La rivoluzione sanitaria del meloniano Napoli? Blockchain, intelligenza artificiale e tanto fuoco amico

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La nota di Michele Napoli

“Abbiamo il dovere di imprimere una svolta decisiva. I cittadini lucani non possono più aspettare. Il cambiamento non è più un’opzione, ma un dovere politico e istituzionale.” Con queste parole, durante il suo intervento in Aula, il Capogruppo di Fratelli d’Italia ha lanciato un messaggio chiaro: “la sanità in Basilicata deve cambiare; non si può più restare fermi di fronte a inefficienze, sprechi e ritardi che penalizzano i cittadini e minano il diritto alla salute”. Il sistema sanitario lucano ha sottolineato Napoli “soffre quello che ancor oggi può definirsi troppo ospedale-centrico che deve evolvere verso un modello più vicino alle persone, specialmente in una regione caratterizzata da una popolazione sempre più anziana e da un’alta incidenza di patologie croniche”. “Le soluzioni esistono e devono essere attuate con coraggio: ambulatori di comunità digitalizzati, intelligenza artificiale predittiva per la gestione delle patologie croniche, telemonitoraggio avanzato e unità mobili sanitarie per garantire assistenza capillare anche nelle aree più remote con l’obiettivo di ridurre i ricoveri impropri, i costi ospedalieri e garantire una maggiore assistenza domiciliare” ha proseguito l’esponente di Fratelli d’Italia. “La sanità lucana non può più permettersi di perdere milioni di euro in inefficienze e acquisti inutili. L’intelligenza artificiale e la tecnologia blockchain rappresentano la chiave per un controllo efficace della spesa e per una gestione predittiva delle risorse. Un esempio concreto? Monitorare in tempo reale le scorte farmaceutiche per evitare sprechi e riordini non necessari, adottare un sistema di acquisto intelligente per abbattere i costi di dispositivi e farmaci e istituire una Centrale Unica Regionale per gli Acquisti Sanitari per negoziare tariffe più vantaggiose” ha suggerito Napoli “con l’obiettivo di ottimizzare le risorse, senza tagliare i servizi ma eliminando inefficienze e speculazioni”. Napoli ha poi toccato il tema spinoso delle liste di attesa senza negare la gravità del problema “i cittadini lucani non possono più aspettare mesi o anni per una visita specialistica. È tempo di soluzioni concrete: intelligenza artificiale per ottimizzare le agende sanitarie, task force dedicate ai fast track per le urgenze, telemedicina per ridurre il carico sulle strutture fisiche e convenzioni mirate con il privato per garantire accesso immediato alle prestazioni. Occorrerà puntare su soluzioni innovative come del resto si sta provando già a fare, pigiando tuttavia l’acceleratore. La Basilicata del resto ha aderito insieme ad altre cinque Regioni, insieme alla Provincia Autonoma di Trento al progetto pilota nazionale, promosso dal Dipartimento per la Trasformazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri e finanziato per 6,5 milioni di euro, con la Regione Liguria capofila, che prevede lo smaltimento delle liste d’attesa sanitarie con il loro avvio nei prossimi mesi e che dovrà completarsi entro la fine del 2026”. Napoli ha quindi toccato il terreno scivoloso della mobilità passiva che in Basilicata tocca picchi preoccupanti “la Basilicata ogni anno perde oltre 81 milioni di euro perché i suoi cittadini sono costretti a curarsi fuori regione, una cifra insostenibile che rappresenta una ferita aperta per il sistema sanitario lucano. Anche qui la risposta deve essere chiara: investire in Centri di Eccellenza, attrarre pazienti da altre regioni, stringere accordi strategici con le migliori strutture italiane e sviluppare una piattaforma digitale di prenotazione centralizzata, con l’obiettivo di invertire il trend e trasformare, questo l’auspicio, trasformando la Basilicata in un polo sanitario sicuramente più attrattivo”. Infine la chiosa da parte del Capogruppo di Fratelli d’Italia “non possiamo più limitarci a gestire l’emergenza. La sanità lucana ha bisogno di una rivoluzione basata su competenza, tecnologia e visione strategica. Oggi abbiamo una grande opportunità e avvertiamo la responsabilità di imprimere una svolta decisiva. Il cambiamento non è più una scelta, è un obbligo morale e politico”. 

L’intervento del senatore di FdI Gianni Rosa

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“Quando, come Fratelli d’Italia, abbiamo assunto la responsabilita’ della Sanita’ lucana, con la nomina di Cosimo Latronico ad Assessore al Dipartimento ‘Salute e politiche della persona’, sapevamo di ereditare un sistema complesso”. Lo dice il senatore lucano di Fratelli d’Italia, Gianni Rosa. “Lo abbiamo fatto con la consapevolezza che sarebbe stato un processo lungo, viste le tante criticita’ ereditate da decenni. E non era certo il centrodestra a governare. Soffermarsi in maniera superficiale sui 50 milioni di disavanzo e’ fuorviante, se si considera che in anni passati siamo arrivati anche ad 80 milioni e dimostra una scarsa conoscenza del sistema sanitario e delle sue reali problematiche. E se oggi patiamo ancora una mobilita’ passiva molto consistente, in parte compensata dall’aumento di quella attiva, dobbiamo essere realistici e dire che per molto tempo il sistema sanitario regionale lucano ha patito una sorta di abbandono: carenza di personale, strutture obsolete e scarsa prevenzione. Ed e’ su queste linee che si sta muovendo l’assessore Latronico, dimostrando una visione concreta per il miglioramento della nostra Sanita’: contenimento dei costi – continua Rosa – senza intaccare i servizi ma, anzi, implementandoli, miglioramento delle strutture e delle attrezzature sanitarie e riorganizzazione del sistema sanitario. I passi avanti messi in campo, ad esempio, con le nuove assunzioni di circa 1500 operatori nell’immediato futuro, con la sperimentazione del primo invio dei dati per l’implementazione della piattaforma nazionale delle liste d’attesa, con il recente piano di riqualificazione edilizia e tecnologica degli ospedali a Villa d’Agri e Melfi, sono sotto gli occhi di tutti. Ovviamente e’ un percorso lungo ma lo porteremo a termine, con umilta’ e con la consapevolezza di rendere un servizio ai lucani. Oggi, chi nega il passato mistifica la realta’ delle cose e non rende un buon servizio ai cittadini”, conclude il senatore.





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