Palermo, troppi atti vandalici ai monopattini, arriva l’appello di Esco

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Dopo l’appello lanciato sui canali social, Esco vuole invitare all’attenzione un bacino più ampio di persone in merito al disagio che si sta andando ad acuire per i monopattini vandalizzati, o per giunta utilizzati per transennare aree di lavori pubblici in giro per la città di Palermo. Partendo da quest’ultimo esempio, si tratta di uno scempio per il decoro urbano anzitutto, che mette in cattiva luce l’amministrazione comunale di conseguenza.

La segnalazione arriva dalla start-up siciliana ESCO perché si occupa di fleet management per le principali compagnie di sharing di monopattini attive sul territorio di Palermo. Quindi assiste di giorno in giorno a monopattini rubati e ritrovati completamente sventrati perché vengono sottratti pezzi che possono tornare utili in altri veicoli come biciclette elettriche che spesso circolano per le strade senza nemmeno rispettare i regolamenti. Per non parlare del mercato nero che vi è dietro, le stesse componenti vengono rivendute in gruppi Facebook oppure su Subito.it.

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La situazione sta diventando insostenibile, si parla ormai di almeno una decina di monopattini rubati al giorno. Facendo un calcolo approssimativo, si parla di un danno economico per le società di sharing che ammonta ad 800.000 euro circa.

ESCO descrive la situazione a Palermo: dai monopattini sventrati a quelli lanciati

Non finisce qui, purtroppo, poiché in città non è raro assistere a monopattini demoliti senza alcun motivo, o che vengono letteralmente lanciati in zone pressoché abbandonate. Chiaramente il compito di Esco è anche di andare a recuperare questi mezzi, e quando si trovano in alcune posizioni senz’altro gli operatori dell’azienda possono andare incontro ad alcuni rischi.

Come ha già ribadito il CEO di Esco, Gabriele Calcagno, occorre che l’amministrazione e in ugual modo le forze dell’ordine contribuiscano a risolvere il problema:

“Questi episodi, causati dai pochi, rischiano di mettere in crisi i servizi della città e allontanare le società da fare investimenti su Palermo. Questo rende molto complicato l’estensione del servizio nelle periferie, o costringe gli operatori a chiudere diverse aree dove quindi non arrivano questi servizi. È fondamentale prendere dei provvedimenti per risolvere al più presto.

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Nonostante le decine di denunce presso le forze dell’ordine, le numerose richieste di aiuto alle istituzioni, segnalazioni di ogni tipo, oggi siamo veramente preoccupati per noi e per la città. Alla fine della giostra sono sempre i cittadini a pagarne le conseguenze, che sono privati dei servizi e assistono alla città che continua a peggiorare in termini di qualità della vita. Chiediamo che ci sia la massima attenzione a questi temi da parte delle istituzioni, delle forze dell’ordine, ma soprattutto dei cittadini. Non si tratta solo di monopattini. Si tratta di noi e del nostro futuro”.

L’appello di Esco per evitare scenari già verificatisi in altre città

Quanto viene denunciato dalla start-up siciliana con sede a Palermo è di vitale importanza per i servizi pubblici della città, ma inevitabilmente anche per attirare l’attenzione di potenziali ed eventuali investitori del settore, e non solo. In altre città d’Italia si è arrivati a conclusioni abbastanza disastrose e drammatiche per gli atti di vandalismo verso i mezzi in sharing, che siano monopattini, biciclette o automobili.

Guardando alla Sicilia, in particolare Catania, nel 2019 una compagnia di car sharing si è vista costretta ad interrompere il servizio per via dell’elevato numero di auto vandalizzate e rubate. Stesso copione si è svolto a Milano con un’altra azienda dello stesso segmento che ha interrotto il servizio a causa dei medesimi problemi. Invece, per quanto concerne ulteriori atti vandalici verso i mezzi, a Torino, come emerso dalle cronache, nel 2023 una bicicletta in servizio sharing è stata lanciata e ha colpito un ragazzo che è rimasto gravemente ferito. Il responsabile è stato condannato a 16 anni di reclusione e colui che è stato colpito dal mezzo è rimasto in sedia a rotelle. Due vite spezzate per un motivo e per un altro, a seguito di un gesto causato da mancanza di educazione al civismo e un disagio socio-culturale che sta dilagando.

Qual è il ruolo di Esco, il sogno di una mobilità innovativa ed ecosostenibile

Esco è una start-up che nasce da un’idea visionaria e con una mission ben precisa da giovani imprenditori nel 2020 e che successivamente viene presa completamente in mano da Gabriele Calcagno, ad oggi fondatore e CEO. Una realtà che prende vita in Sicilia, esattamente a Palermo, e che fin da subito si è posta di rispondere a un bisogno che penalizza la mobilità tra le strade della città: il traffico. Infatti, il capoluogo siciliano risulta essere tra le città più trafficate d’Italia e tra le 200 città con il peggior traffico al mondo.

L’obiettivo di Esco è uno: rivoluzionare il trasporto urbano. Il core business della start-up è il servizio di fleet management, attraverso il quale si è entrati a contatto con le principali compagnie che si occupano di sharing mobility riuscendo a garantire standard di alta qualità, continuità ed efficienza. Ad oggi Esco è attiva e ha operato in Italia da Sud a Nord in città come Bari, Messina, Roma e Firenze; ma anche oltre il suolo italiano, come in Spagna per esempio.

Fin dalla sua fondazione, Esco, portando avanti la sua mission, ha creduto nello sviluppo di nuovi progetti pure di carattere sperimentale per dare un contributo concreto alla ricerca del mondo che riguarda la micromobilità. A tal proposito, all’interno dell’azienda è attivo un team dedicato alla Ricerca e allo Sviluppo che dialoga stabilmente e lavora a stretto contatto con diverse istituzioni, dalle università ai Comuni e altri.

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