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Con la Legge di Bilancio 2025, il sistema del tax credit per il settore cinematografico e audiovisivo ha subito importanti modifiche. Sono stati introdotti nuovi meccanismi di incentivazione, modificate le aliquote del credito d’imposta e rafforzato il ruolo dello Stato nella titolarità dei diritti delle opere finanziate.
In particolare, tra le varie novità della Legge n. 207/2024 trovano spazio le disposizioni in materia di cinema e audiovisivo, contenute nel comma 869. Quest’ultimo, articolato in sette lettere, introduce una serie di modifiche alla Legge n. 220/2016, che costituisce il principale riferimento normativo per il sostegno al cinema e all’audiovisivo. In particolare, il comma 869 interviene su diversi articoli chiave della normativa vigente:
- Articolo 12, relativo agli obiettivi generali e alle tipologie di intervento a supporto del settore;
- Articolo 13, riguardante il Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo;
- Articolo 15, che disciplina il credito d’imposta per le imprese di produzione;
- Articolo 21, che stabilisce disposizioni comuni in materia di crediti d’imposta;
- Articolo 26, inerente ai contributi selettivi per la scrittura, lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di opere cinematografiche e audiovisive;
- Articolo 29, che introduce un Piano straordinario per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo;
- Articolo 32, che prevede l’istituzione del Registro pubblico delle opere cinematografiche e audiovisive.
Di particolare interesse, dal punto di vista fiscale, sono le modifiche apportate all’articolo 15 e all’articolo 21, che ridefiniscono le condizioni di accesso e le aliquote del credito d’imposta per le imprese di produzione cinematografica e audiovisiva.
Novità per il credito d’imposta per le imprese di produzione cinematografica e audiovisiva
Le modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2025 all’articolo 15 della Legge n. 220/2016, riguardano principalmente la ridefinizione delle aliquote e i criteri di accesso al tax credit per le imprese di produzione cinematografica e audiovisiva.
In particolare, la lettera c) del comma 869 introduce una maggiore flessibilità nella determinazione del credito d’imposta, prevedendo che questo sia riconosciuto in una misura non inferiore al 15% e non superiore al 40% del costo complessivo di produzione.
Modulazione dell’aliquota e criteri di accesso
- Per le opere cinematografiche, il decreto ministeriale attuativo potrà stabilire aliquote differenziate o prevedere l’esclusione dall’accesso al credito d’imposta per le imprese non indipendenti o per quelle non europee. Inoltre, fermo restando il tetto massimo del 40%, l’aliquota potrà variare in base a:
- dimensione dell’impresa o del gruppo di imprese;
- determinati costi eleggibili o soglie di costo ammissibile.
- Per le opere audiovisive, la misura massima del 40% sarà riservata prioritariamente alle opere realizzate per la distribuzione tramite un’emittente televisiva nazionale e, congiuntamente, in coproduzione internazionale o per le opere di produzione internazionale. Tuttavia, anche in questo caso, il decreto ministeriale attuativo potrà:
- differenziare le aliquote in base a dimensione dell’impresa e tipologia di costi;
- escludere dal beneficio le imprese non indipendenti o non europee.
Maggiore discrezionalità nell’assegnazione del tax credit
Un aspetto chiave della riforma è che, a differenza del passato, l’aliquota del credito d’imposta sarà determinata entro un intervallo tra il 15% e il 40%, con il 40% che rappresenta il tetto massimo e non più l’aliquota standard. Si lascerà quindi ai decreti ministeriali la possibilità di applicare percentuali inferiori in base a criteri di priorità e sostenibilità finanziaria.
Queste modifiche comportano una maggiore selettività nell’accesso agli incentivi fiscali, con l’obiettivo di favorire imprese indipendenti, produzioni europee e progetti con alto valore artistico e culturale. Allo stesso tempo, la flessibilità nelle aliquote consente di adattare il sostegno economico alle diverse esigenze del settore, garantendo una distribuzione più mirata delle risorse disponibili.
Novità sulle disposizioni comuni in materia di crediti d’imposta
La lettera d) del comma 869 della Legge di Bilancio 2025 introduce una modifica all’articolo 21 della Legge n. 220/2016, che raccoglie le disposizioni comuni applicabili a tutti i crediti d’imposta previsti per il settore cinematografico e audiovisivo. Tale articolo riguarda le agevolazioni fiscali destinate a:
- Imprese di produzione (articolo 15)
- Imprese di distribuzione (articolo 16)
- Esercizio cinematografico e industrie tecniche di post-produzione (articolo 17)
- Esercenti sale cinematografiche (articolo 18)
- Produzioni italiane realizzate su commissione di produzioni estere (articolo 19)
- Altri soggetti finanziatori del settore audiovisivo (articolo 20)
Nuovo limite massimo del credito d’imposta per il compenso dei professionisti
La principale modifica introdotta riguarda il limite massimo del credito d’imposta onnicomprensivo che può essere attribuito ai compensi percepiti da registi, sceneggiatori, attori e altre figure professionali coinvolte nella produzione.
Con la nuova disposizione:
- Il limite massimo del credito d’imposta onnicomprensivo viene ora riferito esclusivamente alle imprese di produzione, escludendo le altre categorie precedentemente coinvolte.
- La determinazione di questo limite seguirà le disposizioni previste dall’articolo 23-ter del Decreto Legge n. 201/2011 (convertito nella Legge n. 214/2011).
- La soglia del credito d’imposta sarà definita tenendo conto della natura e della tipologia delle prestazioni professionali e delle opere beneficiarie.
Questa modifica comporta un maggiore controllo sui costi di produzione, garantendo che il beneficio fiscale non venga utilizzato in modo eccessivo per il pagamento di compensi ai professionisti, ma rimanga equamente distribuito tra le diverse fasi della realizzazione delle opere cinematografiche e audiovisive.
L’adeguamento al riferimento normativo del Dl n. 201/2011 introduce una maggiore armonizzazione con i criteri fiscali generali già applicati in altri ambiti, consentendo un’applicazione più strutturata e sostenibile del tax credit per le imprese di produzione.
Tax credit settore cinematografico e audiovisivo, altre novità Legge di Bilancio 2025
Oltre alle modifiche al credito d’imposta per le imprese di produzione (articolo 15) e alle disposizioni comuni sui crediti d’imposta (articolo 21), la Legge di Bilancio 2025 introduce una serie di ulteriori interventi rilevanti per il settore cinematografico e audiovisivo.
Titolarità dei diritti sulle opere finanziate
Una delle novità più significative riguarda la possibilità per lo Stato di acquisire una quota dei diritti sulle opere finanziate tramite il tax credit.
- La quota sarà proporzionale all’ammontare del credito d’imposta concesso alla produzione.
- Una volta coperti i costi di produzione, i proventi derivanti da tali diritti saranno reinvestiti nel Fondo per il cinema e l’audiovisivo.
- L’obiettivo è creare un modello di finanziamento più sostenibile, in cui lo Stato possa beneficiare economicamente delle opere che ha contribuito a sostenere, alimentando il fondo per nuove produzioni.
Questa misura rappresenta un importante cambiamento nel rapporto tra finanziamenti pubblici e titolarità delle opere, introducendo un meccanismo di compartecipazione statale mai previsto prima nel sistema del tax credit italiano.
Incremento dei contributi selettivi e alla promozione
- La percentuale massima delle risorse del Fondo per il cinema e l’audiovisivo destinate ai contributi selettivi e alla promozione è stata aumentata dal 15% al 30%.
- L’incremento mira a sostenere maggiormente progetti di particolare valore artistico e culturale, nonché iniziative promozionali nel settore cinematografico e audiovisivo.
Questa modifica rappresenta un importante investimento nella qualità e nella diversificazione dei contenuti, favorendo produzioni di maggiore impatto culturale e progetti che possano emergere nei mercati internazionali.
Digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo
- Il Piano per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo è stato reso permanente.
- A partire dal 2025, sarà garantito uno stanziamento di 3 milioni di euro annui per la conversione in formato digitale delle opere cinematografiche e audiovisive italiane.
- L’obiettivo è preservare e valorizzare il patrimonio culturale italiano, rendendolo accessibile alle future generazioni e promuovendo la fruizione delle opere storiche attraverso nuovi canali digitali.
Questa misura si inserisce in una più ampia strategia di modernizzazione e conservazione del patrimonio cinematografico, rafforzando l’infrastruttura digitale e incentivando l’uso di nuove tecnologie nel settore audiovisivo.
Conclusioni
Le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 al sistema del tax credit per il settore cinematografico e audiovisivo puntano a rafforzare gli incentivi fiscali, garantire una migliore allocazione delle risorse, promuovere la sostenibilità economica delle produzioni e valorizzare il patrimonio culturale del Paese.
L’acquisizione di diritti statali sulle opere finanziate, l’incremento dei contributi selettivi e il piano strutturale di digitalizzazione rappresentano passi significativi verso un sistema più equilibrato e innovativo, che mira a rendere il cinema italiano sempre più competitivo a livello internazionale.
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