TIM, costi disattivazione linea fissa: dal 1° Aprile 2025 aumenta il costo di migrazione – MondoMobileWeb.it | News | Telefonia

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A partire dal 1° Aprile 2025, per i clienti di rete fissa TIM entrerà in vigore una modifica delle condizioni contrattuali relativa ai costi di disattivazione della linea fissa, con un aumento dell’importo richiesto in caso di passaggio ad altro operatore.

L’operatore lo ha annunciato ufficialmente oggi, 20 Febbraio 2025, con la pubblicazione dell’informativa dedicata all’interno della sezione “News e Modifiche contrattuali” del sito web TIM.

Dunque, se solo ad alcuni già clienti di rete fissa è stata comunicata una rimodulazione con aumento del costo mensile della propria offerta a partire dal 1° Aprile 2025, invece alla maggior parte dei clienti di rete fissa TIM, sempre nella fattura di Febbraio 2025, è stata comunicata una modifica delle condizioni contrattuali relativa ai costi di disattivazione della linea fissa, in particolare per il costo previsto in caso di migrazione ad altro operatore, attualmente con TIM pari a 5 euro (non previsto in caso di linee FWA).

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Come già raccontato nell’approfondimento di MondoMobileWeb, i costi di disattivazione per la rete fissa devono essere sostenuti quando si richiede il passaggio ad altro operatore o la dismissione definitiva della linea.

In questo senso, la delibera AGCOM n. 487/18/CONS pubblicata ad Ottobre 2018 aveva sancito, tra le altre cose, una regolamentazione delle spese previste in caso di disattivazione o dismissione della linea, con l’obiettivo di tutelare i clienti e impedire che vengano applicati dei costi immotivati da parte dell’operatore di telefonia fissa.

La delibera stabilisce infatti che le spese di recesso devono essere commisurate al valore del contratto e ai costi realmente sostenuti per la dismissione della linea o per il trasferimento del servizio. Nello specifico, la delibera AGCOM prevede che venga addebitato quantomeno il costo più basso fra una mensilità di canone e i reali costi sostenuti dall’operatore.

I cosiddetti costi di disattivazione o dismissione della linea sono da sostenere oltre alle eventuali penali o costi di recesso previsti dal proprio contratto e variano a seconda dell’operatore.

Questi costi non si applicano nel caso di passaggio ad altro operatore o dismissione della linea in seguito a rimodulazione o modifiche unilaterali del contratto. In questo caso, inviando disdetta e specificando la non accettazione delle nuove condizioni, i costi di disattivazione non saranno addebitati.

Quale sarà il nuovo costo previsto dal 1° Aprile 2025

Dunque, come comunicato da TIM in queste ore, a partire dal 1° Aprile 2025 saranno introdotte delle modifiche alle condizioni generali di abbonamento al servizio telefonico di rete fissa TIM.

In particolare, il costo di disattivazione della linea fissa in caso di migrazione verso altro operatore aumenterà, passando dagli attuali 5 euro a 23 euro (IVA inclusa).

In questo modo, dal 1° Aprile 2025 il costo da corrispondere in caso di passaggio ad altro operatore si allineerà a quello previsto per la cessazione della linea, che con TIM da Febbraio 2024 è già pari a 23 europer tutte le tipologie di linee fisse, quindi anche per linee FWA (ad eccezione dell’offerta Premium FWA Ricaricabile, che non prevede costi di disattivazione) Satellitari.

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Secondo quanto dichiarato da TIM, questa modifica contrattuale sui costi di disattivazione della linea fissa verrà effettuata “per rispondere alle mutate condizioni economiche che incidono sugli aspetti gestionali dei servizi forniti”.

TIM precisa che la modifica sopra illustrata sarà applicata dal 1° Aprile 2025, fermo restando il diritto di esercitare il recesso, senza costi né penali, entro il termine del 30 Aprile 2025.

Si ricorda che, come già raccontato da MondoMobileWeb, con TIM i costi di disattivazioneper le attivazioni di linea o offerta dal 1° Gennaio 2024, verranno addebitati solo per cessazioni entro i termini di durata del contratto (12 o 24 mesi).

Invece, per le attivazioni di linea o offerta fissa TIM fino al 31 Dicembre 2023, i costi di disattivazione della linea saranno sempre addebitati.

L’operatore sul suo sito sottolinea che per costi di disattivazione si intende il costo di tutte le prestazioni di carattere commerciale e tecnico sostenute da TIM per disattivare la linea telefonica.

Come esercitare il diritto di recesso con TIM

I clienti di rete fissa TIM che non intendano accettare la variazione contrattuale appena annunciata hanno il diritto di recedere dal contratto, senza penali né costi di disattivazione, dandone comunicazione entro il 30 Aprile 2025.

Come sempre, per esercitare il diritto di recesso sulla rete fissa TIM, è possibile chiamare il Servizio Clienti 187, farne richiesta dall’Area Clienti MyTIM (previa registrazione), recarsi in un negozio dell’operatore, scrivere all’indirizzo TIM – Servizio Clienti – Casella Postale 111 – 00054 Fiumicino (Roma) o inviare una PEC all’indirizzo disattivazioni_clientiprivati@pec.telecomitalia.it.

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Per l’invio tramite posta o PEC, è necessario allegare una fotocopia del documento d’identità del titolare del contratto e specificare nell’oggetto della comunicazione: “Modifica delle condizioni contrattuali”.

In ogni caso, come sottolinea l’operatore, questa comunicazione va inviata anche se si intende passare ad altro operatore, senza penali né costi di disattivazione.

Se sulla linea sono in corso pagamenti rateali per l’acquisto di apparati o servizi (ad esempio telefoni, modem, TV o il contributo di attivazione), è possibile continuare a pagare le rate residue fino alla scadenza contrattualmente prevista, o decidere di saldare l’importo ancora dovuto in unica soluzione, specificando tale ultima richiesta nella comunicazione di recesso o anche in un momento successivo, contattando il Servizio Clienti 187.

Nel caso in cui il cliente abbia acquistato, insieme all’offerta oggetto della modifica contrattuale, un modem con pagamento rateale e quest’ultimo sia ancora in corso, può decidere di restituire tale apparato senza pagare le rate residue. La restituzione dovrà avvenire a cura e spese del cliente entro 30 giorni dall’esercizio del diritto di recesso.

Se invece il cliente ha apparati in noleggio o in comodato d’uso, dovrà restituirli a TIM secondo quanto previsto dalle condizioni economiche e contrattuali sottoscritte al momento dell’adesione all’offerta.

Infine, nel caso in cui la propria offerta abbia un vincolo temporale di permanenza (ad esempio perché il cliente ha beneficiato di offerte promozionali), non verranno addebitati gli importi contrattualmente previsti in caso di cessazione anticipata.

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Si ringraziano Ale e e9355 per le segnalazioni.

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