Eruzione dell’Etna, cenere sui paesi e aeroporto in allerta

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CATANIA – Piove cenere lavica sui paesini: è l’effetto dell’eruzione dell’Etna in corso sul vulcano attivo più alto d’Europa, con una bocca effusiva che si è aperta, l’8 febbraio scorso, a quota 3.050 metri, alla base del cratere Bocca Nuova.

La colata avanza lentamente in direzione Sud-Ovest, attestandosi intorno a 1.800 metri di quota e non rappresentando alcun pericolo per i paesi etnei.

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L’eruzione dell’Etna

Si mantiene su livelli molto alti il valore del tremore vulcanico registrato dall’Ingv, osservatorio etneo, di Catania, che segnala il movimento del magma nei condotti interni dell’Etna, svelando il suo grado di energia eruttiva.

Una nube lavica emerge dalla zona sommitale e si espande, sospinta dal vento ad alta quota, in direzione Sud-Est con caduta di cenere lavica su diversi paesi. L’eruzione è costantemente monitorata dagli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo, di Catania che pubblica anche analisi, foto e immagini sull’eruzione in corso sui propri social.

L’intervento di Cocina

Sul’eruzione dell’Etna in corso interviene il direttore della Protezione civile regionale Salvo Cocina, con una nota sulla sua pagina Facebook:

“Il fronte lavico, poco alimentato, ha superato la pista altomontana e supera quota 1900; non ci sono più esplosioni freatiche. Centinaia di persone, quasi tutte ben attrezzate e ben accompagnate dalle guide alpine e Vulcanologiche stanno osservando l’eccezionale fenomeno.

Tuttavia nel pomeriggio vi è un afflusso costante dalla Strada provinciale 92 e dalla strada Milia di un migliaio di persone, posteggio selvaggio ai margini delle strette strade, blocco della circolazione a piano Vetore e impossibilità di passaggio dei mezzi di soccorso.

Con il buio aumenta il rischio di cadute e sprofondamenti nella neve proporzionalmente all’aumento delle persone. Ero andato con la Forestale intorno alle 15:30 sui luoghi e, valutando il rischio dovuto al notevole afflusso e al blocco della circolazione dei mezzi soccorso e l’assenza di strutture pubbliche essendo presenti sui luoghi il solo Soccorso Alpino, ho chiesto al 118 a fini precauzionali la presenza di una ambulanza 4×4; non potendola inviare ha ben supplito CRI.

Attivate nostre 4 associazioni di volontariato (da Belpasso, Ragalna, Nicolosi e Adrano) per assistenza alla popolazione e per indurre gli automobilisti a non percorrere le strade già intasate; ma I volontari non sono sostitutivi dei vigili urbani o delle forze dell’ordine e non hanno pari autorità non potendo regolare il traffico o interdire gli accessi.

Comunicata situazione di rischio al Prefetto per attivazione delle forze dell’ordine e Polstrada; chiesto ai sindaci, oltre all’emanazione di apposite ordinanze, la presenza dei vigili urbani e di dipendenti comunali e al sindaco metropolitano la polizia provinciale e il Gatto delle nevi per i soccorsi circolazione piano vettore bloccata.

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Chiesto a INGV Catania uno scenario del flusso lavico eventualmente, nel caso di interessamento dei centri abitati, per predisporre procedure di protezione civile. Visto il grande affollamento, i luoghi impervi e i rischi conseguenti occorre infatti la mobilitazione di tutte le strutture pubbliche.

Il tema è quello di coniugare le esigenza di fruizione del vulcano con quelle di sicurezza. Non è propriamente un evento calamitoso di protezione civile piuttosto legato alla fruizione del Vulcano e quindi coinvolgente anche il Parco dell’Etna e il governo del territorio e su questo occorre confrontarsi”.

L’aeroporto Fontanarossa

Nel frattempo torna parzialmente operativo l’aeroporto Vincenzo Bellini di Cartania. La comunicazione è della SAC, la società di gestione dell’aeroporto di Catania: “A causa dell’eruzione dell’Etna e contestuale emissione di cenere vulcanica in atmosfera, l’Unità di crisi ha disposto la chiusura degli spazi corrispondenti alla nuvola aerea a Sud-est del vulcano (settore B1) fino alle ore 18:30 ora locale, con contestuale riapertura degli spazi aerei precedentemente chiusi.

Si tratta di un parziale ripristino delle attività ordinarie di volo in arrivo all’aeroporto di Catania, che permane, come detto, fino alle ore 18:30 ora locale. Nessuna restrizione sulle partenze dall’aeroporto.

“I passeggeri – conclude la nota della Sac – sono pregati di non recarsi in aeroporto se non dopo aver verificato con la compagnia aerea lo stato del proprio volo”.

Nel pomeriggio di ieri, lo scalo di Fontanarossa aveva visto diversi voli essere dirottati per Palermo.



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