Sarà Ravenna il terminal di riferimento del Gruppo Grimaldi nel mare Adriatico. Nuovo ulteriore step nel radicamento del gruppo Grimaldi nei porti che guardano a Est. Una posizione strategica che l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centro settentrionale definisce così: «Il Porto di Ravenna rappresenta l’unico porto dell’Emilia-Romagna. In virtù della sua strategica posizione geografica, si caratterizza come leader in Italia per gli scambi commerciali con i mercati del Mediterraneo orientale e del Mar Nero (quasi il 40% del totale nazionale ad esclusione del carbone e dei prodotti petroliferi) e svolge una funzione importante per quelli con il Medio e l’Estremo Oriente».
Secondo Shipping Italy, la controllata Grimaldi Euromed ha presentato all’Autorità di sistema portuale dello scalo romagnolo un’offerta di acquisto per la controllata al 100% T&C, ovvero il terminal traghetti. La T&C è società proprietaria delle aree di piazzale, locate alla Logiport del Gruppo, immediatamente retrostanti i 26mila metri quadrati di banchina di cui Grimaldi è successivamente divenuto concessionario e su cui operano le linee ro-ro con Brindisi.
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La storia di questa iniziativa, ricostruita da Shipping Italy, è destinata a cambiare completamente gli equilibri nell’unico porto dell’Emilia Romagna. «Dopo che un’altra società del Gruppo Grimaldi, la Logiport, si era accordata, a inizio 2023, per l’affitto per 12 anni della società T&C controllata dall’Autorità di sistema portuale ravennate e proprietaria dei quasi 60mila metri quadrati. Un’area su cui poggia il traffico ro-ro del porto, e, infatti, la società campana ha ottenuto dall’ente, previa istanza ad hoc, anche la concessione di pari durata delle relative banchine e dello spazio immediatamente retrostante. Si tratta di altri 26mila metri quadrati, per i quali il canone previsto ammonta a circa 350mila euro annui e che Logiport ha dovuto contendersi con Sapir, fra i maggiori terminalisti di Ravenna». E ora la svolta definitiva, lo si intuisce dalle parole usate nel bando per l’asta dalla Adsp del mare Adriatico centro settentrionale, per concretizzare una precedente delibera di vendita della società, in cui si spiegava, a valle di un’offerta di 25 milioni di euro da parte di Grimaldi Euromed, che «l’eventuale cessione della società ad operatore specializzato consentirebbe un migliore sviluppo del traffico in questione, che richiede competenze specifiche, contestuale conoscenza del mercato mondiale di riferimento oltre ad una consolidata presenza sulle direttrici più importanti».
Inoltre, nello stesso documento si dice anche che una perizia disposta dall’Adsp ha valutato in 23,5 milioni di euro la partecipazione detenuta dall’ente e che «pur in presenza di un’offerta che integra i requisiti di convenienza economica dell’operazione, con particolare riferimento alla congruità del prezzo di vendita, si ritiene essere di maggior tutela dell’interesse pubblico l’instaurazione una procedura competitiva per la cessione della società T&C». Shipping Italy aggiunge anche che «ogni importo derivante dalla eventuale cessione della partecipazione sarà destinato esclusivamente al finanziamento degli investimenti in corso riferiti al progetto Hub Portuale di Ravenna», il cui quadro economico, a seguito della tredicesima variante, era stato sul finire dell’anno rideterminato in 279,8 milioni di euro (di cui 230,6 per lavori e 49,2 per somme a disposizione).
Le biotecnologie green: rivoluzione del futuro
E sempre guardando a Oriente con una offerta caratterizzata da qualità, capacità e sostenibilità, il Gruppo Grimaldi si fatto ancora più largo in Turchia. L’ultima mossa è stata l’aggiunta del porto di Gemlik (Gemport) alla linea ro-ro Trieste-Patrasso-Ambarli, con scali regolari effettuati a partire dalla metà dello scorso dicembre. Il Gruppo fa sapere che «quella del collegamento tra Italia, Grecia e Turchia è una storia recente ma già di successo. Nata a metà dello scorso settembre come servizio diretto dedicato al trasporto di merci rotabili tra Trieste e Ambarli (a pochi chilometri da Istanbul), già a ottobre la linea si è arricchita di uno scalo intermedio nel porto di Patrasso.
Ciò ha permesso non solo di collegare direttamente la Grecia alla Turchia, ma anche di rendere ancora più capillari ed efficienti i collegamenti tra questi Paesi e l’Italia: il servizio ora offre una copertura estesa sia al Nord che al Sud della Penisola, grazie a destinazioni come Bari e Venezia, raggiungibili tramite trasbordo a Patrasso».
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