Eletta la Magistratura della Giostra: i nove nomi

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Da oggi la Giostra ha la sua nuova Magistratura composta da nove componenti. La loro nomina è arrivata al termine della mattinata di oggi, dopo che i 22 consiglieri comunali presenti hanno espresso le loro preferenze. Alla fine gli eletti per il triennio 2025-2027 sono il magistrato retino Marco Dioni, gli avvocati Filippo Alberti, Luca Berbeglia, Osvaldo Fratini, Marcello Lazzeri e Leone Provenzal, il dottore Marco De Prizio, Simone Rossi della ginnastica Petrarca e la commercialista Lara Vannini. Astenuti da voto i consiglieri comunali del Pd, assenti Arezzo 2020 e Michele Menchetti. 

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A questa votazione si è giunti al termine di una lunga discussione che ha riguardato la manifestazione e che è cominciata con la modifica al regolamento riportando da 10 a 9 i componenti della Magistratura. All’atto della sua costituzione, infatti, il 25 agosto 1957, venne previsto che l’organo fosse composto da un presidente e da 8 magistrati, così come riportato anche nel primo libro della Giostra del Saracino custodito all’archivio storico del Comune di Arezzo. Lo ha sancito una modifica al regolamento della manifestazione proposta dal sindaco e approvata con 18 voti favorevoli, 3 astenuti e 6 contrari. 

Alessandro Caneschi non si è dichiarato contro la modifica in sé ma si è soffermato sul metodo di nomina, ribadendo “la proposta di un avviso pubblico con cui rendere edotti i cittadini e redigere un albo di candidati da cui il Consiglio Comunale nominerà i membri della magistratura. Così allargheremmo il novero degli appassionati di Giostra in grado di dare la loro disponibilità per la manifestazione. Siamo stati accusati di volerla politicizzare ma questo lo rispedisco al mittente, visto che per la prima volta la magistratura verrà nominata dalla sola maggioranza. E non voglio sentire accampare la scusa della mancanza di tempo per redigere un bando e concludere il suo iter visto che abbiamo avanzato l’idea già a ottobre. Infine chiedo che i magistrati possano ricoprire soltanto due mandati nella vita, eliminando dal regolamento la parola ‘consecutivi’ grazie alla quale un componente siede nell’organo per sei anni, poi salta un turno, magari restando nel mondo giostresco, e quindi rientra”.

Per Paolo Bertini “la magistratura deve essere anche competente e la caratteristica della qualità dell’organo va assolutamente preservata. Ecco perché il reiterarsi dei mandati è per me un valore aggiunto e non un difetto. Con uno specifico atto d’indirizzo, apriremo per il futuro alle cosiddette auto-candidature ma senza creare un albo perché abbiamo bisogno innanzitutto di persone preparate e terze, in grado di garantire il funzionamento e l’efficienza di quest’organo. Sulla non partecipazione della minoranza al voto odierno dico solo che è una stortura mai registrata. Così come non era avvenuto, come negli ultimi mesi, che la Giostra venisse usata per dichiarazioni polemiche o attacchi politici. Non è così che va maneggiata se vogliamo che resti il nostro fiore all’occhiello”.

Un intervento fuori dal coro, sicuramente fuori dal coro di centro destra, è arrivato da Vittorio Giorgetti del gruppo Lega (anche se del partito non fa più parte) “quando è stata mandata in soffitta la vecchia e gloriosa istituzione ed è stato approvato il regolamento con organismi che sostituiscono i quartieri in ogni processo decisionale, la politica ha manifestato la sua ‘forza’, tradendo in realtà una sua debolezza trasversale, con la sola cosa a disposizione: le nomine. Di questo metodo, il mondo della Giostra si sta stufando. Anche queste contraddizioni, con una magistratura che una volta aumenta a 10 e poi viene riportata a 9, paiono poco rispettose della ritualità giostresca”. Dopo di che Giorgetti ha dichiarato di astenersi sulla pratica e si è espresso in termini favorevoli sulla limitazione a due soltanto dei mandati dei magistrati, proposta da Caneschi e formalizzata in un emendamento a firma Pd, Arezzo 2020 e Michele Menchetti che è stato respinto con 19 voti contrari. Per voce di Piero Perticai il gruppo Lega ha voluto rimarcare il proprio voto favorevole sulla pratica.

L’atto d’indirizzo collegato è stato illustrato da Egiziano Andreani e ha ottenuto 17 voti favorevoli, 2 astenuti e 6 contrari: in esso si fa riferimento a una successiva modifica regolamentare con la quale, a partire dal triennio 2028-2030, la nomina della magistratura proceda da manifestazioni d’interesse successive a un avviso da pubblicare 60 giorni prima della scadenza dei mandati ma sia fatta altresì salva la facoltà del Consiglio Comunale di acquisire ulteriori candidature attraverso strumenti e modalità diverse. Il dispositivo impegna il sindaco a procedere con questa modifica normativa entro la fine di questo mandato. “Credo – ha specificato Andreani – che l’organo supremo debba restare il Consiglio Comunale. Allargando lo sguardo all’intero mondo della Giostra, vorrei ricordare ai partecipanti che tutti devono essere coscienti di rappresentare Arezzo e Arezzo deve essere rispettata. Certi comportamenti devono dunque essere sanzionati dagli stessi quartieri”.

“La delicatezza del ruolo – ha dichiarato Marco Donati – dovrebbe spingerci a dare la maggiore forza possibile all’organo di cui stiamo discutendo. Ben venga ogni strumento che apra alla trasparenza e alle auto-candidature ma è soprattutto importante che il Consiglio Comunale si assuma tutta la responsabilità delle scelte”. Dopo di che Donati ha sottolineato la sua astensione sia sugli emendamenti che sull’atto d’indirizzo.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “voglio rassicurare su due aspetti, ovvero che non ho ricevuto alcuna telefonata da persone che peroravano la loro nomina e che ho affidato la questione, in ogni suo aspetto, a una persona capace come Paolo Bertini. Questo è per dire che non conosco personalmente tutti i nomi che sono stati proposti ma che comunque li voterò proprio per la fiducia che nutro nei confronti della persona e dei metodi del consigliere delegato”.

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Al termine delle dichiarazioni il consiglio comunale si è espresso scegliendo i nove nuovi componenti. Questo terzo tentativo è andato quindi a buon fine dopo i precedenti in cui non c’erano state le condizioni e lo stesso centro destra non era riusciti ad assicurare la presenza dei consiglieri in aula.



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