Bufera sull’uomo di Giorgia Meloni al Bilancio: chi è Luca Cannata e cosa fa in Parlamento

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In provincia di Siracusa raccontano che l’uomo di fiducia di Giorgia Meloni nei conti (e nei debiti) dello Stato avrebbe raccolto soldi in contanti: senza alcuna rendicontazione, sarebbero serviti a pagare l’affitto di almeno due sedi del partito in Sicilia. I fatti risalgono a quando l’attuale vicepresidente della commissione Bilancio della Camera era sindaco di Avola. Il parlamentare è Luca Cannata, 46 anni, esponente di Fratelli d’Italia, il partito della premier (insieme, nella foto sopra). Tre ex assessori e un ex presidente del consiglio comunale, oggi consigliere di opposizione, sostengono di aver versato ogni mese a Cannata cifre variabili tra i 250 e i 550 euro in contanti. Senza mai ottenere alcuna ricevuta o, sempre secondo la loro testimonianza, una prova dell’avvenuta registrazione delle somme. Si tratterebbe, sempre secondo le dichiarazioni raccolte da Today.it, di un versamento fisso direttamente al sindaco, o a un suo collaboratore di fiducia oggi commissario cittadino del partito. Contributo che al termine dei 5 anni di mandato avrebbe superato i 150 mila euro.

Cannata è stato sindaco di Avola dal 2017 al 2022. Ed è a quel periodo che si riferiscono gli ex colleghi della giunta comunale. Il parlamentare a Today.it ammette i versamenti, sostenendo però – testuale – che si è trattato di “normale autofinanziamento ‘colletta’ raccolta tra gli assessori per automantenimento dell’attività politica… Attività volontaria e libera e spontanea effettuata dai nostri aderenti al gruppo politico e civico dove anche io ne faccio parte. È chiaro le collette e le raccolte fondi volontarie sono lecite come forme di autofinanziamento nei gruppi politici, associazioni e movimenti civici, purché rispettino alcune regole di trasparenza e correttezza. È prassi comune in molte realtà politiche e associative”.

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Gli ex colleghi di Luca Cannata: “Fino a 550 euro al mese per il partito”

Ed è proprio la presunta mancata trasparenza che gli ex assessori gli contestano. Paolo Iacono era l’assessore al Verde e al decoro urbano: “Io gli davo un importo di 300 euro al mese – dice – dal mese di aprile 2020 a giugno 2024. Tranne un periodo in cui io avevo bisogno della mensilità totale [da assessore], perché avevo la mamma che era ricoverata e sinceramente non gli ho più dato un euro e loro neanche me l’hanno chiesto. Quando poi tutto è finito con la mamma, sono tornato a ridargli quello che era il mio contributo”. Ma era un bonifico, un assegno? “No, no, no, no. Erano soldi in contanti”, risponde Paolo Iacono. Nella foto sotto, l’avviso dell’allora sindaco di Avola agli assessori: “Indennità arrivata”. Subito dopo, secondo le testimonianze, seguiva il loro versamento a Luca Cannata in denaro contante.

Sa a cosa servissero? “Io ho chiesto più di una volta a cosa servissero questi soldi – risponde Iacono – e mi è stato detto che c’era l’aspetto della sede a Siracusa del partito Fratelli d’Italia. Poi c’era la sede di Avola in piazza Umberto I e comunque mi giustificano questo aspetto”. Quindi quei soldi dovevano servire a pagare le spese per la sede del partito a Siracusa, anche a Siracusa? “Sì – conferma Iacono – è la spesa di quella che era la gestione”. Di che partito stiamo parlando? “Più che partito, credo che sia una gestione del gruppo, quindi di tutto il gruppo. Perché guardi, comunque sia, sette liste sono sette liste, più Fratelli d’Italia. Io li davo come Primavera Italia, la mia lista”. E questo contributo in contanti lo dava al sindaco in persona? “No, li ho sempre dati a un suo collaboratore. Ogni mese sapevo che comunque dovevo dare questa mensilità per le spese che c’erano nel movimento, nel partito e nell’organizzazione di eventi e tutto quello che c’era da fare”. A quanto ammontava la sua indennità di carica? “Mille, mille euro e cinquanta al mese”. L’ex assessore fa anche il nome del collaboratore, oggi coordinatore di Fratelli d’Italia ad Avola.

L’ex assessore Orlando: “Cannata sul mio libro paga, l’ho confermato alla polizia”

Antonio Orlando, imprenditore e coltivatore diretto, era invece assessore all’Agricoltura e sostiene di avere versato il denaro contante direttamente a Luca Cannata: “Io mi sono dimesso quasi a maggio del 2022. L’assessore – racconta – doveva ‘uscire’ un contributo. Lui voleva di più, io gli ho detto: senti, io ti posso dare 200 euro, io di più non ti posso dare. Tutti i mesi. Lui è stato nel mio libro paga e gli davo io 200 euro al mese”. Dove gli consegnava i soldi? “Nel gabinetto del sindaco, l’ufficio suo, nei primi tempi. Poi c’è stata un’altra persona che ritirava”. Come si chiama questa persona? Antonio Orlando fa il nome dello stesso coordinatore di Fratelli d’Italia. “Lui era il suo uomo di fiducia – dice – e poi ha fatto l’assessore pure”. E a cosa sarebbero serviti questi soldi? “Per le spese per la sede, per la sede”, aggiunge Orlando.

La chat con l'avviso del sindaco di Avola sull'arrivo delle indennità agli assessori

Se non eravate d’accordo con Luca Cannata, avete mai presentato esposti ai responsabili del partito? Oppure alla magistratura? “Io ho fatto un video – risponde Antonio Orlando – dove io parlo di lui, che non ho avuto niente, io ho il mio lavoro, non mi hai sistemato né i figli né nessuno. Io sono, anzi tu sei nel mio libro paga. E ho chiuso. In questo modo mi ha chiamato la questura. Lui mi diceva che io non dovevo dormire. Gli ho detto: ora non dormi tu. E mi chiama la questura e mi dice: scusa, che cosa significa? Io – dico – pagavo a lui tutti i mesi, gli davo 200 euro in mano. In nero? Sì in nero. Lui ci diceva che era per la sede. Questa è la verità”.

Il sindaco sulla chat: “Oggi San paganino, indennità e stipendi versati”

Secondo gli ex colleghi di Luca Cannata, i contributi venivano sollecitati dall’allora sindaco sulla chat della coalizione “Giunta per Fare”. Gli stessi che pubblichiamo in questo articolo. Ecco cosa scrive alle 8.54 del 27 gennaio 2021 l’utente registrato come “Cannata 2”, accompagnato dalla foto dell’ex sindaco, ora parlamentare di Fratelli d’Italia: “Oggi San paganino e indennita e stipendi versati” (foto sotto). Fabio Iacono, avvocato, era presidente del consiglio comunale. Adesso è consigliere d’opposizione al nuovo sindaco di Avola, Rossana Cannata, sorella del vicepresidente della commissione Bilancio alla Camera. Iacono è da poco confluito in Forza Italia. “Io davo 550 euro al mese – rivela l’avvocato Iacono -. Poi nella fase finale 500. Ero presidente del consiglio. All’epoca mi disse: il contributo è di 550 euro, io l’ho dato”. I soldi li consegnava a un collaboratore del sindaco? “No, no, con me no, mai”. Quindi lei consegnava il denaro sempre a Luca Cannata? “Sì, sì, sempre”. E dove avvenivano le consegne? “Era una consegna che avveniva o al Comune o in macchina. Generalmente o al Comune o alcune volte che ci vedevamo per fare l’incontro in macchina. Sempre così è stato”, risponde l’avvocato Fabio Iacono.

La chat degli assessori del Comune di Avola con l'avviso sulle indennità

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Lei sa a quale scopo veniva utilizzato questo denaro? “A me diceva sempre per il pagamento della sede – spiega Iacono – due stanze più servizio. Poi altro non so”. Non ha mai pensato di presentare un esposto su questa situazione? “No, perché è passato parecchio tempo. Obiettivamente, non è che lì c’era una sorta di richiesta. Non lo so se c’è un elemento di reato. Si dovrebbe valutare attentamente l’esposto. La denuncia pubblica di Orlando, poi, non ha avuto seguito”. Un affitto di 550 euro al mese è una cifra notevole per due stanze ad Avola. “Però sinceramente io non è che ho mai indagato. Mi hanno chiesto questa cosa, perché poi la lega sempre alla sede – ammette Fabio Iacono, attuale consigliere comunale di Forza Italia -. Di fatto è come se la sede la pagassi solo io. Penso che la sede era di quell’importo”.

Il professore precario: “350 euro al mese, soldi anche all’attuale sindaco”

Luciano Bellomo, professore precario di Educazione motoria, era assessore allo Sport, turismo e spettacolo. Anche lui conferma di avere consegnato soldi in contanti all’allora sindaco Luca Cannata: “Ci cercava delle cifre che se le teneva lui – spiega -. L’assessore Orlando aveva fatto una denuncia, perché era stato chiamato in polizia. Orlando all’epoca fece un video su Facebook. Dichiarò pubblicamente che l’attuale parlamentare era nei suoi libri paga. Quindi la polizia poi l’ha chiamato per capire perché lui avesse detto questa cosa. E lì ha riferito che gli dava dei soldi in nero a lui”.

La chat con il messaggio del sindaco sull'arrivo delle indennità per gli assessori

Può spiegare come avveniva il versamento all’allora sindaco? “Ho dato a lui i soldi perché facevo l’assessore. In nero – risponde Luciano Bellomo -. Cioè non mi faceva fatture. Diceva che i soldi servivano per il partito. Servivano, ma in realtà, di fatto, poi io non sapevo questi soldi che fine facevano. Mai una fattura, mai una ricevuta, perché normalmente loro all’inizio facevano capire che era una cosa volontaria. Ma in realtà non è mai stato volontario, perché era una cosa obbligatoria che dovevamo fare”. Quanto dava al mese? “Io prendevo lo stipendio di assessore, che prima era 1300 euro quando era stipendio completo e gli davo 350 euro. Ma ci sono alcuni che gli davano di più, altri che gli davano di meno. Non c’era una somma ben precisa”. 

“Versamenti senza ricevute, sui quali dovevamo pagare le tasse”

E per quanto tempo è durato questo contributo? “Per tutti i 5 anni che sono stato con lui assessore – sostiene Bellomo -. Poi ho fatto altri sei mesi, da giugno a novembre, con la sorella che faceva il sindaco. Quindi ho versato sempre una quota inferiore con la sorella. Però sempre in nero”. L’attuale sindaca Rossana Cannata è dello stesso partito? “Sì, sì, la sorella è di Fratelli d’Italia”. Perché poi si è dimesso? “Perché non mi andava più che dovevo dare questi soldi – risponde l’ex assessore Bellomo -. Perché io poi nella dichiarazione dei redditi versavo. Cioè dichiaravo una cifra e poi mi dovevo ripagare la somma. E quindi non mi piaceva più la politica che faceva lui di ‘ste cose, non mi piaceva più. E quindi, per questo, ho lasciato il mio ruolo di assessore”.

La chat degli assessori di Avola sulla quale il sindaco segnalava il pagamento delle indennità

“A novembre – aggiunge Luciano Bellomo – ho fatto una lettera alla sorella. Le ho detto che non c’erano più le condizioni per continuare a stare in quella squadra e quindi mi sono dimesso. Sono insegnante in Scienze motorie. Ma sono precario”. Il Comune di Avola, durante il mandato di Luca Cannata, ha anche rischiato lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Ma poi il procedimento è stato archiviato perché la prefettura non ha riscontrato i presupposti. In quel periodo, racconta Bellomo, i soldi “li davamo, sempre per conto di lui, a un’altra persona vicina a lui. Però sempre per lui”.

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Salvo Coletta, l’ambasciatore di FdI in Sicilia è un sindacalista di polizia

Il 24 aprile 2024 la premier Giorgia Meloni, come presidente nazionale del partito, ha nominato l’attuale presidente del consiglio comunale di Avola coordinatore-commissario di Fratelli d’Italia per la provincia di Siracusa. Si chiama Salvo Coletta, è un dirigente sindacale della polizia di Stato. Ma in zona è riconosciuto come un fedelissimo del vicepresidente della commissione Bilancio, sempre al suo fianco durante la campagna elettorale del 2022 che ha portato Luca Cannata in Parlamento. E poi al vertice della commissione più delicata per il controllo del debito pubblico. Una posizione appena sotto il presidente Giuseppe Mangiavalori, eletto con Forza Italia. Dovrebbe essere proprio Coletta ora a indagare, più come politico di FdI che come poliziotto, sulle testimonianze che riguardano l’amico parlamentare.

La chat degli assessori con il messaggio dell'allora sindaco sull'arrivo delle indennità-2

Luca Cannata a Today.it non smentisce i versamenti da parte dei suoi collaboratori. Sostiene però che non era dovuta alcuna ricevuta fiscale. Trattandosi di una semplice colletta volontaria. Queste le sue esatte parole: “Sono stati rispettati gli obblighi fiscali per liberalità informali ovvero, dalle informazioni in mio possesso, i contributi sono stati raccolti non configurando nessuna attività commerciale. L’obbligo di documentazione si ha nel caso in cui il denaro raccolto viene utilizzato per spese documentabili (esempio acquisto di materiali, affitto di spazi, organizzazione di eventi pubblici). Tali spese devono essere rendicontate secondo la normativa vigente. Questo garantisce trasparenza e correttezza amministrativa. E questo è dimostrabile dal dottor Giuseppe Costanzo”. Costanzo è lo stretto collaboratore dell’allora sindaco: oggi è il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia che, secondo gli ex assessori, avrebbe sostituito Cannata nella raccolta dei soldi.

La risposta integrale di Luca Cannata: “Ecco perché i versamenti non andavano dichiarati” – di Fabrizio Gatti

“È giusto distinguere le raccolte interne a movimenti civici e gruppi spontanei dalle donazioni ai partiti politici – dichiara a Today.it il vicepresidente della commissione Bilancio alla Camera – che invece sono soggette a limiti e obblighi di rendicontazione stabiliti dalla legge. Anche su ciò è dimostrabile la correttezza di quanto fatto. È prassi diffusa e lecita e normale che gruppi politici, associazioni culturali o movimenti giovanili si autofinanzino con collette tra i membri per sostenere le attività del gruppo. Senza che questo implichi alcuna irregolarità. Quindi non vi è stato né risulta alcun sistema di riscossione obbligatoria da parte dell’allora sindaco o di altri esponenti dell’amministrazione comunale. Ma semplice autofinanziamento dell’attività locale”. Tutto vero, insomma: solo che i versamenti, secondo Luca Cannata, non andavano dichiarati. Anche se moltiplicando il numero di assessori per i mesi per gli anni si superano i 150 mila euro. Soldi che, secondo gli ex colleghi al Comune di Avola, sono serviti a pagare l’affitto della sede di Fratelli d’Italia. E che affitto.

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