Sassari Numeri da capogiro, con una rete viaria, quella di Predda Niedda, che rischia di andare in tilt e non reggere l’impatto con i colossi della grande distribuzione. Fra meno di un mese, il 12 marzo, aprirà le porte sulla Strada 1 il nuovo Tecnomat, per il quale si prevede un afflusso di clienti superiore al milione di persone all’anno: la gran parte del traffico rischia però di riversarsi sulla Strada 1, ridotta, se si parla di buche, peggio di una gruviera, con segnaletica e illuminazione quasi inesistenti, così come le vie circostanti. Più avanti, non si conoscono i tempi ma potrebbe trattarsi del 2026, toccherà a Leroy Merlin, con accesso dalla Sassari Alghero e uscita sulle piccole strade 9 e 14, nella parte sud della zona industriale che industriale non è. Uno scenario da incubo, in una terra di nessuno, gestita da un consorzio in liquidazione da ormai 18 anni, senza risorse finanziarie proprie e al di fuori della competenza di Palazzo Ducale. Per questo ha tentato subito di correre ai ripari il commissario liquidatore dell’ex Zir Giannetto Satta: «Ho avviato le interlocuzioni con Tecnomat e ho trovato da parte dell’azienda grande disponibilità: gli chiederò di vagliare la possibilità di realizzare un’altra via di accesso sul retro del lotto, perché la Strada 1 non è in grado di reggere da sola al traffico che si prevede».
I numeri Nei quindici anni di apertura della sede Tecnomat di viale Porto Torres, che chiuderà con l’apertura del nuovo punto vendita dentro i confini di Predda Niedda, i vertici della multinazionale hanno registrato una media di clienti pari a 970mila l’anno. Il che vuol dire 2.700 clienti ogni giorno, fra padroncini e impresari e appassionati di fai da te. Numeri destinati a crescere, basta guardare i dati dell’occupazione: Tecnomat impiegava, nella sede di via Porto Torres, 155 dipendenti. Nella nuova se ne prevedono 180, con la previsione di una ulteriore crescita. D’altra parte, il trasferimento è legato proprio alla volontà di cercare una sede più ampia, in previsione di un aumento del giro d’affari legato anche al nuovo banco servito di idraulica. Più clienti e più lavoratori, dunque, che significa più auto.
Le strade Ma chiunque frequenti abitualmente la strada 1 di Predda Niedda, sa che difficilmente potrà reggere un simile carico. Ci sono dei tratti talmente disastrati che è impossibile procedere sulle due corsie a disposizione per senso di marcia, a meno che non si voglia accorciare sensibilmente la vita di ammortizzatori e sospensioni. «Ho chiesto un incontro urgente a Tecnomat – annuncia Giannetto Satta, commissario liquidatore del Consorzio ex Zir di Predda Niedda – perché c’è un forte allarme fra gli operatori commerciali di Predda Niedda per le possibili conseguenze sul traffico di questa nuova apertura. Certamente si tratta di una importante iniziativa dal punto di vista delle ricadute occupazionali e commerciali, ma c’è il rischio di pesanti conseguenze negative. Al momento – spiega Satta -, è prevista soltanto una via di entrata e uscita con affaccio sulla rotatoria fra la Strada 1 e 31». L’ipotesi su cui il commissario vuole confrontarsi con l’azienda riguarda invece l’apertura di un altro varco, di sola uscita o in entrambe le direzioni, sul retro del nuovo punto vendita, con affaccio sulla Strada 5. Un altro accesso sta venendo predisposto, accanto a Portobello, sulla Strada 6, quella che mette in collegamento proprio la strada 5 e la 1. «Questa soluzione potrebbe alleggerire parecchio il carico di traffico e ovviamente confido che si realizzi ancora prima dell’apertura» aggiunge Satta.
I lavori Ma il caso Tecnomat non è certo l’unico problema della rete viaria di Predda Niedda, che ogni giorno accoglie decine di migliaia di persone da Sassari e dalla provincia e le cui strade, come confermato dai dati della polizia locale, sono quelle con più incidenti in città. Il consorzio ha a disposizione 2 milioni e mezzo di euro, stanziati dall’assessore regionale ai Lavori pubblici Antonio Piu: «Siamo nella fase di progettazione, confido che i lavori si concludano entro la fine dell’anno: nel rispetto della legge, faremo tutto. Vogliamo dare la priorità ad alcune strade in condizioni critiche, fra le quali proprio la Strada 1, e utilizzare le altre risorse per i cosiddetti rattoppi nelle altre strade: questo il percorso concordato con l’assessorato». Due milioni e mezzo rischiano di essere una goccia nell’oceano: «Certamente ne servono molti di più, ma almeno ne abbiamo altrettanti già previsti per l’annualità 2025».
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