Brilla la Sardegna a Sanremo, Geppi Cucciari apre la serata in bianco e nero. C’è anche Mahmood

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«Buona nazione, volevo dire buona visione». Geppi Cucciari lo chiarisce subito aprendo il Festival in versione annunciatrice anni Sessanta: il politicamente scorretto sta per abbattersi sul Sanremo democristiano di Carlo Conti. Casomai ci fossero dei dubbi arriva Roberto Benigni che si scaglia su Musk, su Trump che per avere la Liguria minaccia i dazi sulle trofie al pesto, su Conti che va come un treno ed è pronto per il ministero dei Trasporti. E soprattutto lancia la solidarietà a Sergio Mattarella, nel giorno dell’affondo di Mosca contro il presidente della Repubblica. Grande spettacolo con Mahmood che regala un medley sontuoso, poi la gag con autotune.

Alla presentatrice di Macomer l’ingrato compito di aprire le danze della serata delle cover: «Signore e signori buonasera. Un avviso: purtroppo, nonostante indicazioni del ministero del Made in Italy, nel corso della serata saranno eseguiti anche brani stranieri». Messaggio ricevuto.

Roberto Benigni in venti minuti dà un altro colpo di spugna a quello che abbiamo visto finora: il regista premio Oscar lascia ancora una volta il segno all’Ariston, il palco sul quale è salito su un cavallo bianco, lanciava il “Wojtylaccio” e dove ha riletto il Cantico dei Cantici, l’Inno di Mameli, la Costituzione. Nel festival della normalizzazione «ho visto Marcella Bella, le ho detto Bella ciao, è successo un casino! Per par condicio ho dovuto salutare anche i Neri per Caso». E poi: «Sai chi ci sta guardando? Elon Musk. È interessatissimo all’Italia, figurati se non vede Sanremo. Gli interessa proprio. Su X ha già votato per il vincitore: Giorgia». Ma non solo lui, Trump segue Sanremo, lo vuole rifare grande, lo segue da Mar-a-Lago, vuole Vasco Rossi, Mina, Celentano, “make Sanremo great again”. Vuole tutta la Liguria, dopo la Groenlandia.

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Conti e Benigni (Ansa)
Conti e Benigni (Ansa)Conti e Benigni (Ansa)

Conti e Benigni (Ansa)

Noi italiani, continua l’attore e regista, «siamo il popolo più bello del mondo, siamo unici, però abbiamo anche qualche difetto in politica, abbiamo la brutta abitudine di salire sul carro del vincitore. Ora ha vinto la destra, vedete quante persone dichiaratamente di sinistra si sono buttate a destra: a noi di Fratelli d’Italia, a me e a Ignazio, questo non piace». Poi l’annuncio, il ritorno del premio Oscar in Rai, il 19 marzo con Il Sogno, su Rai1: «Uno show pieno di stupore, di sorprese». Infine le parole di affetto e di sostegno per Mattarella: «Presidente, siamo sempre vicini alle sue parole, ci riconosciamo, non abbiamo mai sentito uscire da lei una parola che non fosse di verità e di pace. Siamo orgogliosi di essere rappresentati da lei, per la sua dignità e umanità».

L'abito-Nuraghe di Geppi Cucciari (Ansa)L'abito-Nuraghe di Geppi Cucciari (Ansa)
L'abito-Nuraghe di Geppi Cucciari (Ansa)L'abito-Nuraghe di Geppi Cucciari (Ansa)

L’abito-Nuraghe di Geppi Cucciari (Ansa)

Entra Geppi, abito nero in raso jaquard con disegno Nuraghe nei toni del grigio e oro. «Quale persona, che ambisce di dare del tu all’ironia, vorrebbe salire su questo palco dopo Roberto Benigni. Grazie. Grazie, Graziella e grazie al Carlo». Poi a raffica: «Dimmelo subito se c’è un bambino prodigio anche stasera, uno che ci fa sentire tutti scemi di nuovo». «Per preservare il politicamente corretto gli artisti dei duetti saranno indicati come Cantante 1 e Cantante 2». Urla ai brogli: «Il vincitore è Fausto Leali», e lancia il sondaggio sulla prossima conduttrice: «Lady Gaga per come canta o Augusta Montaruli per come abbaia».

Mahmood (Ansa)Mahmood (Ansa)
Mahmood (Ansa)Mahmood (Ansa)

Mahmood (Ansa)

Più timido nei panni di co-conduttore Mahmood, giacca attillata con dolcevita e pantaloni larghi. Stupisce con un grosso paio di occhiali ma infiamma il teatro quando, petto nudo e pantaloni rossi, propone un medley delle sue hit, da RA TA TA a Soldi, da Kobra a Tuta gold.

Lucio Corsi e Topo Gigio (Ansa)Lucio Corsi e Topo Gigio (Ansa)
Lucio Corsi e Topo Gigio (Ansa)Lucio Corsi e Topo Gigio (Ansa)

Lucio Corsi e Topo Gigio (Ansa)

I duetti: Fedez con Masini cambia il testo e diventa vittima, De Andrè immortale con Olly e Bresh, accompagnati da Goran Bregovic e il figlio Cristiano, «Sanremo sta finendo», cantano i Coma_Cose con Johnson Righeira, i The Kolors ingaggiano Sal Da Vinci, scolastici Rkomi e Francesca Michielin, piacevoli Gabbani e Tricarico, impeccabile Sarah Toscano con gli Ofenbach. Topo Gigio canta insieme a Lucio Corsi sulle note di Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno. Ed è grande l’emozione quando, dopo l’esibizione con i Twin Violins, Marcella Bella va a salutare il fratello Gianni in prima fila. Ma anche quando, dopo il duetto tra Rocco Hunt e Clementino su Yes I Know My Way, riecheggia in teatro la voce di Pino Daniele.

La vittoria è di Giorgia e Annalisa, che esibiscono tutta la loro potenza vocale e tecnica con Skyfall di Adele.

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