Quella che doveva essere la prova di forza della Lega si è trasformata in una quasi Caporetto
Il voto segreto richiesto dal Pd, l’astensione dichiarata di Forza Italia, il calcio dell’asino da parte di qualche esponente di Fratelli d’Italia. Quella che doveva essere la prova di forza della Lega si è trasformata in una quasi Caporetto. Della mozione che voleva vietare l’uso del velo islamico nelle scuole anche alla bambine, è rimasto solo l’invito al governo di vietare «tutti quegli indumenti che possano coprire il volto, ad esempio, burqa o niqab nei luoghi e negli edifici pubblici». Sparisce totalmente l’invito al governo a «valutare l’estensione del divieto dell’uso del velo in tutti gli ambienti scolastici per le minorenni». Significa che lo chador, quello che chiedeva esplicitamente la Lega nel suo documento iniziale e che FdI allargava genericamente parlando di «velo» , resta fuori dalla mozione.
Finisce 32 a 30 il voto del Consiglio regionale sulla mozione leghista, dove 32 sono i voti contrari e 30 quelli a favore. Ha pesato l’astensione dichiarata prima del voto di Forza Italia a cui si sono aggiunti i voti nel segreto dell’urna di qualche altro esponente della maggioranza. Se poi, come qualcuno sostiene, a chiedere al Pd di avanzare la proposta di voto segreto sia stato qualche esponente della maggioranza, si capisce come lo scontro all’interno del centrodestra non sia invenzione mediatica, ma prassi quotidiana.
Per ora ci si sta giocando il secondo posto dietro Fratelli d’Italia in vista delle prossime elezioni comunali, ma non è detto che le ambizioni azzurre si fermino. Già l’altro giorno è arrivato lo stop a quella che Forza Italia ritiene «la sardonizzazione» del centrodestra, ossia la radicalizzazione sulla questione della sicurezza, con riferimento a Silvia Sardone, la pasdaran leghista anti-immigrati, adesso lo stop al cuore della mozione leghista che in prima istanza così recitava: «Impegna la giunta regionale a invitare il Governo a valutare l’estensione del divieto di copertura del volto e del capo con burqa, hijab, khimar, jilbab, niqab e chador a tutti gli ambienti scolastici, garantendo che tale misura non solo preservi la sicurezza, ma favorisca anche l’integrazione degli studenti di minore età».
Il primo check è arrivato da Fratelli d’Italia che ha chiesto di emendare il testo così: «Invita il governo a valutare l’estensione del divieto dell’uso del velo in tutti gli ambienti scolastici per le minorenni non solo per ragioni di sicurezza e ordine pubblico, ma anche al fine di garantire la reale possibilità per le giovani donne di autodeterminarsi liberamente riaffermando la centralità dei diritti delle donne e favorendo così la piena loro integrazione». La mazzata finale arriva da Forza Italia che prima chiede di eliminare il riferimento al velo islamico, poi di eliminare totalmente il paragrafo finale e dopo il rifiuto, decide di astenersi. Il voto segreto e per punti fa il resto. La Lega si vede approvata una mozione completamente modificata e mutilata.
«Il tema dell’integrazione dei cittadini di religione islamica non si può affrontare con i divieti e le imposizioni – attacca il consigliere azzurro Giulio Gallera – ma con un percorso che deve partire dalle scuole e coinvolgere le famiglie affinché siano compresi e condivisi i valori della libertà, della democrazia e del rispetto delle scelte delle donne». Se la ride il capogruppo del Pd, Pierfrancesco Majorino: «La destra oggi ha prodotto un gigantesco pasticcio. Il consiglio è stato costretto a discutere una mozione leghista, palesemente inutile, che non è stata nemmeno votata nella sua parte essenziale, quella relativa al divieto del velo nelle scuole, da 13 consiglieri regionali di centrodestra su 43, provocando cosi il fatto che l’aula abbia sconfessato la stessa mozione leghista.Ci saremmo sinceramente risparmiati un dibattito totalmente inutile».
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link