Nella top ten delle città più care d’Italia Siena e Arezzo, tra quelle con minor inflazione Firenze

Un supermercato (foto di archivio)

L’Istat ha reso noti oggi i dati territoriali dell’inflazione di gennaio, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica completa di tutte le città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita. Non solo, quindi, delle città capoluoghi di regione o dei comuni con più di 150 mila abitanti.

In top ten delle città più care si trovano anche due toscane: si tratta di Siena al quinto posto con un’inflazione al 2,2% e un rincaro annuo per le famiglie di 561 euro e Arezzo, al decimo posto, con un +2% e un rincaro di 510 euro all’anno. Al contrario, tra le città dove l’inflazione risulta essere la più bassa si trova Firenze, al penultimo posto della classifica e dunque medaglia d’argento per la seconda minore inflazione al +0,6% per un rincaro di 157 euro.

Andando per ordine la graduatoria dell’Unione Nazionale Consumatori vede in testa Bolzano per valore di spesa media aggiuntiva annua, equivalente a 724 euro a famiglia, con un’inflazione tendenziale a 2,5%, come Rimini e Imperia. L’inflazione più alta d’Italia è registrata a Siracusa, +2,6% e 557 euro di rincari a famiglia, mentre sul gradino più basso del podio si trova Trento con +2,1% e una spesa media supplementare pari a 619 euro.

Sull’altro fronte della classifica, l’Unione Nazionale Consumatori sottolinea come nessuna città sia in deflazione. Ma la più virtuosa risulta essere Lodi, dove con +0,5%, l’inflazione più bassa d’Italia, si ha un aumento annuo di 131 euro. Al secondo posto Firenze, dove la seconda minore inflazione, +0,6%, determina un maggior costo di 157 euro. Medaglia di bronzo per Forlì-Cesena, +0,7% e +190 euro.

Seguono, nella classifica delle città con più risparmio, Caserta (+1%, +214 euro), Novara (+0,9%, +225 euro), al sesto posto un ex aequo, Catanzaro e Livorno con +230 euro, poi Aosta (+0,9%, +234 euro), e Trapani (+1,1%, +236 euro). Chiude la top ten delle migliori Bari, +1,2%, pari a +236 euro.

Allargando lo sguardo alle regioni, le più “costose” con un’inflazione annua a +2,3%, secondo quanto rilevato sono il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 654 euro su base annua. Segue il Lazio (+1,9%, +464 euro) e al terzo posto l’Emilia Romagna (+1,7%, +449 euro). La Toscana risulta avere una delle inflazioni più basse, al 16esimo posto in classifica con l’1,2%, capitanata dalla Valle d’Aosta al +0,9%.

Classifica completa delle città più care, in termini di spesa aggiuntiva annua (in ordine decrescente di spesa)

Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat

Classifica delle regioni più care, in termini di spesa aggiuntiva annua (in ordine decrescente di spesa)

Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat

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