Una rapina che doveva essere rapida e indolore si è trasformata in un vero e proprio incubo di violenza, sangue e terrore. Il 25 agosto 2023, a Żurrieq, il gioielliere Joseph Carabott ha vissuto un’esperienza che lo ha quasi ucciso, e a raccontarla ora è una delle donne coinvolte: Donna Sciberras. La sua testimonianza, resa davanti alla corte, ha rivelato dettagli raccapriccianti su quanto accaduto dentro al negozio di Carabott, dove due uomini hanno dato vita a una scena di pura brutalità.
Sciberras ha raccontato di come Zouhair Hadoumi abbia bloccato Carabott, mentre Mohamed Anas Boualam lo colpiva ripetutamente al volto con il manico di un grande coltello. Ma la violenza non si è fermata qui. “Gli hanno preso a calci nelle costole e in testa,” ha ricordato la donna, descrivendo la scena come “spaventosa”. “Il suo viso era ridotto a un campo di battaglia… Gonfio, sanguinante, con i denti fuori e sangue ovunque. Il pavimento era completamente coperto di sangue,”
ha aggiunto, lanciando un brivido nel pubblico in aula. E tutto questo è accaduto mentre il gioielliere cercava di difendersi. Ma non c’era scampo: anche dopo averlo legato, la furia dei due uomini non si è arrestata.
Sciberras ha parlato in aula per accusare i suoi complici, Hadoumi e Boualam, che si dichiarano innocenti per il tentato omicidio e altri crimini legati alla rapina del 2023. Carabott, infatti, è stato trovato dai suoi figli legato all’interno del negozio, in condizioni disperate, con i medici che hanno parlato di una “probabilità di recupero vicina a zero”.
Eppure, mentre gli altri si dichiarano innocenti, Sciberras ha deciso di ammettere la sua colpevolezza. Lo ha fatto il mese scorso, quando ha cambiato la sua posizione e ha scelto di collaborare con la giustizia. La sua storia è quella di una donna che, per soldi e inganno, si è ritrovata coinvolta in un piano che doveva essere semplice, ma che si è trasformato in qualcosa di orribile.
La rapina? Un’idea di Sciberras. “Ho sentito parlare di questo negozio mentre ero in prigione. Un’insegnante mi aveva detto che non c’erano telecamere,”
ha raccontato. Da lì è cominciato tutto. Una volta uscita dal carcere, ha incontrato un’intrusa che l’ha convinta a mettere in atto il colpo. Il piano sembrava semplice: entrare nel negozio, legare il proprietario e rubare l’oro. Ma la realtà è stata molto più cruda.
Il giorno della rapina, Sciberras si è incontrata con Boualam e Hadoumi in un bar a Sliema per pianificare l’azione. Il piano era chiaro: “Entriamo, legamiamo il gioielliere e rubiamo l’oro.”
Ma le cose sono andate subito storte. Carabott, anche se il negozio era chiuso, ha aperto la porta per Sciberras, che gli ha detto di voler acquistare dell’oro per il suo partner. Mentre Carabott mostrava l’oro, Sciberras ha dato il segnale a Hadoumi. L’uomo è entrato con una borsa della spesa Lidl contenente il martello e il coltello.
A quel punto, la scena si è fatta surreale. “Questa è una rapina,” ha detto Sciberras a Carabott, che è rimasto congelato dal terrore. “Lui è rimasto immobile,”
ha detto la donna, ricordando la paralisi della vittima. In quel momento, la violenza è esplosa. I due uomini hanno immobilizzato Carabott, e Sciberras ha cominciato a frantumare le vetrine del negozio, prendendo tutto l’oro che poteva.
Il caos è proseguito quando Carabott è stato legato. Boualam ha preso il coltello e lo ha minacciato: “Stai zitto o ti uccido! Ti taglio la gola!” Un attimo prima di andarsene, Boualam ha sollevato la testa del gioielliere e gli ha chiesto, con voce gelida: “Lo uccidiamo?” Sciberras ha risposto prontamente: “Andiamo, abbiamo rubato abbastanza.”
E con quella, la trio è fuggita via, con la refurtiva in un sacco nero.
Ora, Sciberras ha raccontato tutto in aula, mettendo a nudo la brutalità di un colpo che doveva essere solo una rapina. Ma che si è trasformato in qualcosa di molto più oscuro. I tre complici sono tornati a casa a Żebbuġ, con il bottino, mentre Carabott lottava per la sua vita.
Il caso è stato presieduto dal Magistrato Donatella Frendo Dimech, con l’ispettore Lydon Zammit e Stephen Gulia insieme all’avvocato dell’Attorney General, Anthony Vella, a portare avanti l’accusa. Gli avvocati difensori George Anton Buttigieg e Brandon Kirk Muscat difendono gli accusati.
Foto: [Archivio Times Of Malta]
Video: [Archivio Times Of Malta]
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