Dalla guerra mondiale vari partiti di estrema destra tedeschi hanno provato a emergere, senza riuscirci: almeno fino all’arrivo di AfD. Mercoledì, complice la destra democristiana, un voto AfD anti migranti ha vinto, salvo successivi pentimenti moderati. Brutta prima volta, come ieri con gli americani Vance e prima Musk. Dalla caduta del regime nazista i partiti più istituzionali si erano sempre rifiutati di collaborare con i vari partitini di estrema destra incompatibili con la vita democratica del paese. Ma la nuova America di Trump recita un’altra democrazia.
‘Brandmauer,’ in tedesco ‘muro di protezione’
Dalla caduta del regime nazista in Germania vale il ‘Brandmauer’, «muro di protezione»: significa, in sostanza, rifiutare qualsiasi alleanza, negoziato o allineamento politico con questi partiti. È durato esattamente ottant’anni, dal 1945 al 2025. Sino all’arrivo di Trump e camerati d’oltre oceano che quel muro provano ad abbattere con complicità sempre meno nascoste all’interno della stessa Unione europea.
Una reale minaccia per la democrazia?
In realtà, qualcosa, oltre al fronte americano, era prevedibile, come rileva il Post. AfD ha una presenza stabile nella politica tedesca ormai da una decina d’anni, i suoi consensi sono in aumento e da mesi i sondaggi la danno intorno al 20 per cento dei voti in vista delle elezioni federali del 23 febbraio. Sarebbe un risultato inedito per l’estrema destra tedesca, che per decenni è rimasta ai margini della vita politica del paese.
Il post nazismo dopo Hitler
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale e la sconfitta del regime nazista guidato da Adolf Hitler, tutta la Germania subì un lungo processo di ‘denazificazione’ istituzionalizzato. Nella Germania Est, quella che durante la Guerra fredda fu occupata dall’Unione Sovietica, il governo comunista insistette molto sulle responsabilità storiche dei nazisti. Nella Germania Ovest, occupata e controllata dalle potenze occidentali, il Partito nazista fu ufficialmente bandito e funzionari civili e militari processati e condannati.
Il ‘Fragebogen’
A 20 milioni di tedeschi fu distribuito il Fragebogen, un questionario di sei pagine e 131 domande sulla vita politica durante il regime. Ma i seguaci più estremisti del Partito nazista cercarono subito di riorganizzarsi e presentarsi in forme mascherate alle elezioni nazionali e locali. Il primo a provarci fu il Partito della Destra tedesca, che alle prime elezioni della Germania Ovest ottenne l’1,81% di voti. Dopo ‘la Destra’, fu il ‘Partito Socialista del Reich’, poi dichiarato fuorilegge.
Fine occupazione occidentale
Anche dopo la fine dell’occupazione delle potenze occidentali i partiti dell’estrema destra tedesca restano ai margini del dibattito politico: sia per l’enorme stigmatizzazione istituzionale che ricevevano, sia perché quasi per contraccolpo dopo gli anni del regime l’elettorato della Germania Ovest premiò per decenni partiti e leader moderati. Nel 1957 l’allora cancelliere Konrad Adenauer, espresso dalla CDU, vinse le elezioni impostando la campagna elettorale con lo slogan “no agli esperimenti”. Quelli che Trump ha sollecitato attraverso Vance e Musk.
Dopo Adenauer
Poi Die Heimat’, ‘La Patria’, che esiste ancora oggi molto ridimensionato. Alla fine degli anni Ottanta nella Germania Ovest picco di consensi un altro partito di estrema destra nato da una scissione dell’ala destra della CSU (il partito gemello della CDU attivo soltanto in Baviera). ‘I Repubblicani‘, tentativo di esportare in Germania il modello del ‘Front National francese’. Oltre alla riunificazione delle due Germanie chiedeva il controllo anche di territori appartenuti all’Impero tedesco, e che oggi fanno parte di Polonia e Russia.
Crollo del muro di Berlino
Dopo il crollo del muro di Berlino inizia il processo di riconciliazione e per molti anni le istanze nazionaliste perdono la loro spintqa la loro spinta. Alle elezioni europee del 2014 i Repubblicani ottennero appena 100mila voti, meno dello 0,4 per cento; l’anno dopo organizzarono delle manifestazioni contro l’accoglienza dei profughi siriani in Germania, decisa dall’allora cancelliera Angela Merkel.
Europee 2014, l’AfD
Le elezioni europee del 2014 furono le prime a cui si presentò AfD, anti-establishment e contrarie per all’adozione dell’euro. Nel momento peggiore della crisi economica dell’eurozona raccolse subito 2 milioni di voti (il 7 per cento). Più o meno nello stesso periodo nacque anche PEGIDA, acronimo di Patriotische Europäer gegen die Islamisierung des Abendlandes, che significa “Europei patriottici contro l’islamizzazione dell’Occidente”. Negli anni successivi molte delle istanze di PEGIDA sono state raccolte da AfD, che ormai da qualche anno si è affermato nel variegato panorama dell’estrema destra oscurando tutti gli altri movimenti e partiti
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