Dalle sfide organizzative alla visione futura: il Carnevale di Putignano si rinnova tra tradizione e innovazione. La lettera del Presidente Daresta racconta il lavoro dietro le quinte e lancia un appello alla comunità per costruire insieme il domani della festa più amata
Putignano – Il Carnevale della città di Putignano, uno degli eventi più antichi e suggestivi d’Europa, rappresenta da secoli un patrimonio culturale e identitario per la comunità putignanese e per l’intera Puglia. Con le sue radici che affondano nel Medioevo, questa manifestazione non è solo una festa popolare, ma un vero e proprio rito collettivo che unisce tradizione, arte, satira e innovazione. Tuttavia, come ogni grande evento che si rispetti, il Carnevale di Putignano non è immune alle sfide del presente: dalla gestione organizzativa alla necessità di rinnovarsi, dalla ricerca di fondi alla costruzione di un’identità sempre più solida e riconoscibile a livello nazionale e internazionale.
In questo contesto, la lettera del Presidente Danilo Daresta, alla vigilia dell’edizione 2025, si presenta come un documento di grande valore, non solo per la trasparenza con cui affronta le questioni più delicate, ma anche per la visione chiara e ambiziosa che propone. Daresta, insieme al Consiglio d’Amministrazione della Fondazione Carnevale di Putignano, ha ereditato una situazione complessa, che richiedeva interventi immediati e una pianificazione strategica a lungo termine. La sua lettera è un racconto appassionato e dettagliato del lavoro svolto in questi mesi, un lavoro spesso “dietro le quinte”, ma fondamentale per garantire un futuro solido alla manifestazione.
Dalla ristrutturazione interna della Fondazione alla creazione di nuove alleanze con realtà culturali e imprenditoriali del territorio, dalla promozione turistica alla ridefinizione dell’identità storica del Carnevale, Daresta delinea un percorso fatto di scelte coraggiose e azioni concrete. Non mancano i riferimenti alle difficoltà, come la controversia con il Ministero della Cultura per il riconoscimento della storicità del Carnevale, ma emerge soprattutto la volontà di guardare avanti, di costruire un evento che non si limiti alle sfilate dei carri allegorici, ma che diventi un’esperienza culturale diffusa e generativa.
Questa lettera non è solo un resoconto, ma un invito alla comunità putignanese e a tutti coloro che hanno a cuore il Carnevale: un invito a partecipare, a credere nel progetto e a contribuire alla sua crescita. Daresta sottolinea l’importanza di collaborare, innovare e valorizzare ogni aspetto della manifestazione, con uno sguardo rivolto al futuro ma senza dimenticare le radici storiche e culturali che rendono il Carnevale di Putignano unico al mondo.
Con questa premessa, vi lasciamo alla lettura della lettera del Presidente Daresta, un testo che non solo racconta il presente, ma disegna il futuro di una delle più grandi tradizioni popolari d’Italia.
Cari e care Putignanesi,
Tra pochi giorni, il Carnevale di Putignano entrerà nel vivo. È strano trovarsi in questo momento, nella quiete prima della tempesta, dopo mesi di lavoro intenso e senza sosta. Con il Consiglio d’Amministrazione, abbiamo ereditato una situazione che ha richiesto un’azione decisa, poco visibile all’esterno, per mettere ordine alle complesse dinamiche dell’ente e costruire innanzitutto basi solide per il futuro.
Scegliere da dove partire, cosa fare e cosa non fare, con chi fare e come fare, sta nelle responsabilità di un Presidente e di un CdA. Sono scelte che devono essere fatte velocemente, lucidamente, tenendo la barra dritta rispetto a ciò che si sta facendo, nel rispetto di una cultura che appartiene ad ognuno di noi. Oggi posso comprendere appieno tutto il peso e il senso di responsabilità di chi si trova a gestire una macchina complicata che, nelle sue giornate principali, vede al lavoro all’unisono più di 1.000 persone.
Nei primi mesi ci siamo concentrati su un vero e proprio lavoro di “messa in ordine”, un impegno lontano dai riflettori, fondamentale per il futuro del Carnevale. Abbiamo scelto di guardare oltre la gestione delle emergenze, mettendo in campo azioni che non si limitano a risolvere problemi immediati, ma che costruiscono il futuro della manifestazione su basi solide e durature.
Abbiamo innanzitutto avviato interlocuzioni e tessuto nuove alleanze con alcuni dei principali attori pugliesi: se vuoi essere considerato un player fondamentale, non solo devi agire come tale, ma devi imparare dagli altri. Da chi da tempo fa meglio di te. Abbiamo stretto un rapporto speciale con Aeroporti di Puglia, culminato con l’installazione di due manufatti in cartapesta che accolgono viaggiatori da tutto il mondo. Abbiamo avviato una collaborazione concreta con la Notte della Taranta e con le Grotte di Castellana, per creare sinergie tra eccellenze culturali del territorio. Queste collaborazioni non sono solo una vetrina, ma strumenti concreti utili ad ampliare il raggio d’azione della manifestazione. Queste collaborazioni non sono scelte isolate, ma pezzi di un disegno più grande: costruire un Carnevale capace di dialogare con il mondo, aprendosi a nuove opportunità e consolidando la sua identità. Un Carnevale che non sia secondo a nessuno, ma sia unico e riconoscibile.
Abbiamo deciso di approcciare in modo diverso l’organizzazione della manifestazione, alzando l’asticella: abbiamo scelto di avere un filosofo al nostro fianco, perché Carnevale non è semplicemente una “macchina per fare soldi”, ma un modo di essere, un modo di vivere. Un modo di saper fare satira, saper sovvertire il potere, saper nutrire anche la democrazia. È questa la nostra forza. In più, abbiamo anche deciso di aprire la struttura della Fondazione ad un gruppo di imprenditori del territorio che hanno deciso di investire con lungimiranza nella manifestazione, per costruire un rapporto solido con il settore privato e rendere il Carnevale meno dipendente dai fondi pubblici, assicurandogli stabilità, visione imprenditoriale e crescita.
Un altro passo fondamentale è stato mettere in regola la Fondazione con alcune prescrizioni sino ad oggi non considerate vincolanti. La Fondazione Carnevale di Putignano, in quanto ente a partecipazione pubblica, gestisce denaro pubblico: è quindi essenziale garantire trasparenza e correttezza in ogni procedura. Per questo, abbiamo provveduto a iscriverci e utilizzare piattaforme ufficiali come MEPA ed Empulia per gli affidamenti più importanti, assicurandoci che ogni spesa avvenisse nel rispetto delle norme sugli appalti e delle normative anticorruzione. Abbiamo creduto sin dal primo momento che adottare queste pratiche rappresenti un salto di qualità necessario per rendere la Fondazione più efficiente, stabile e credibile.
Ricorderete tutti la questione del Ministero: ad oggi siamo anche impegnati in un ricorso al TAR del Lazio contro la decisione del Ministero della Cultura che, mancando di riconoscere la nostra storicità secolare, ha declassato il nostro Carnevale, riducendo i fondi destinati a una manifestazione che invece merita il massimo riconoscimento. Uno può dire: “Beh, spendete meno quest’anno”. No, il problema generato da questa situazione è che si è trattato di una sorta di rimborso a copertura dei soldi spesi nel 2024, le cui spese sono state effettuate credendo di poter contare su un contributo che non è arrivato. Nel frattempo, nonostante questo imprevisto, abbiamo lavorato sin da subito per sanare i pagamenti arretrati, restituendo valore e dignità a chi lavora con passione alla riuscita del nostro Carnevale: tutti i maestri cartapestai sono stati pagati per le edizioni precedenti, e tutti quanti hanno avuto un acconto per questa nuova edizione. Stiamo ripagando i fornitori in credito con un piano di rientro sostenibile, e non abbiamo bloccato l’operatività della macchina dell’edizione di quest’anno.
Grazie alla collaborazione con Notte della Taranta, poi, abbiamo avviato un progetto strutturato di studio e ricerca sulle origini del nostro Carnevale e della maschera di Farinella, per definirne un’identità storicamente solida ed efficace, che vedrà coinvolti diversi storici ed esperti del territorio. Di qui, la necessità di mettere in discussione anche il tema dell’alter ego Cecè e la decisione di affrontare la questione relativa all’identità di genere della maschera. Studiare e ridefinire l’identità di Farinella non è un’operazione nostalgica, ma un atto di responsabilità verso il futuro della nostra maschera e di tutto il Carnevale, ad oggi privo di un lavoro sistematico sulla sua tradizione. Lo dobbiamo a chi siamo stati, a chi siamo, e a chi sono i nostri figli.
E ancora: stiamo portando il Carnevale di Putignano in alcuni dei circuiti di promozione turistica più importanti d’Italia, per esempio, con la partecipazione alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano. Inoltre, quest’anno lo spot ufficiale sarà trasmesso anche nei cinema del territorio e sulle televisioni locali. Non solo. Grazie a influencer e media partner del settore come RadioNorba, Inchiostro di Puglia e Carnevali d’Italia, amplieremo la nostra visibilità e rafforzeremo il posizionamento della manifestazione nei nuovi media. Vi anticipo che, grazie al lavoro dell’ufficio stampa nazionale, finiremo su speciali di RaïTre e RaiDue, su quotidiani e riviste nazionali, da La Repubblica ad Elle e La Freccia (Trenitalia).
Non per ultimo, voglio raccontarvi che abbiamo fatto una scelta coraggiosa, forse più coraggiosa delle altre. Gli spettacoli di questa edizione vanno oltre i classici concerti, rispondendo a una ricerca approfondita che dà vita a produzioni originali pensate su misura per il Carnevale di Putignano. L’intera manifestazione supera il concetto di semplice sfilata, per diventare un evento culturale diffuso e generativo. Vogliamo che il Carnevale di Putignano non sia solo un evento circoscritto alla sfilata dei carri allegorici, con qualche grande e bel concerto. Vogliamo che sia un’esperienza unica nel suo genere, capace di lasciare un segno, un appuntamento che durante l’anno cresce e si rinnova con uno sguardo sempre più ampio.
Tutto questo lavoro non è stato semplice, ma era necessario. Il Carnevale di Putignano ha un potenziale enorme, fatto di storia, tradizione, persone, arte, cultura e possibilità ancora inesplorate. Se vogliamo che cresca, dobbiamo avere il coraggio di progettare con visione, di impegnarci tutti a lavorare in profondità e di valorizzare ogni suo elemento con visione e dedizione, preoccupandoci più di cosa possiamo dare piuttosto che di cosa possiamo portarci a casa.
Ogni grande progetto nasce da un’idea, ma diventa realtà solo grazie all’impegno di chi ci crede davvero. Ed è a tutte le persone che in questi mesi hanno lavorato con cura e dedizione che voglio dire grazie. Se vogliamo che il nostro Carnevale raggiunga nuovi traguardi, dobbiamo costruirlo insieme, giorno dopo giorno. Così come ci si prende cura di un giardino se si vuole vederlo fiorire, noi Putignanesi dobbiamo assumere per primi la responsabilità di coltivare questa moltitudine di idee, energie e potenzialità, affinché il Carnevale diventi ciò che tutti sogniamo.
Tra qualche ora, il Carnevale di Putignano esploderà in tutta la sua energia: godiamocelo e facciamo festa, con la consapevolezza che il futuro di domani lo costruiamo già oggi. Insieme.
Danilo Daresta – Presidente della Fondazione Carnevale di Putignano
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