Dal progetto ISMuSe un dispositivo per monitorare l’aria

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La qualità dell’aria è uno degli aspetti fondamentali per il benessere delle persone e per la protezione dell’ambiente. La crescente attenzione verso la sostenibilità e il monitoraggio ambientale ha portato alla nascita di tecnologie avanzate per il controllo della qualità dell’aria, in grado di fornire informazioni in tempo reale. Un esempio tangibile di questa evoluzione è il progetto ISMuSe, frutto della collaborazione tra l’ENEA e la start-up E-Roundme.

Il dispositivo innovativo che ne deriva, progettato per monitorare l’aria con sensori chimici di ultima generazione, integra tecnologie all’avanguardia come i sensori MEMS e l’Internet of Things (IoT), garantendo prestazioni elevate a bassi costi. L’uso di realtà aumentata per visualizzare i dati e la possibilità di monitorare l’ambiente in tempo reale rappresentano una vera e propria rivoluzione per la gestione dell’inquinamento atmosferico.

La sinergia tra ricerca e industria

Una delle peculiarità del progetto ISMuSe è la sua capacità di unire il mondo della ricerca scientifica con quello industriale. Grazie alla collaborazione tra l’ENEA, istituto di ricerca di eccellenza, e la start-up E-Roundme, il programma di trasferimento tecnologico è stato concretizzato in un dispositivo che, non solo raccoglie dati preziosi sulla qualità dell’aria, ma li rende anche fruibili e facilmente interpretabili dalle aziende, dalle istituzioni e dai cittadini.

La creazione di una sinergia vincente tra ricerca e impresa permette di sviluppare soluzioni tecnologiche capaci di rispondere a sfide ambientali di rilevanza globale, come il controllo dell’inquinamento atmosferico e il monitoraggio della sostenibilità dei processi chimici.

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Secondo Alessandro Ambrosin, direttore e co-founder di E-Roundme, questa partnership rappresenta un’opportunità unica di integrare tecnologie avanzate in un dispositivo che non solo migliorerà la qualità del monitoraggio ambientale, ma renderà anche i dati più accessibili e utilizzabili. ISMuSe, infatti, è pensato per una digitalizzazione delle soluzioni di controllo dell’aria, che permetterà di ottenere informazioni precise e utili in tempo reale, con impatti positivi su una vasta gamma di applicazioni industriali e ambientali.

La sostenibilità dei sensori chimici

Al cuore del progetto ISMuSe ci sono i sensori chimici di ultima generazione, che giocano un ruolo fondamentale nel monitoraggio continuo dell’aria. Questi sensori sono dotati di capacità avanzate per rilevare e misurare i gas inquinanti, rispondendo alle crescenti necessità di monitoraggio ambientale in tempo reale. Come sottolinea il ricercatore Fabio Zara dell’ENEA, i sensori a base di semiconduttori ceramici offrono performance eccellenti a costi contenuti, grazie all’uso di nanomateriali avanzati sviluppati dall’ENEA stesso. Questi dispositivi sono in grado di rilevare una vasta gamma di sostanze chimiche, consentendo non solo il monitoraggio dell’inquinamento ambientale, ma anche la verifica della sostenibilità dei processi industriali.

L’affidabilità e la precisione di questi sensori sono garantite dalla loro miniaturizzazione, che consente la creazione di strumenti complessi e compatti, come i nasi elettronici e sensori multipli integrati. La capacità di integrare più sensori in un unico dispositivo riduce i costi e aumenta la funzionalità, rendendo il sistema ancora più versatile e accessibile.

Le tecnologie all’avanguardia per un monitoraggio in tempo reale

Un aspetto fondamentale del progetto ISMuSe è l’uso di tecnologie avanzate per la gestione e la visualizzazione dei dati raccolti dai sensori chimici. Attraverso l’utilizzo di realtà aumentata, gli utenti possono accedere in tempo reale alle informazioni sui livelli di inquinamento dell’aria e visualizzarle in modo semplice e immediato. Questa tecnologia consente di sovrapporre dati digitali al mondo reale, creando un’interfaccia utente intuitiva per monitorare l’ambiente circostante.

Inoltre, il sistema ISMuSe prevede l’uso di un cloud dedicato dove i dati monitorati vengono archiviati e resi accessibili a distanza, attraverso un’interfaccia online. Questo permette agli utenti di consultare le informazioni storiche e di controllare l’ambiente in remoto, scaricando documenti e report. La possibilità di ricevere alert in tempo reale permette di intervenire tempestivamente in caso di rilevamento di inquinamento, migliorando la risposta alle emergenze ambientali.

L’importanza di ISMuSe per il futuro della sostenibilità

Il progetto ISMuSe non si limita solo alla creazione di un dispositivo per monitorare l’aria, ma rappresenta un esempio tangibile di come la collaborazione tra ricerca e start-up possa dar vita a innovazioni capaci di generare valore tecnologico ed economico. Andrea De Matthaeis, fondatore e CEO di E-Roundme, evidenzia come ISMuSe rappresenti una soluzione concreta per la protezione dell’ambiente e per la gestione della qualità dell’aria, aprendo la strada a nuove collaborazioni tra enti di ricerca, università e startup.

Questa collaborazione, infatti, non solo favorisce la creazione di tecnologie avanzate, ma anche il loro trasferimento e applicazione pratica, contribuendo a rispondere alle sfide ambientali a livello nazionale e internazionale. La capacità di integrare tecnologie innovative in dispositivi economici ed efficienti è un passo fondamentale verso un futuro più sostenibile e a basso impatto ambientale.

ISMuSe rappresenta un avanzamento significativo nel campo del monitoraggio ambientale, non solo per le sue caratteristiche tecnologiche avanzate, ma anche per l’accessibilità e la sostenibilità dei costi. Il dispositivo, frutto della sinergia tra ENEA e E-Roundme, offre una soluzione concreta per il monitoraggio in tempo reale della qualità dell’aria, con un impatto positivo sulla salute pubblica e sull’ambiente.

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La realtà aumentata, insieme all’utilizzo di sensori chimici avanzati e tecnologie come IoT e MEMS, costituisce una rivoluzione nell’approccio al controllo ambientale, promettendo di giocare un ruolo centrale nella lotta contro l’inquinamento atmosferico.

Vincenzo Ciervo



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