Il 15 febbraio si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale contro il Cancro Infantile, un appuntamento dedicato alla sensibilizzazione e alla riflessione sui progressi compiuti nella ricerca e nella cura di questa malattia che colpisce bambini e adolescenti. Anche a Trieste, il Burlo Garofolo si conferma punto di riferimento regionale e nazionale per la qualità delle cure e l’impegno nella ricerca.
Un percorso di speranza: l’esperienza del Burlo Garofolo
«Oltre l’80% dei bambini affetti da patologie oncologiche oggi riesce a superare la malattia» spiega il dottor Marco Rabusin, direttore dell’Oncoematologia Pediatrica dell’Irccs Materno Infantile di Trieste. Un risultato reso possibile grazie a protocolli innovativi, al lavoro multidisciplinare che coinvolge medici, infermieri, psicologi, la Scuola in Ospedale e al supporto fondamentale delle associazioni di volontariato.
Nel Friuli Venezia Giulia si registrano mediamente 40 nuovi casi all’anno di tumori pediatrici, cui si aggiungono altri 10 casi provenienti da altre regioni o dall’estero. La struttura del Burlo, sin dal 1984, ha curato oltre mille piccoli pazienti ed eseguito ben 480 trapianti di cellule staminali ematopoietiche. Un risultato che testimonia l’efficacia della rete di competenze e della costante innovazione tecnologica.
Le neoplasie pediatriche: numeri e sfide
Sebbene le neoplasie in età pediatrica siano considerate rare, rappresentano la prima causa di morte per malattia nella fascia d’età compresa tra i 1 e i 15 anni. Tra le patologie più diffuse si segnalano:
- Leucemie acute e tumori del sistema nervoso centrale nei bambini più piccoli;
- Linfomi negli adolescenti.
Grazie al lavoro della rete AIEOP (Associazione Italiana di Emato-Oncologia Pediatrica), i centri specializzati condividono dati, strategie terapeutiche e percorsi di cura. In FVG, questa rete coinvolge le strutture di Trieste, Udine e Aviano/Pordenone, garantendo cure all’avanguardia anche a distanza dal capoluogo regionale.
I pilastri della cura: ricerca e innovazione
La continua crescita dei tassi di guarigione è frutto di una sinergia di elementi:
- Protocolli terapeutici avanzati con farmaci innovativi, come anticorpi monoclonali e terapie mirate;
- Miglioramento della diagnostica genetica e molecolare per individuare precocemente i tumori;
- Assistenza psicologica per pazienti, famiglie e operatori sanitari;
- Supporto fisioterapico e infermieristico altamente specializzato;
- Scuola in Ospedale per garantire la continuità educativa ai giovani pazienti.
Fondamentale è stato il contributo di realtà come AGMEN FVG (Associazione Genitori Malati Emopatici Neoplastici) e I Bambini del Danubio, che negli anni hanno sostenuto famiglie in difficoltà , anche provenienti da lontano.
Dopo la guarigione: il ‘Passaporto del Guarito’
Circa il 50% dei pazienti guariti da un tumore in età pediatrica rischia di sviluppare complicanze tardive. Per affrontare questa sfida, l’Oncoematologia Pediatrica del Burlo è stata tra le prime in Italia a introdurre il Passaporto del Guarito: un documento che riepiloga la storia clinica e fornisce indicazioni per il follow-up a lungo termine.
«Ad oggi ne abbiamo consegnati oltre 100 ai pazienti guariti» conferma il dottor Rabusin. Un progetto promosso dal consorzio europeo Pancare Childhood and Adolescent Cancer Survivor Care, che mira a garantire una qualità di vita ottimale anche negli anni successivi alla malattia.
Una giornata per riflettere e sostenere la ricerca
La Giornata internazionale contro il cancro infantile non è solo un momento per fare bilanci, ma rappresenta un’occasione per sensibilizzare la comunità e spingere la ricerca verso nuovi traguardi. Ogni anno, grazie alla solidarietà di tanti cittadini, vengono raccolti fondi destinati all’innovazione terapeutica e al supporto delle famiglie.
Perché il cancro infantile si può e si deve sconfiggere, un passo alla volta, insieme.
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