, Agenti immobiliari, Amministratori di condomini, Property Manager, Costruttori), del mondo accademico (Politecnico di Milano) e delle imprese (Idealista, Case Italia, Notarify, PPG, Facile Immobiliare, Easylife house, CSD ingénieurs, OGB Group, Udrone, Lightmap Creative, Farinella Immobiliare).
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