La sfida infinita si decide ai rigori: l’Aldini dei fuoriclasse ammalia anche l’Albinoleffe

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Difese, parate, traverse, gol, equilibrio, spettacolo. E poi ancora: assist perfetti, corse forsennate, rivalità altissima, bel gioco, e più di un pizzico di nebbia. Era uno spettacolo atteso da tutta la Lombardia, era il grande momento in cui l’Aldini delle meraviglie (quella che nel torneo Frosio ha tenuto testa all’Atalanta, per capirci) scendeva in campo contro le prof. Davanti c’è l’Albinoleffe, una delle migliori promesse della Serie C. E il risultato? Un po’ lo abbiamo già detto, il resto ce lo dice il campo e il tabellone: si decide tutto dagli undici metri, proprio da quegli 11 metri che sembravano una maledizione per l’Aldini. Ma nulla è più dolce di una rivincita sul destino: dopo un 1-1 sul campo, l’Aldini strappa il pass con 6 centri a 5. Sono o non sono i classe 2011 più forti della Lombardia?

UNO PER CIASCUNO

Intanto una nozione, di quelle che bisogna ben imprimersi in testa. Di solito fanno il lavoro sporco nell’ombra, questa sera salgono sul palco e accendono i riflettori. Sono le linee difensive, sono le architravi su cui si regge la squadra. Due nomi, uno per bandiera, per riassumere l’ottimo lavoro da una parte e dall’altra del campo. Marvuglia lato Aldini, che fa sudare sette camicie a Pezzal, e quel colosso di Bumbac lato Albinoleffe, che Guidi non se lo lascia proprio scappare. Solo due nomi, ma molto ci sarebbe da dire anche su capitan Zappia, su Diego Cattaneo, sul lavoro di Carminati sulla fascia… insomma, dietro Aldini e Albinoleffe sono due squadre che girano bene. 

E pensare che anche lì davanti, in attacco, vicino alla porta, dove i riflettori sono sempre puntati, la scena se la prendono loro: i difensori. Ci pensa Filippo Noè, il magico numero 3 dell’Aldini. Dalle retrovie, è un calcio d’angolo a richiamarlo in area. Pronto a intervenire nella gran mischia che si crea in area dopo la battuta, non si tira indietro quando è l’ora di buttarla dentro. Siamo al 16’ del primo tempo, e l’Aldini ha beffato l’Albinoleffe. Dado tratto? Ma neanche per idea! Passano 60 secondi di numero (forse pure qualcosa in meno) e il buon Rota si incarica di riportare tutto di nuovo in parità. No, l’Aldini quel calcio di punizione battuto così di fretta non se l’aspettava proprio. Insomma, 1-1. Equilibrio. Non bastano un paio di occasioni splendide per parte (Pezzali largo di un soffio, Scarcelli raccoglie l’assist meraviglioso di Guidi ma becca il palo, Cardin poi fa un mezzo miracolo al 24’) per sbilanciare l’ago: i due pesi, per il momento, sembrano perfettamente bilanciati. 

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ROULETTE

Ma qualcuno dovrà pur vincere. In uno sport che ammette il pareggio, via Cazzaniga dice che invece non ci sta. Qui qualcuno deve vincere per forza, queste le regole del tabellone. Sarà forse quel calcio di punizione di Sartirana a spezzare gli equilibri per l’Aldini? O forse la precisione da tiro piazzato di Carminati a portare in trionfo l’Albinoleffe? Nessuna delle due. Sulla prima ci arriva Lupo Superman Cardin, sulla seconda interviene la traversa. Eppure, qualcuno deve pur vincere. L’Aldini spinge, sia sulla fascia destra con il suo numero 2 Palma, sia con le forze fresche di Mazzeo: sono loro i dilettanti, ma la sensazione è quella che i lasse 2011 di via Felice Orsini non abbiano alcuna intenzione di farsi mettere i piedi in testa. E mentre la parata di Papa salva i biancorossoblù nell’ultima azione della partita, il verdetto del campo si fa concreto: saranno calci di rigore. 

Brutti ricordi per l’Aldini. Solo la roulette dagli 11 metri si era frapposta, a gennaio, alla grande gloria della vittoria contro l’Atalanta. Dunque sì, brutti ricordi. Ma non c’è nulla di meglio che affrontare le proprie paure per farle andar via. E dunque comincia il valzer, la grande scommessa, il flipper… chiamatelo come volete. Sembrava non dover finire più. Alla parata di Papa risponde subito quella di Cardin. Equilibrio, proprio come in campo. Eppure, di nuovo, qualcuno deve pur vincere. E questa volta l’Aldini trova l’antidoto alla paura. De Ambrogi calcia largo (quelle lacrime fuori dal campo sono il segno che l’Albinoleffe ci credeva davvero) e incorona la regina di Milano. Sì dunque, rispondiamo alla domanda: sono i classe 2011 più forti della Lombardia.





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