Finalmente in vigore l’esclusione dei titoli di Stato dall’Isee 2025. E’ in Gazzetta il decreto operativo sulla riforma dell’ISEE, che era stato firmato dalla premier Giorgia Meloni, per far entrare in vigore la misura introdotta già nella Manovra di bilancio 2024, ma rimasta finora inattuata, causa mancanza di provvedimento di attuazione.
Tra i principali cambiamenti c’è l’esclusione di alcuni risparmi dal calcolo del patrimonio. Questo significa che determinate forme di risparmio, come i titoli di Stato e i libretti postali, non influenzeranno più l’ISEE fino a una certa soglia. Questa modifica ha lo scopo di rendere il calcolo dell’indicatore economico più equo e di non penalizzare chi ha scelto di investire in strumenti finanziari sicuri per il proprio futuro.
Le novità hanno quindi effetto dal 1° gennaio 2025 sui nuovi criteri per calcolare l’Isee 2025, con la possibilità per le famiglie italiane di escludere i titoli di Stato, buoni e libretti postali.
Il Dpcm in questione tratta delle ‘Modifiche al decreto del presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159′, che fissa le regole per la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee).
L’Isee ha l’obiettivo di valutare e confrontare la condizione economico patrimoniale del nucleo familiare al fine di stabilire il diritto ad una serie di prestazioni sociali agevolate. Per esteso si chiama infatti Indicatore della situazione economica equivalente.
La Legge di bilancio 2024 era intervenuta, tra le altre cose, proprio sulle modalità di calcolo dell’Isee, in particolare sugli elementi che concorrono alla formazione del patrimonio mobiliare, come titoli di Stato e libretti postali.
Ecco le novità sul calcolo Isee 2025 senza titoli di stato, buoni fruttiferi e libretti postali.
Esclusione titoli di Stato da Isee 2024: la norma
La Legge 30 dicembre 2023 numero 213 (Manovra 2024) ha previsto all’articolo 1, comma 183, l’esclusione dal calcolo dell’Isee di:
– titoli di Stato indicati all’articolo 3 del Testo unico in materia di debito pubblico, approvato con Decreto del Presidente della Repubblica del 30 dicembre 2003 numero 398);
– prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato.
Limite di importo
L’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo dell’Isee opera fino a un valore complessivo di 50 mila euro.
BOT, BTP e risparmio postale
L’articolo 1, comma 183 permette di escludere dal calcolo dell’Isee, da un lato, i titoli di Stato e, dall’altro, i prodotti finanziari di raccolta del risparmio postale, come:
– BTP;
– BOT;
– CTZ;
– CCT;
– Buoni fruttiferi postali;
– Libretti di risparmio postali.
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Isee 2025 senza titoli di Stato: entra in vigore
La modifica disposta dalla Manovra 2024, come chiarito dall’Inps nel Messaggio del 12 gennaio 2024 numero 165, non aveva ancora prodotto effetti, sino ad oggi, perché mancava la firma del provvedimento di attuazione.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in risposta alla richiesta di parere dell’Inps, aveva infatti precisato che l’entrata in vigore della disposizione “non è immediata essendo subordinata all’approvazione delle modifiche al regolamento recante la disciplina dell’ISEE (DPCM n. 159 del 2013)” (Messaggio numero 165/2024).
Ora, con la firma della premier al Dpcm 159, si può finalmente procedere all‘esclusione dei titoli di stato dagli ISEE 2025 fino a 50mila euro, a partire dal 2025.
Le novità 2025
Con l’entrata in vigore del Dpcm in questione, diventa operativa dal 2025 l’esclusione dal calcolo dell’Isee, fino ad un massimo di 50 mila euro, del valore dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato, come i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale.
In particolare, i titoli di Stato (come BOT, BTP e CCT), i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale – fino all’importo massimo di 50mila euro – non verranno più considerati quando si calcola l’ISEE 2025.
Questo significa che chi possiede queste forme di risparmio non vedrà aumentare il proprio indicatore economico, evitando così di essere escluso da agevolazioni o prestazioni sociali. L’obiettivo di questa misura è favorire i piccoli risparmiatori e riconoscere il valore di strumenti finanziari sicuri, spesso scelti dalle famiglie per mettere da parte denaro in modo prudente. In questo modo, chi ha risparmiato nel tempo senza avere redditi elevati non sarà svantaggiato nel calcolo dell’ISEE.
Inoltre, per i nuclei familiari aventi tra i componenti persone con disabilità o non autosufficienti, sono esclusi dal computo del reddito di ciascun componente del nucleo familiare i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità.
Viene, inoltre, attribuita una maggiorazione, pari a 0,5, al parametro della scala di equivalenza per ogni componente (del nucleo familiare) con disabilità media, grave o non autosufficiente.
Doppia presentazione ISEE 2025
Le novità in questione incidono sulle famiglie che hanno bot o titoli di stato e che rischiano di dover presentare due volte l’Isee, pagando la seconda domanda 25 euro, se si rivolgono ai servizi Caf per farlo.
In questi giorni già molte famiglie hanno già aggiornato il loro Isee, per ottenere agevolazioni come l’assegno unico. Questo obbliga chi ha già aggiornato la Dsu a modificarla o duplicarla.
Entrata in vigore dell’ISEE senza titoli di stato
Il decreto sul nuovo Isee 2025 con l’esclusione dei titoli di Stato è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 18 febbraio 2025 e entrerà in vigore il 5 marzo 2025. Quindi l’esclusione di Bot e Btp vale solo dal 5 marzo.
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