Aeroporto: i Comitati incalzano la politica

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C’è già una compagnia interessata ad attivare i voli di linea dall’aeroporto Arlotta di Grottaglie, ancor prima della fine dei lavori di riqualificazione e a dispetto della polemica politica in corso. Lo ha svelato il sindaco di Grottaglie Ciro D’Alò intervenendo al confronto organizzato nella sede di Confcommercio dall’Unione dei movimenti pro aeroporto (rappresentata da Loredana Nobile, Piero Dragone, Cinzia Amorosino, Nicola Russo e Alfredo Conti) allargata per l’occasione a rappresentanti istituzionali ed associazioni. «Ho incontrato il Ceo di un’azienda che vuole volare da Grottaglie – ha osservato il primo cittadino – e lo sto annunciando pubblicamente. Se qualcuno dice che non c’è nessuno che vuole sfruttare i voli passeggeri da Grottaglie io vi dico invece che c’è. Non faccio il nome per ovvie ragioni, ma si tratta di un soggetto che mi ha già rappresentato un piano di voli nazionali: Roma, Milano, Trieste, Verona. Chiaramente chiede di essere sostenuto dal territorio. Senza sostegno, dice, non sono competitivo e né il mercato mi porta a restare in piedi».

Per D’Alò «tutti hanno ragione, da una parte e dall’altra. Non c’è chi ha più ragione degli altri. Oggi siamo arrivati a uno snodo decisivo: o ci riuniamo attorno a un tavolo e diamo questa botta finale o il rischio è che il 31 gennaio del 2026 finiamo i lavori all’aeroporto e non sappiamo cosa farcene. Dobbiamo fare in modo di risolvere prima la parte amministrativa. Speriamo che il prossimo 31 gennaio san Ciro faccia il miracolo per far partire questi benedetti voli civili. Il problema è: siamo capaci di sederci attorno a un tavolo e a discutere mettendo da parte le casacche? Perché questo è il tema vero».

Il sindaco ha annunciato che intende convocare un consiglio comunale monotematico con parlamentari, consiglieri regionali, associazioni e sindacati per produrre un documento condiviso per chiedere alla Regione di accelerare i tempi per fornire il parere sulla continuità territoriale e al Ministero dei Trasporti di assicurare il finanziamento. «Bisogna essere tutti convinti – ha concluso – che da qui si deve volare, Altrimenti stiamo rimandando la palla sempre dall’altra parte del campo. Stranamente Brindisi 5 milioni di euro li ha avuti. Anche Foggia in precedenza, pur avendo un aeroporto regionale e non nazionale e non disponendo di una caserma dei vigili del fuoco. Prendessero l’impegno a mettere 5 milioni per l’aeroporto di Grottaglie con la continuità territoriale o noi troveremo la compagnia che verrà e ci dirà: bene, siamo pronti, ma i biglietti chi li fa? ».

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Al dibattito hanno partecipato parlamentari (il sen. Mario Turco del M5S e l’on. Giovanni Maiorano di FdI), consiglieri regionali (Renato Perrini di FdI e Massimiliano Stellato di Iv) e comunali (Antonio Lenti di Europa Verde), sindaci (Ciro D’Alò di Grottaglie e Luca Lopomo di Crispiano) e rappresentanti di associazioni (come il presidente di Confapi Taranto Fabio Greco e il presidente del comitato Strade sicure, Vanni Caragnano).

Il senatore Turco invita «tutti i parlamentari che rappresentano la nostra terra, senza distinzione di colore politico, a depositare di concerto un’interrogazione parlamentare, allo scopo di chiedere al Ministro dei Trasporti di convocare una conferenza dei servizi per dare seguito alla sentenza del Consiglio di Stato sulla continuità territoriale, riconosciuta nel 2002».

Per l’on. Maiorano «i voli civili non sono incompatibili con l’aerospazio né con le basi dell’Aviazione e della Marina militare. La Regione Puglia ancora deve comunicare al Governo che intenzioni ha. Ora ha commissionato uno studio di fattibilità che, spero, consegni al più presto. Appena lo farà ci mobiliteremo a livello parlamentare facendo indire l’apposita conferenza dei servizi».

La questione, evidenziano i referenti dell’Unione dei movimenti pro aeroporto, «riveste una fondamentale importanza per il nostro territorio, poiché il mancato utilizzo dell’aeroporto continua a ledere il diritto alla mobilità sancito dall’articolo 16 della Costituzione Italiana; assieme ad altri importanti fattori condanna, infatti, la cittadinanza ad una condizione di isolamento inaccettabile e ormai non più sopportabile. La politica – concludono – deve essere a servizio della comunità, partendo dalle necessità del territorio e dalle speranze delle persone».

 

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