Evasione, recuperati 33,4 miliardi nel 2024: record per l’Agenzia delle Entrate. Meloni: «Risultato grazie a norme del governo»

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Redazione Economia

Nel 2024 l’Agenzia ha messo a segno il recupero da evasione fiscale «più alto di sempre»: incassati 26,3 miliardi (+6,5%), che salgono a 33,4 se si considerano gli introiti non erariali (7,1 miliardi). Soddisfazione della premier

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«Nel 2024 sono affluite alle casse dello Stato maggiori risorse per 33,4 miliardi, due in più rispetto all’anno precedente, di cui quasi l’80% dal recupero dell’evasione fiscale». Parole e pensieri del direttore dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia Entrate Riscossione, Vincenzo Carbone, durante la presentazione dei risultati raggiunti dall’ente nel 2024. Tra questi, ci sono anche 7,1 miliardi di euro «recuperati da altri enti, come ad esempio Inps e Comuni», ha specificato.

Giorgetti: «Impegno a garantire un sistema fiscale trasparente»

Si tratta della cifra più alta di sempre.  In particolare, ammontano a 26,3 miliardi di euro le somme confluite nelle casse dello Stato nel 2024 grazie all’attività di recupero dell’evasione fiscale svolta da Agenzia delle Entrate e Agenzia delle entrate Riscossione: 1,6 miliardi in più rispetto al 2023 (+6,5%). A 33,4 miliardi si arriva, poi, con l’aggiunta dei recuperi non erariali conseguiti dall’Agenzia per conto di altri enti. Complessivamente, 2 miliardi in più rispetto all’anno precedente. A tal proposito, in un video messaggio il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti ha confermato «l’impegno riformatore del governo per garantire un sistema fiscale certo, trasparente e semplificato. Non distorsivo per le attività economiche e funzionale alla crescita del Paese».




















































La soddisfazione della premier

«Una buona notizia sul lavoro del governo nel contrasto all’evasione fiscale. Una somma mai raggiunta nella storia della nostra nazione, sono risultati
ottenuti certamente grazie all’ottimo lavoro dell’Agenzia delle entrate ma anche a specifiche norme che sono state introdotte da questo governo», spiega la premier Giorgia Meloni in un video sui social, rimarcando quelle contro l’odioso fenomeno delle attività “apri e chiudi” che «riguardava soprattutto gli extracomunitari. Nel 2024 sono state chiuse d’ufficio quasi 6.000 attività, un risultato importante per lo Stato ma ancora più importante per gli imprenditori onesti che subiscono la concorrenza sleale di queste attività». «Ci accusano di aiutare gli evasori, di allentare le maglie del fisco, persino di nascondere dei condoni immaginari. Sono tutte bugie – aggiunge Meloni -. La nostra visione è chiara: non c’è spazio per chi vuole fare il furbo, ma chi è onesto e magari si trova in difficoltà merita di essere messo nelle condizioni di pagare ciò che deve e merita di essere aiutato dallo Stato».

Aumento dei versamenti spontanei dei cittadini

Aumentano anche le somme versate spontaneamente dai cittadini: il gettito relativo ai principali tributi gestiti dall’Agenzia delle Entrate ha raggiunto i 587 miliardi di euro, in crescita di 43 miliardi rispetto al 2023 (+8%). Il viceministro, Maurizio Leo, ha aggiunto: «La prospettiva futura della riscossione è quella di dire che deve dispiegare i suoi effetti in un lasso temporale più imitato, cinque anni. Se in quell’arco di tempo Agenzie delle Entrate non riesce a recuperare questi carichi potranno essere retrocessi all’ente che li ha imposti, altrimenti poi si chiude la partita. Tutte le strutture dello Stato – Entrate, Dogane, Guardia di Finanza – stanno contribuendo a ridurre questo fardello dell’evasione. Stiamo reingegnerizzando la struttura di controllo del rapporto tributario e del contrasto all’evasione fiscale. Siamo convinti che stiamo facendo qualcosa nell’interesse del Paese, non di una parte politica o di un’altra, c’era bisogno di riorganizzare il sistema fiscale». 

I recuperi

I 26,3 miliardi di recupero dell’evasione fiscale provengono principalmente (per l’87%) da attività ordinarie, che hanno consentito di incassare 22,8 miliardi di euro. Di questi, 12,6 miliardi sono stati versati dai contribuenti dopo aver ricevuto un atto dell’Agenzia delle Entrate; 5,7 miliardi a seguito di una cartella e 4,5 miliardi sono frutto delle attività di promozione della compliance. Gli incassi da misure straordinarie, sempre riferiti all’Agenzia delle Entrate (Rottamazione delle cartelle e pagamenti residui derivanti dalla definizione delle liti pendenti e dalla vecchia pace fiscale), ammontano a 3,5 miliardi, con una flessione di oltre il 30% rispetto al 2023. Agenzia delle entrate-Riscossione, invece, ha complessivamente incassato 16 miliardi di euro (+8%), di cui 10,6 miliardi da attività ordinarie e 5,4 da misure straordinarie. Con riguardo agli enti affidatari, 8,9 miliardi sono stati riscossi per conto dell’Agenzia delle Entrate; 3,8 miliardi per l’Inps; 1 miliardo per i Comuni e i restanti per altri enti (Regioni, Casse di previdenza, Ministeri, Inail, ecc). Rispetto alle fasce di debito, il 57% delle somme (oltre 9 miliardi) sono state versate da contribuenti con debiti superiori a 100 mila euro.

Dal contrasto alle frodi al sostegno agli investimenti

Risultati positivi anche dalle attività anti-frode svolte dal Fisco: attraverso analisi di rischio e controlli preventivi, lo scorso anno l’Agenzia delle Entrate ha assicurato minori spese a carico del bilancio dello Stato per 5,8 miliardi di euro tra crediti fittizi, indebite compensazioni e rimborsi Iva non spettanti. Inoltre, in attuazione delle norme introdotte per contrastare il fenomeno delle cosiddette partite Iva «apri e chiudi», l’Agenzia ne ha cessate d’ufficio quasi 6 mila. Al contempo, le Entrate hanno fornito assistenza e consulenza specializzata alle imprese: 25 le risposte fornite nell’ambito dell’interpello nuovi investimenti, che si prevede porteranno circa 1.400 nuovi posti di lavoro. L’anno scorso, infine, il numero delle imprese che sono state ammesse al regime di cooperative compliance è cresciuto di circa il 30 per cento. Attualmente sono 142, con un imponibile complessivo “presidiato” dall’Agenzia che sfiora i 45 miliardi di euro. 

Rimborsi, assistenza e servizi ai cittadini 

Volano i rimborsi fiscali: nel 2024 hanno toccato i 24,2 miliardi di euro, con un aumento di quasi due miliardi. Nel dettaglio, poco meno di 21 miliardi sono andati al settore produttivo, mentre alle famiglie sono andati oltre 3 miliardi. Quanto all’attività di assistenza, le due Agenzie hanno erogato in tutto 20 milioni di servizi ai contribuenti, di cui 5,7 al telefono, 5,3 in ufficio e i restanti tramite gli altri canali (videochiamata, pec, altri servizi online). Nel corso dell’anno, inoltre, si è consolidata l’offerta di informazioni fiscali: il canale WhatsApp istituzionale, che fornisce notizie e contenuti d’interesse 7 giorni su 7, con i suoi oltre 800 mila iscritti è il più seguito della Pubblica amministrazione e tra i primi a livello nazionale. 

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18 febbraio 2025 ( modifica il 18 febbraio 2025 | 16:13)

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