la storia
Distrutta nel Siracusano mezza tonnellata sequestrata dal GdF nel mare di Capo Passero
Distrutti i cinque quintali di cocaina che lo scorso settembre furono sequestrati in un peschereccio. I narcos Sud Americani hanno perso 100 milioni di guadagni illeciti grazie all’azione della guardia di finanza etnea.I 450 panetti sono stati scortati dai militari della Guardia di finanza, con l’ausilio della componente specialistica “Antiterrorismo e Pronto Impiego” alla sede e dei finanzieri del Gruppo Aeronavale di Messina, fino all’impianto di autodistruzione nel Siracusano. L’operazione è stata autorizzata dalla procura di Siracusa dopo che la droga, partita dalla nave madre dal Brasile, dopo le analisi e la campionatura da cui è emerso un altissimo grado di purezza.Il trasporto è stato effettuato utilizzando un mezzo blindato scortato da un dispositivo misto composto da unità specializzate della Compagnia Antiterrorismo e Pronto Impiego e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania. Inoltre il tragitto è stato seguito da un elicottero.Lo scorso settembre furono anche arrestati i cinque membri dell’equipaggio Fabio Bottaro, Sebastiano Maiore, Nemaja Milosevic, Sebastiano Miraglia e Rosario Vinci, accusati di produzione, traffico e detenzione illecite di sostanze stupefacenti, aggravato dall’ingente quantitativo. Le difese (Gli avvocati Giampaolo Terranova, Giorgio D’Angelo, Licinio La Terra Albanelli) hanno documentato che la consegna della cocaina sarebbe avvenuta a largo di Capo Passero e che quindi il reato è stato compiuto nel Siracusano, un particolare che ha permesso di circoscrive la competenza giudiziaria nel territorio aretuse. La procura, vista l’evidenza della prova, ha chiesto al gup di procedere con il giudizio immediato. Il giudice ha accolto ma i difensori hanno fatto istanza di abbreviato: quindi dovrà essere fissata l’udienza preliminare.
La droga avrebbe fruttato ai cartelli dei narcos sudamericani circa 100 milioni di euro. Facile comprendere che un carico del genere sarebbe stato destinato alle piazze di spaccio italiane e non certo solo siciliane. Le indagini dopo il sequestro sono continuate su due direttrici: quello internazionale per capire chi erano gli organizzatori criminali del traffico e anche quello locale per verificare la presenza di un basista e le relazioni con i pescatori arrestati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
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