La sala della Protezione Civile non basta, allestito un maxischermo all’esterno. «Oltre 500 scosse ma l’esame dei gas non porta novità, bisogna conviverci o l’unico modo per non sentirle è andare via di qui»
Sono centinaia i cittadini dei Campi Flegrei che hanno voluto prendere parte all’incontro con il capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano, gli esperti dell’Ingv e i sindaci convocato per informare la popolazione dello sciame sismico che da sabato sta interessando il territorio. La sede della Protezione Civile di Monteruscello ha una capienza di circa 250 posti e non è stata sufficiente ad accogliere tutti, è stato quindi allestito all’esterno un maxischermo per consentire a centinaia di persone di seguire gli interventi. Vi hanno preso parte i primi cittadini di Pozzuoli, Luigi Manzoni, Napoli, Gaetano Manfredi, e Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione ed il prefetto del capoluogo Michele Di Bari.
«Ci sono state oltre 500 scosse di cui almeno cinque particolarmente importanti e molto percepite. Fanno parte della natura geologica di queste terre, sono fenomeni che esistono da migliaia di anni e che rimarranno presenti qui per altre migliaia di anni», dice Ciciliano. «È ovvio che bisogna convivere con la realtà geologica del territorio, è una cosa ineludibile. Se qualcuno vuole evitare di sentire le scosse semplicemente deve andare via da questa zona. Serve oggi un ragionamento di maturità». Intanto «Comuni e Regione si sono messi in moto e hanno applicato le attività previste dal piano di Protezione Civile con l’apertura delle aree di accoglienza e delle aree di attesa, il sistema ha funzionato e sta anche maturando la consapevolezza dei cittadini».
Comunque il livello di allerta nei Campi Flegrei resta giallo: «L’aumento al livello arancione – ha detto il capo della Protezione Civile – è nelle prerogative della Commissione Grandi Rischi ma in questo momento non c’è alcuna indicazione che possa far crescere l’allerta, è escluso che il magma stia risalendo ed è di tutta evidenza però che queste scosse sono indice di una attività geotermica che può essere legata anche ai fluidi, cioè quando il magma va ad impattare con l’acqua determina una produzione di pressione e quindi una situazione di questo genere. Ma non c’è nessuna alterazione registrata, al momento, degli indici geochimici. I gas che vengono analizzati quotidianamente dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia non mostrano, al momento, nessun tipo di variazione che possa far pensare a una accelerazione del fenomeno». Ciciliano aggiunge che «Campi Flegrei è una delle aree più monitorate al mondo. Sappiamo in tempo reale quello che accade. Più è superficiale il sisma e più viene avvertito dalla popolazione di ampi territori. Si sente il sisma a Napoli, si percepisce anche lontano. Ma esistono i piani, bisogna applicarli in caso di necessità».
E gli edifici? «Nell’area dei Campi Flegrei ci sono edifici vulnerabili ma non pericolanti. È stato fatto il piano di vulnerabilità, i Comuni stanno raccogliendo le istanze dei cittadini per fare delle valutazioni puntuali, all’esito delle quali poi ovviamente è possibile mettere in moto i meccanismi che limitino e riducano le vulnerabilità».
E il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: «Stiamo verificando tutte le strutture pubbliche e finora non abbiamo rilevato danni. Comprendo che vivere in una situazione del genere crea apprensione, quindi oggi l’emergenza è essenzialmente psicologica. Dal punto di vista dei dati scientifici possiamo dire che non c’è stata una modifica di quello che sapevamo già».
Poi il sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni: «C’è una frequenza maggiore delle scosse ma gli esperti la definiscono una fase diversa ma ordinaria del fenomeno. Quanto alle scuole il report che oggi mi hanno consegnato conferma che le sedi sono agibili. Domani le scuole saranno aperte». E infine: «Stiamo ancora cercando di capire in che modo il privato potrà chiedere l’intervento per gli immobili vulnerabili compresi nelle aree di rischio».
E sono 54 i cittadini dei Campi Flegrei che hanno scelto di trascorrere anche questa notte fuori casa nel timore di nuove scosse di terremoto. Nel Palazzetto dello Sport di Bacoli verranno ospitate quattro persone, 50 quelle accolte al Palatrincone di Pozzuoli.
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