i criteri di acquisizione documentale

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


L’ordinanza n. 3947/2025 della Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione, depositata il 16 febbraio (Cass. civ., sez. I, ord., 16 febbraio 2025, n. 3947), si inserisce nell’ambito delle controversie relative alla gestione di beni in comunione tra ex coniugi. Il caso affronta il tema della rendicontazione dei frutti civili derivanti dalla locazione di immobili acquistati in comunione legale e detenuti da uno dei due coniugi dopo la separazione. L’ordinanza offre spunti di riflessione sul riparto dell’onere e sul valore probatorio della consulenza tecnica d’ufficio (CTU), chiarendo i limiti e le possibilità di acquisizione documentale da parte del consulente nominato dal giudice.

Consiglio: per un approfondimento su queste tematiche, ti consigliamo il “Formulario commentato del nuovo processo civile” aggiornato alle ultime novità normative e giurisprudenziali.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 


Formulario commentato del nuovo processo civile


Formulario commentato del nuovo processo civile

Il volume, aggiornato alla giurisprudenza più recente e agli ultimi interventi normativi, il cd. correttivo Cartabia e il correttivo mediazione, raccoglie oltre 200 formule, ciascuna corredata da norma di legge, commento, indicazione dei termini di legge o scadenze, delle preclusioni e delle massime giurisprudenziali. Il formulario si configura come uno strumento completo e operativo di grande utilità per il professionista che deve impostare un’efficace strategia difensiva nell’ambito del processo civile.
L’opera fornisce per ogni argomento procedurale lo schema della formula, disponibile anche online in formato editabile e stampabile.

Lucilla Nigro
Autrice di formulari giuridici, unitamente al padre avv. Benito Nigro, dall’anno 1990. Avvocato cassazionista, Mediatore civile e Giudice ausiliario presso la Corte di Appello di Napoli, sino al dicembre 2022.

 

Leggi descrizione

Lucilla Nigro, 2025, Maggioli Editore

94.00 €
89.30 €

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Il caso

La vicenda trae origine dalla richiesta di un ex coniuge di ottenere la rendicontazione delle somme percepite dall’altro coniuge per la gestione di alcuni immobili acquistati in comunione legale, durante il matrimonio. La parte attrice sosteneva che, a seguito della separazione, non vi fosse stata una trasparente rendicontazione degli introiti derivanti dall’uso e dalla locazione di tali immobili.

Il Tribunale, sulla base di una CTU contabile, aveva riconosciuto alla parte attrice il diritto alla ripetizione della metà dei frutti civili incassati dal convenuto. Tuttavia, in grado d’appello, la Corte ha riformato la decisione, rigettando la domanda per mancanza di prova certa sull’effettiva percezione delle somme da parte del convenuto.

Nel ricorso per Cassazione, la parte attrice ha contestato la sentenza d’appello sollevando diverse questioni. Ha lamentato l’omesso esame di un fatto decisivo, sostenendo che il giudice d’appello avesse ignorato elementi rilevanti emersi nel corso del giudizio. Inoltre, ha evidenziato un errore di percezione e un travisamento delle prove, con particolare riferimento all’onere probatorio, ritenendo che la Corte d’Appello non avesse considerato correttamente la documentazione fornita. Un altro punto di contestazione ha riguardato l’errata interpretazione della CTU e dei suoi limiti, con la critica alla decisione del giudice di escludere il valore probatorio della consulenza tecnica. Infine, è stata sollevata la mancata pronuncia sulla domanda di rendiconto, che, secondo la parte ricorrente, avrebbe dovuto essere esaminata in modo più approfondito.

CTU e valutazione delle prove: la decisione della Corte

Inammissibilità del primo motivo di ricorso

La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il primo motivo di ricorso, ritenendo che le doglianze formulate non avessero colpito la ratio decidendi della sentenza impugnata. Secondo la Cassazione, la parte ricorrente non aveva adeguatamente contestato le motivazioni principali adottate dal giudice d’appello per rigettare la domanda.

L’importanza della CTU e il ruolo probatorio dei documenti acquisiti

La Cassazione ha, invece, accolto il secondo e il terzo motivo di ricorso, ritenendo fondate le censure sulla valutazione delle prove e sulla portata della CTU. In particolare, ha chiarito che il CTU, nei limiti dell’incarico ricevuto e nel rispetto del contraddittorio, può acquisire documenti presso enti pubblici, purché tali documenti non siano destinati a provare i fatti principali dedotti dalle parti, ma servano solo come elemento accessorio per la determinazione tecnica del giudice.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

La Suprema Corte ha precisato che il consulente tecnico d’ufficio può acquisire su incarico del giudice i documenti necessari per rispondere ai quesiti sottopostigli, a condizione che le parti abbiano precedentemente presentato un’istanza istruttoria richiedendo l’ordine di esibizione ex art. 210 c.p.c. per provare i fatti principali dedotti a fondamento della domanda o delle eccezioni. In tali casi, l’attività del CTU non può essere ritenuta nulla ai sensi dell’art. 157 c.p.c., poiché si tratta di un’integrazione probatoria legittimamente svolta nell’ambito delle facoltà istruttorie attribuite dal giudice.

In tal senso, la Suprema Corte ha stabilito che la Corte d’Appello aveva errato nell’escludere a priori la validità delle risultanze della CTU e nel ritenere non assolto l’onere probatorio da parte dell’attrice. L’acquisizione di documenti da parte del consulente non era da ritenersi illegittima, essendo finalizzata a integrare gli elementi necessari per la decisione.

La mancata comparizione del convenuto e la valutazione degli elementi di prova

Un ulteriore aspetto rilevante evidenziato dalla Cassazione riguarda la mancata comparizione del convenuto per l’interrogatorio formale. Secondo la Corte, questa circostanza, sebbene non possa essere considerata automaticamente una confessione, deve essere valutata congiuntamente agli altri elementi di prova acquisiti nel giudizio. In tal senso, la Corte ha ribadito che un’adeguata analisi probatoria avrebbe dovuto tenere conto della mancata partecipazione del convenuto come possibile indicatore della fondatezza delle richieste della parte attrice.

L’esito della decisione e il rinvio alla Corte d’Appello

In conclusione, la Suprema Corte ha cassato la sentenza della Corte d’Appello e rinviato la causa affinché fosse riesaminata alla luce dei principi esposti. La Corte d’Appello dovrà dunque rivedere la propria decisione, tenendo conto delle indicazioni della Cassazione in merito alla validità della CTU e alla necessità di una più approfondita valutazione delle prove, inclusa la domanda di rendiconto formulata dalla ricorrente.

Conclusioni

L’ordinanza n. 3947/2025 della Cassazione offre chiarimenti rilevanti in materia di gestione dei beni in comunione post-separazione e sul ruolo della CTU nelle controversie patrimoniali. La decisione riafferma l’importanza di una valutazione complessiva delle prove, senza esclusioni aprioristiche, e ribadisce che la consulenza tecnica d’ufficio, se adeguatamente motivata e condotta nel rispetto del contraddittorio, può fornire un valido supporto probatorio.

Questo principio assume particolare rilievo per tutte le controversie in cui una delle parti non ha accesso diretto alla documentazione necessaria a dimostrare le proprie pretese, richiedendo un bilanciamento tra l’onere probatorio e l’acquisizione d’ufficio degli elementi essenziali alla decisione.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link