Sostenibilità, l’Oceano alleato strategico. Ecco il progetto Sea Beyond del gruppo Prada con Unesco-Ioc

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Intanto non chiamateli «Oceani»: l’Oceano è Uno. Un unico grande continente blu. A vederlo, sul planisfero acquatico presentato a Parigi in una delle sale dell’istituto oceanografico, sembra un’enorme goccia d’acqua caduta sul pianeta.

I contorni sono frastagliati, senza confini possibili. Peccato che di questo Oceano nostrum, linfa vitale della Terra, che produce più della metà del nostro ossigeno, regola il clima, assorbe il 30 per cento di CO2 emessa nell’atmosfera e il 90 per cento del calore in eccesso, vivaio della più grande diversità di specie viventi ed ecosistemi, fonte di cibo, energia, materie prime, minerali, farmaci innovativi e cosmetici, anima globale del pianeta, si sappia poco o niente.

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IL PROGETTO

Non che non sia studiato, ma è poco, pochissimo, raccontato. Troppo grande, troppo lontano. Dal cuore e dagli occhi. A renderlo più vicino punta il programma Sea Beyond, un progetto che è anche una scommessa, fatta nel 2019 dal gruppo Prada che ha deciso di associarsi alla Commissione oceanografica intergovernativa dell’Unesco, l’Unesco-Ioc, con sede a Venezia. La Moda e l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. Obiettivo: «Creare consapevolezza sulla preservazione dell’oceano e la sua sostenibilità promuovendo l’educazione all’oceano su scala globale attraverso iniziative dedicate ai giovani». Questo da «statuto», anche se in realtà l’obiettivo è più ambizioso, come spiegato in una due giorni a Parigi, organizzata da Prada e dall’Unesco, presente anche l’ambasciatore Liborio Stellino, rappresentante permanente dell’Italia. Due giorni per spiegare, ma anche sedurre, convincere ed emozionare, perché la vera scommessa è proprio questa: superare la barriera dell’assuefazione cui pericolosamente ci espongono il martellamento di cifre sul riscaldamento climatico, accompagnate da una corsa al ribasso dei peggiorativi. Un affastellamento di «catastrofico», «mai visto prima», «ineluttabile» che rischiano di paralizzare invece che di motivare. «Vogliamo educare per cambiare i comportamenti», spiega Francesca Santoro, senior Programme officer di Unesco-Ioc, «l’Oceano è il più grande alleato contro il cambiamento climatico». Che impone paradigmi mentali nuovi, di sapere e cura globale, un allenamento a riconoscere le conseguenze delle azioni individuali su larga scala, di grande attualità non solo per la gestione del clima, ma per la coabitazione dei residenti del pianeta. Educazione all’oceano, ovvero, in inglese: ocean literacy. Un concetto che è anche un movimento, nato nel 2002 negli Stati Uniti dalla constatazione di un gruppo di oceanografi americani di una patologia molto diffusa: la cecità oceanografica. Dell’oceano la maggior parte della gente sa più o meno quello che si vede dalle coste a occhio nudo: quasi niente. Sea Beyond vuole invece far arrivare lo sguardo lontano, oltre l’orizzonte. Sono più di 35mila gli studenti di 207 scuole secondarie di 56 Paesi che partecipano al progetto formativo, con workshop, corsi per ragazzi e insegnanti ma soprattutto testimonianze di chi, per scelta, necessità, lavoro, passione, ha messo l’oceano nel cuore della propria vita personale e professionale. Come Valentina Gottlieb, influencer ambientale, attrice, surfista e «Seabeyonder», una degli ambasciatori del progetto, presente al workshop di Parigi. La sua missione: narrare l’oceano ai ragazzi, trasformare le cifre e i dati scientifici sull’oceano in racconto, che ispiri comportamenti e scelte. Cose semplici ma esistenziali: «La plastica che usi, arriva nei posti che ami di più». Oppure far ascoltare il «vero» rumore degli abissi. Il programma Sea Beyond si conclude con un concorso per le scuole partecipanti. I vincitori dell’anno scorso sono stati gli studenti di una scuola di Lima, in Perù: hanno realizzato un’asta silenziosa per raccogliere fondi che hanno investito creando una loro Ong, Oceania. 35mila studenti: «Sono ancora una goccia nell’oceano se si prende la cifra complessiva di studenti nel mondo», ammette Francesca Santoro, «ma sono un formidabile trampolino». «Questi ragazzi meritano di essere riconosciuti come “Ambasciatori della sostenibilità” – ha detto Stellino – Sono davvero il nostro futuro, i cittadini di domani e i politici di domani. Questo è un dato di fatto». Il progetto è destinato a subire un’accelerazione, come annunciato a Parigi.

LA PROSPETTIVA

Intanto altri progetti nel progetto hanno visto la luce. Per esempio le «ideas box», scatole da idee, realizzate (su design di Philippe Starck) con Bibliothèques sans Frontières, librerie itineranti per parlare, discutere e leggere di oceano anche nelle zone più «distanti» e vulnerabili. Dal novembre 2023 Lorenzo Bertelli, Head of corporate social responsibility del Gruppo, è stato nominato «Patron of the Ocean Decade Alliance», network di partner del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile 2021-2030. Poi i fondi. Da luglio 2023 al progetto è destinato l’1 per cento dei proventi della collezione Prada Re-Nylon, realizzata con nylon rigenerato ottenuto dal riciclo delle materie plastiche raccolte negli oceani, dalle reti di pesca, dai rifiuti di fibre tessili. «Una cifra a sette zeri», dicono. Ma non basta. Il gruppo intende aumentare la potenza di tiro, fare di Sea Beyond un progetto «durevole», gettare il cuore ben oltre il marketing: è in costruzione e sarà annunciato a giugno un fondo dedicato, creato da Prada, gestito da Unesco, e aperto anche ad altri partner. Una decisione, hanno spiegato a Parigi, che «conferirà un’identità ufficiale e durevole a Sea Beyond». Il calendario 2025 è già intenso. Il 3 aprile si inaugurerà a Venezia, sull’isola di san Servolo, “Sea Beyond Ocean Literacy Center”, il primo centro permanente in Italia dedicato all’educazione all’oceano, ad accesso gratuito e pensato per un pubblico di tutte le età. Sea Beyond sarà anche presente con un programma di attività alla terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani (Unoc3), che si svolgerà a Nizza dal 9 al 13 giugno e poi a ottobre a Shanghai, al Rong Zhai, storica residenza restaurata dal gruppo Prada, con un programma di attività pensate per la comunità locale.

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