Generoso Urciuoli responsabile delle attività culturali e scientifiche del MegaMuseo

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L’archeologo Generoso Urciuoli, dal dicembre 2024 per un biennio, è il responsabile direzione attività culturali e scientifiche del MegaMuseo di Aosta. È stato selezionato a seguito di una manifestazione di interesse lanciata dal Dipartimento Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta.

Laureato in Civiltà Bizantina all’Università di Torino, Urciuoli si è distinto per un percorso di formazione in ambito archeologico con un master in tecniche di scavo archeologico. Dai primi anni ‘90 ha maturato un’esperienza diretta e una competenza nei settori dell’archeologia e dell’arte moderna e contemporanea, della critica e semantica dell’espressione musicale e dell’ideazione di iniziative a carattere culturale e sociale.  Ha preso parte a molte attività di scavo archeologico insieme a cooperative e ditte di scavo in diverse zone d’Italia.
Ha collaborato con istituzioni pubbliche come il MAO – Museo d’Arte Orientale di Torino, rivestendo il ruolo di responsabile ufficio eventi e mostre e responsabile settore tecnico organizzativo; le Musée de Bibracte – Mont Beuvray in Borgogna; il Centro Martino Martini di Trento; il Museo Civico Palazzo Te di Mantova e il Museo Egizio di Torino, come consulente per l’arte e l’archeologia per allestimenti di mostre, curatele, studio di collezioni.
Nel 2019, ha iniziato la collaborazione con la Fondazione Musei Asia (poi Fondazione Schneiberg) per l’apertura del Museo Schneiberg, struttura che preserva una preziosa collezione di arte cinese con un nucleo importante di tappeti imperiali in seta e metallo di epoca Qing, partecipando attivamente alla progettazione dell’allestimento.
Svolge un’intensa attività di divulgazione in ambito artistico-archeologico ed è autore e speaker di programmi radiofonici storico-archeologici.

Generoso Urciuoli
Generoso Urciuoli

La presentazione

Venerdì 14 febbraio 2025, in occasione di un incontro con la stampa, Viviana Vallet (dirigente della Struttutra Patrimonio storico-artistico e gestione siti culturali della Regione) ha spiegato che s’intende dare vita propria all’Area megalitica, trasformandola da sito archeologico in un Museo: un luogo aperto alla società per fare cultura. Conseguenemente è stato cambiato il nome in MegaMuseo: un’operazine di ribrandizzazione che si mostra anche sotto l’aspetto visivo.

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Laura Montani, Soprintendente a Beni e attività culturali, ha posto l’accento sulle caratteristiche del sito, rilevante a livello internazionale e che deve diventare un polo di ricerca per il megalitismo.

Jean Piere Guichardaz, assessore ai Beni e alle attività culturali, ha detto: «Vi è una grande alleanza fra pubblico e privato per valorizzare la cultura valdostana e il suo patrimonio con una narrazione attuale La cultura è per eccellenza un ruolo di creazione di reti e di relazioni e la Valle d’Aosta scambiava esperienze con i propri vicini già seimila anni fa».

Generoso Urciuoli si è così presentato: «Ho partecipato a una manifestazione di interesse presentando un progetto culturale sulla base di una conoscenza un po’ rapida di questo sito. In questi primi mesi ho capito che il progetto strategico potrà essere realizzato (e anche in poco tempo) grazie allo staff che mi è stato messo a disposizione per costruire la mission e la vision del MegaMuseo. Ho portato la mia idea di Museo che però deve essere mutuata con la realtà. L’identità di un museo è data dalla collezione che conserva e propone. Vogliamo che sia testimone di oltre duemila anni di storia avvenuti su un solo luogo, custode perle generazioni future delle diverse civiltà che si sono succedute sul territorio, potet tra il passato e il futuro, punto di riferimento per la comunità (come una sorta di hub culturale e sociale), motore di curiosità e approfondimento, promotore di critica e conoscenza. E deve essere accessibile, inclusivo e sostenibile. Il progetto strategico è il braccio armato per realizzare il progetto culturale ed è ispirato ad alcuni valori: identità, operatività, attrattività, accessibilità, connettività e glocalità».

Venendo alle attività che saranno condotte, ha spiegato: «Il visitatore deve essere libero di visitare il Museo autonomamente. Però, ogni mezz’ora, comprensiva del biglietto, potrà avere una piccola introduzione con tutte le chiavi concettuali per potersi orientare. Stiamo sperimentando anche le visite tematiche. La vittoria sarà se, all’uscita, il visitatore arà la consapevolezza di aver capito e avrà la volontà di tornare, portandoci anche altri. Ci devono essere livelli di lettura. Altro livello di incontro sono le conversazioni intitolate Il MegaMuseo si racconta. Saranno momento di confronto con gli operatori o con personaggi che porteranno il loro punto di vista. Le arature rituali saranno sonorizzate partendo dall’immagine bidimensionale e chiedendo a musicisti di fornire dal vivo al visitatore una nuova e fortissima suggestione».

Rispetto alla fruibilità del MegaMuseo, l’assessore Guichardaz ha lanciato un provocazione: prevedere un biglietto che permetta di usufruire del luogo in maniera comoda, articolata su più date.

Urciuoli ha poi aggiunto «Stiamo realizzando uno stato dell’arte relativo alla conservazione e un piano periodico di verifica e interventi per portare avanti questo patrimonio. Effettueremo ricerca interdisciplinare e multidisciplinare che consenta di capire sempre più ciò cheha animato le civiltà nel realizzare ciò che noi vediamo. Perché non è detto che le conclusioni del passato vadano bene adesso. Vogliamo essere un museo archeologico contemporaneo per linguaggio, forme di comunicazioni, contaminazioni e perché la cultura materiale presente deve necessariamente essere rifiltrata attraverso i nuovi paradigmi e le trasformazioni che il mondo dell’archeologia sta vivendo».

«Questo luogo deve diventare anche una scuola di metodologia archeologica, portando ovunque l’approccio freschissimo dei nostri archeologico», ha concluso.

Le attività proposte

Tra le iniziative in fase di sviluppo al MegaMuseo vi è il ciclo Dal Mega al Micro, pensato per mettere in relazione i reperti dell’area megalitica con manufatti provenienti da altri musei. L’intento è quello di ampliare la prospettiva storica e offrire un confronto tra le trasformazioni culturali avvenute ad Aosta e quelle coeve in altre parti del mondo. Il primo capitolo della rassegna sarà dedicato alla Preistoria e all’Età del Ferro, con una rotazione semestrale dei reperti, mentre il secondo capitolo, contemporaneo al primo, metterà in dialogo ogni mese un reperto del museo con il suo “gemello” conservato presso il Museo Archeologico Regionale (MAR) di Aosta. L’iniziativa rafforzerà il legame con il sistema culturale valdostano, valorizzando le connessioni tra le diverse istituzioni del territorio.

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L’offerta culturale del museo si arricchirà con eventi e attività speciali pensate per coinvolgere il pubblico in modo innovativo. Oltre alla rassegna Sonorizzazione delle arature rituali, che esplorerà il legame tra archeologia e suono attraverso la sonorizzazione delle antiche arature rituali, e al ciclo di incontri Il MegaMuseo si racconta, che offrirà la possibilità di scoprire la collezione grazie al racconto diretto degli esperti, prenderà il via un public talk dedicato al concetto di passato e museo. Nel corso di questi incontri, personalità di spicco del mondo della cultura, della ricerca e della divulgazione dialogheranno su come il patrimonio storico possa essere interpretato e comunicato nel presente.

Inoltre, a maggio, il MegaMuseo ospiterà un laboratorio di scrittura creativa in quattro appuntamenti, guidato da Paolo Ferrara, docente di podcasting e narrazione creativa. Il ciclo di incontri offrirà ai partecipanti l’opportunità di esplorare il concetto di museo attraverso la scrittura, sperimentando nuovi linguaggi e forme di racconto per avvicinare il pubblico alla dimensione narrativa del patrimonio culturale.

Attenzione continuerà a essere dedicata alle famiglie e ai giovani visitatori, con laboratori didattici e percorsi interattivi pensati per avvicinare i più piccoli alla storia e all’archeologia attraverso il gioco e la sperimentazione. Il museo si aprirà anche a nuove esperienze legate al benessere, con sessioni di yoga e meditazione nel suggestivo scenario dell’area archeologica, per offrire un’opportunità di connessione con il passato in chiave contemporanea.

Il rilancio, tuttavia, passa anche dalla valorizzazione delle iniziative già esistenti, come A spasso nel tempo, il percorso guidato che inizia con una discesa di circa 6 metri sotto il livello della strada in cui ogni metro segna il passaggio a ritroso di un millennio, con appuntamenti previsti dal martedì alla domenica alle ore 11 e 15.30. Accanto a questa esperienza, prosegue anche Mini intro per un MegaMuseo, un’introduzione gratuita disponibile ogni 30 minuti, pensata per fornire una prima chiave di lettura del sito archeologico e delle sue peculiarità.





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