Porta la data del 14 febbraio 2025 la dichiarazione «L’Europa sotto pressione. Difendere la verità in tempo di guerre ibride» scaturita da un incontro (online) della Iniziativa dei cristiani per l’Europa (IXE). La pubblichiamo in una nostra traduzione dall’originale inglese (che viene ripreso qui di seguito). L’Iniziativa dei cristiani per l’Europa è una rete di organizzazioni laiche e cristiani impegnati di diversi Paesi europei. L’intento generale è quello di includere nei dibattiti nazionali una più viva consapevolezza di un’Europa unita. L’iniziativa intende favorire l’incontro dei cristiani in Europa e promuovere la Dottrina sociale della Chiesa favorendo una sempre migliore conoscenza e comprensione reciproca delle differenze storiche e culturali. Gli obiettivi che l’IXE si è data sono quattro: (1) offrire ai cristiani europei che desiderano comunicare la dottrina sociale della Chiesa l’opportunità di incontrarsi e confrontarsi sulle loro differenze storiche e culturali; (2) avviare un dialogo con la società nel suo insieme e formulare prese di posizione su temi rilevanti per il futuro della società europea; (3) incoraggiare la riflessione sul processo di unificazione europea, in particolare nel dialogo con le istituzioni nazionali ed europee; (4) organizzare eventi con un obiettivo europeo su temi di attualità sociale. Il prossimo meeting dell’IXE è previsto a Bruxelles per il prossimo 24-26 ottobre.
English version below
In quanto Iniziativa dei cristiani per l’Europa, quando sono in gioco i valori europei, sosteniamo le soluzioni europee. La ricerca comune della verità è alla base della fede ed è essenziale per la democrazia. Come credenti, ci opponiamo quando la verità viene nascosta e viene sostituita dalla menzogna.
La disinformazione di massa è una minaccia e una sfida da non sottovalutare. La Russia sta portando avanti una guerra di aggressione barbara e non provocata che viola il diritto internazionale e mira a distruggere l’Ucraina come nazione. Sono in molti a non aver capito che, nel contesto di questa aggressione, l’Europa sta affrontando una guerra ibrida. La disinformazione mira a cambiare l’opinione pubblica e a diffondere la paura per favorire coloro che vogliono abolire la democrazia e indebolire il nostro sostegno all’Ucraina, che difende i valori democratici.
In quanto spazio di informazione e di dibattito, i mezzi di comunicazione liberi, pluralistici e oggettivi sono indispensabili nella democrazia odierna. I media digitali offrono opportunità al flusso di informazioni che consente alle persone di contribuire al dibattito con le loro prospettive. Allo stesso tempo, sono particolarmente vulnerabili alla manipolazione: le campagne elettorali e i processi politici possono essere sabotati. Le forze radicali usano Internet per diffondere propaganda, disinformazione, deepfake e contenuti che glorificano la violenza.
Ci stiamo rendendo conto che la sfera pubblica digitale è controllata da pochi oligopolisti e monopolisti. Per massimizzare l’attenzione, essi utilizzano algoritmi che spesso premiano l’incitamento all’odio con una maggiore visibilità. Alcuni utilizzano anche le proprie piattaforme per promuovere forze radicali e diffamare i partiti democratici.
Questa abbondanza di potere è una minaccia per la nostra democrazia, che incide sulla fiducia nelle istituzioni, nei politici, nei partiti politici e nelle comunità religiose.
Dichiariamo e chiediamo quanto segue:
(1) L’Europa deve essere risoluta e adottare misure efficaci contro la disinformazione. Sosteniamo l’indicazione obbligatoria dei testi e delle immagini generati dall’intelligenza artificiale, come sancito dalla legge europea sull’intelligenza artificiale (European AI Act). Si tratta di quadro normativo importante e senza precedenti, che promuove una maggiore trasparenza e protezione contro la manipolazione. La Digital Services Act deve essere implementata rapidamente e applicata efficacemente in tutti gli Stati membri.
(2) Sono necessarie normative efficaci per rafforzare la protezione online dei bambini e dei giovani, nonché degli anziani.
(3) È quanto mai necessario sviluppare negli Stati membri programmi di alfabetizzazione mediatica in quanto competenza fondamentale in tutte le fasi della vita, in particolare per i bambini e i giovani. Occorre un sostegno generale all’istruzione formale e informale, come il lavoro giovanile. È necessario investire nella resilienza che aiuta a «immunizzarsi» contro la disinformazione.
(4) La recente deregolamentazione e il disimpegno dal fact checking nei social media negli Stati Uniti sono una tendenza preoccupante. I responsabili delle piattaforme di social media devono prevenire efficacemente l’incitamento all’odio e la falsificazione, garantendo al contempo la libertà di espressione.
(5) Gli appelli ai responsabili delle piattaforme non saranno sufficienti. Si tratta di limitare le quote di mercato, abolire i monopoli e gli oligopoli e creare concorrenza.
(6) Le piattaforme sono escluse dalla responsabilità della diffusione. I contenuti illegali vengono segnalati al gestore, che li verifica e li blocca in caso di violazione. Spesso questo processo comporta tempi troppo lunghi, il che significa che viene causato un danno alla discussione prima che il contenuto venga rimosso. Il Digital Services Act non risolve purtroppo il problema. Riteniamo che chiunque tragga un vantaggio economico da un determinato contenuto debba assumersene la piena responsabilità. Di conseguenza, dobbiamo vietare alle piattaforme di monetizzare contenuti illegali senza assumersene la piena responsabilità. Tali misure garantirebbero l’assunzione di responsabilità.
(7) Le elezioni europee e quelle nazionali in Serbia, Moldavia, Romania, Francia e Germania sono esempi inquietanti di campagne di disinformazione, attività sotto falsa bandiera e altri interventi volti a influenzare l’opinione pubblica. Le elezioni in Serbia hanno destato sospetti di manipolazione e in Romania i risultati elettorali sono stati annullati a causa di interferenze esterne. Anche la campagna elettorale in Germania è pesantemente influenzata da interferenze. Prima delle elezioni, in particolare, sono necessarie vigilanza, misure politiche efficaci e consapevolezza pubblica per non compromettere la competizione democratica. Il regolamento UE sulla pubblicità politica, adottato nel 2024 e pronto per essere applicato, è uno strumento pionieristico che mira a ottenere maggiore trasparenza, a regolamentare la pubblicità online e a prevenire interferenze straniere tre mesi prima di un’elezione.
Abbiamo il dovere di difendere la verità e di promuovere un dialogo rispettoso. L’uso improprio dei media digitali e la diffusione della disinformazione mirano a polarizzare le democrazie. Rischiano persino di dividere noi cristiani. Come credenti dovremmo sempre essere alla ricerca della verità nel pieno rispetto e tolleranza verso l’altro.
14 febbraio 2025
Maria Carmen Aragonès, SPAIN, Teresian Association,
Matteo Bracciali, ITALY, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani (ACLI),
Josian Caproens, BELGIUM, Interdiocesan Pastoral Council / European Forum of National Laity Committees,
Raphael de Araújo Bittner, GERMANY, Zentralkomitee der deutschen Katholiken,
Isabelle de Gaulmyn, FRANCE, Semaines Sociales de France,
Stefan Eschbach, GERMANY, Zentralkomitee der deutschen Katholiken,
Fr Roman Fihas, UKRAINE, Institute of Ecumenical Studies, Lviv Janko Korošec, SLOVENIA, Socialna akademija,
Norbert Kreuzkamp, GERMANY, Acli Deutschland,
Mary McHugh, UNITED KINGDOM, National Board of Catholic Women of England and Wales,
Petr Mucha, CZECH REPUBLIC, Czech Christian Academy,
Adela Muchova, CZECH REPUBLIC, Czech Christian Academy,
Luís Miguel Roquete, PORTUGAL, Conferência Nacional de Associações de Apostolado dos Leigos,
Sabine Slawik, GERMANY, ANDANTE. European Alliance of Catholic Women Associations,
Marie-Louise van Wijk-van de Ven, NETHERLANDS, Network of Catholic Women in the Netherlands,
Benoit Willemaers, BELGIUM, Jesuit European Social Centre (JESC),
Henryk Woźniakowski, POLAND, Znak Christian Culture Foundation
English versione (original)
Europe under pressure:
standing up for truth in times of hybrid wars
As a Christian initiative for Europe, when European values are at stake, we support European solutions. A common search for truth is a basis for faith and also essential for democracy. As believers, we stand up when truth is concealed and untruth takes its place.
Massive disinformation is a threat and challenge that should not be underestimated. Russia is waging a barbaric, unprovoked war of aggression that violates international law and aims to destroy Ukraine as a nation. Many people have not understood that in the context of this aggression Europe is facing a hybrid war. Disinformation aims to change public opinion and spread fear in favour of those who want to abolish democracy and weaken our support for Ukraine, which upholds democratic values. As a space of information and discourse, pluralistic, fact-based and free media are indispensable in today’s democracy. Digital media open opportunities for a flow of information that enables people to contribute perspectives to the discourse. At the same time, they are particularly vulnerable to manipulation: election campaigns and political processes can be sabotaged. Radical forces use the internet to spread propaganda, misinformation, deepfakes and content glorifying violence.
We are realising that the digital public sphere is controlled by a few oligopolists and monopolists. To maximise attention, they use algorithms that often reward hate speech with greater visibility. Some also use their own platforms to promote radical forces and defame democratic parties.
This abundance of power is a threat to our democracy, affecting confidence in institutions, politicians, political parties as well as religious communities.
We state and request the following:
(1) Europe must remain steadfast and take effective measures against disinformation. We advocate for mandatory labelling of AI-generated texts and images, as enshrined in the European Artificial Intelligence Act (AI Act). The regulation is an important and unprecedented legal framework that promises greater transparency and protection against manipulation. The Digital Services Act must be implemented swiftly and applied effectively in all member states.
(2) Effective legal regulations are needed to enforce the protection of children and young people as well as of older people online.
(3) More than ever, curricula must be developed for media literacy as a key skill for all stages of life, especially children and young people in the member states. We need comprehensive support for formal and informal education, such as youth work. We need to invest in resilience which helps to ‘immunise’ against disinformation.
(4) The recent deregulation and withdrawal of fact checking in social media in the United States, is a worrying trend. Operators of social media platforms must effectively prevent hate speech and falsification whilst allowing freedom of expression.
(5) Appeals to the platform operators will not be enough. It is about limiting market shares, abolishing monopolies and oligopolies and creating competition.
(6) The platforms are exempt from disseminator liability. Criminal content is reported to the operator, who then checks it and blocks it in the event of an infringement. This often takes too long, meaning that discursive damage occurs even before the content is removed. The Digital Services Act does not close this gap. We are convinced that anyone who benefits economically from a certain content must assume full responsibility. Accordingly, we must prohibit platforms from monetising criminal content without assuming full liability for it. These measures would ensure the assumption of responsibility.
(7) The European elections as well as the national elections in Serbia, Moldovia, Romania, France and Germany are disturbing examples of disinformation campaigns, false flag activities and further interventions in formation of opinion. The elections in Serbia were suspected of being manipulated, and in Romania the election results were cancelled due to external manipulation. The election campaign in Germany is also massively affected by interventions. Especially before elections, vigilance, effective political measures and public awareness are needed in order not to jeopardise the democratic competition. The EU Political Advertising Regulation, adopted in 2024 and ready to be applied in the future, is a pioneering tool aiming to achieve more transparency, to regulate online advertisement and to prevent foreign interference three months before an election.
We must stand up for truth and a respectful dialogue. Misuse of digital media and dissemination of disinformation seek to polarise our democracies. They even risk dividing us Christians. As believers, we should always respect each other and be tolerant, searching for the truth.
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