gli studenti manifestano contro il dimensionamento scolastico imposto dalla Regione Lazio – Il Caffe

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La scuola non si taglia: è questo lo slogan della manifestazione che si è tenuta venerdì 21 febbraio di fronte alla Regione Lazio da parte della Rete degli Studenti Medi del Lazio contro il dimensionamento scolastico.

Il Sindacato Studentesco ha manifestato sotto la sede della Giunta regionale in Piazza Oderico da Pordenone per dire no al piano di dimensionamento scolastico della Regione Lazio.

La manifestazione degli studenti del Lazio ha trovato l’appoggio di molte forze politiche dell’opposizione, egualmente critiche nei confronti delle scelte operate dalla Giunta Rocca in materia di dimensionamento scolastico.

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Studenti davanti la Regione Lazio sventolano bandiere e mostrano uno striscione con la scritta

Il piano di dimensionamento scolastico voluto dalla Regione Lazio

Il 23 dicembre la Giunta Regionale del Lazio ha approvato, con la delibera 1161, il piano di dimensionamento scolastico per l’anno scolastico 2025-26. Tale piano prevede la chiusura di 23 autonomie scolastiche fra scuole elementari, medie e superiori in tutte le province della regione e nella Capitale.

La chiusura delle autonomie scolastiche vuol dire l’accorpamento di più istituti tra loro sotto un’unica dirigenza. Si vengono così a creare dei maxi istituti, con migliaia di studenti, di difficile gestione, tagli del personale amministrativo e dirigenti scolastici costretti a dividersi tra sedi spesso molto distanti tra loro.

Ad essere sacrificate saranno soprattutto le autonomie scolastiche delle scuole più periferiche.

A Latina per esempio è prevista l’istituzione di un nuovo Istituto Comprensivo mediante aggregazione dell’Istituto Comprensivo “Don Milani”, in centro, e dell’Istituto Comprensivo “V. Fabiano”, che si trova a Borgo Sabotino.

Nella zona dei Castelli Romani invece sono ben 7 le scuole, ubicate nei comuni di Ariccia, Ciampino e Grottaferrata, che subiranno accorpamenti.


Leggi anche: Leggi anche: La Regione Lazio approva accorpamenti e modifiche in 7 scuole dei Castelli Romani


Le scuole che verranno accorpate da questa delibera sono scuole che, in molti casi, si trovano in contesti e territori molto diversi l’uno dall’altro. Scuole che hanno tra loro distanze geografiche notevoli e che già oggi faticano a rispondere ai bisogni educativi della comunità locale.

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La ragione del dimensionamento scolastico voluto dalla Regione Lazio è di natura puramente economica. Si legge infatti nella delibera che il fine è “fare fronte a indifferibili esigenze di contenimento della spesa pubblica“.

Insomma, si taglia sempre sulla scuola. Per questo motivo lo slogan della manifestazione degli studenti del Lazio è stato “La scuola non si taglia”.

Già lo scorso anno la Regione Lazio aveva operato un consistente dimensionamento scolastico

Non è questo il primo intervento della Regione Lazio sul dimensionamento scolastico.

Già lo scorso anno la Regione Lazio aveva approvato il “Piano regionale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche per l’anno scolastico 2024/25”. Quell’atto riorganizzava la rete scolastica regionale con l’accorpamento di 20 istituti scolastici del territorio.

Già lo scorso anno si erano levate le proteste contro accorpamenti definiti “senza capo né coda”, tra istituti molto lontani tra loro, senza tener conto delle esigenze del territorio.


Leggi anche: La Regione dispone l’accorpamento degli istituti scolastici a Latina, Nettuno, Lanuvio e Ciampino (2024)


La manifestazione degli studenti di venerdì ha intanto prodotto un primo risultato: è stato fissato per il 26 febbraio un incontro con l’Assessore all’Istruzione della Regione Lazio Schiboni.

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L’incontro alla Pisana il 26 febbraio. Schiboni: la Regione non si sottrae al dialogo

Il 26 febbraio alle ore 15 l’assessore al Lavoro, Scuola, Formazione, Ricerca, Merito, Giuseppe Schiboni incontrerà presso la sede dell’assessorato in Regione Lazio una delegazione di studenti.

Schiboni ha dichiarato in una nota che spiegherà agli studenti quali sono le specifiche competenze di ciascun Ente e che «gli accorpamenti sono un obbligo legato a negoziati con l’Unione Europea che, certamente, non sono stati conclusi né dall’attuale governo nazionale né, tantomeno, dall’attuale giunta regionale».

Insomma, è sempre colpa dell’Europa, o di chi c’era prima. O degli Enti locali.

Dichiara infatti Schiboni:

«In quell’occasione avremo modo di illustrare il complesso iter procedimentale del dimensionamento scolastico che avrebbe dovuto avere come protagonisti principali gli Enti più prossimi al territorio e quindi capaci di interpretare maggiormente le rispettive dinamiche sociali ed educative.

Gli stessi Enti che, purtroppo, il più delle volte, come dimostrano gli atti, si sono sottratti a tale ruolo attribuitogli dalla legge.

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Nell’incontro, come fatto in passato, inoltre, torneremo a ricordare che nessuna scuola sarà chiusa, che nessun servizio sarà sottratto a famiglie e studenti e che si tratta di una misura finalizzata a garantire un dirigente in ogni scuola superando la precarietà delle reggenze».

Un dirigente per ogni scuola, vuol dire per ogni maxi istituto risultante da accorpamento. Ovvero Super Dirigenti, sfortunatamente non provvisti del dono dell’ubiquità, costretti a saltellare di qua e di là tra più sedi distanti tra loro e ad amministrare realtà a volte più complesse e numerose dell’amministrazione di un piccolo comune. Ma così si risparmia.

Schiboni apre all’ascolto e lancia una frecciatina agli Enti locali:

«La Regione Lazio su questo tema come su tutti gli altri non si è mai sottratta né alle proprie responsabilità né all’ascolto e al confronto a differenza di Enti locali titolari di scelte che hanno preferito evitare».

Nel frattempo gli studenti hanno dichiarato sulla pagina Facebook ufficiale della Rete Studente Medi del Lazio di non volersi arrendere dopo la manifestazione:

«La lotta non si ferma qua, aspettiamo il tavolo ma continueremo a lottare fino al ritiro della delibera 1161».

Le voci a sostegno della protesta studentesca

Hanno espresso solidarietà alla manifestazione degli studenti del Lazio contro il dimensionamento scolastico voluto dalla Giunta Rocca molti esponenti dell’opposizione.

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Bonafoni (PD):”La scuola pubblica non è una voce di bilancio sacrificabile”

Da parte del PD si è espressa Marta Bonafoni, consigliera regionale del Lazio e coordinatrice della segreteria nazionale del Partito Democratico con delega al Terzo Settore e all’Associazionismo.

Bonafoni già prima dell’approvazione della delibera sul dimensionamento scolastico aveva dichiarato:

«La scuola pubblica non è una voce di bilancio sacrificabile, ma il cuore pulsante di una società giusta e democratica. Chiediamo alla Giunta Rocca di fermare immediatamente questo scempio e di rimettere l’istruzione pubblica al centro delle proprie politiche per garantire pari opportunità e coesione sociale».

Si è dunque dichiarata al fianco delle studentesse e degli studenti contro il piano di dimensionamento scolastico:

«Tagliare e accorpare le scuole significa colpire il diritto allo studio, ridurre la qualità dell’istruzione e compromettere il futuro di migliaia di studenti e studentesse, soprattutto nei territori più periferici e fragili.

Una scelta miope e sbagliata, che ignora il ruolo centrale della scuola pubblica come presidio di inclusione e crescita sociale. Le istituzioni hanno il dovere di ascoltare le comunità scolastiche e di investire nell’istruzione, anziché smantellarla».

Eleonora Mattia (PD): La delibera non tiene conto delle osservazioni della comunità scolastica, di sindaci, Enti locali e territori

Anche la consigliera regionale PD del Lazio Eleonora Mattia ha manifestato solidarietà, annunciando di voler portare le istanze degli studenti all’incontro che si terrà il 26 febbraio alla Pisana:

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«Oggi siamo scesi in piazza con le studentesse e gli studenti per chiedere ancora una volta alla Giunta Rocca il ritiro della delibera sul Piano regionale di dimensionamento scolastico per l’anno 2025/2026, che non tiene conto delle osservazioni della comunità scolastica, di sindaci, Enti locali e territori.

Visto che la Giunta Rocca continua a non volerli ascoltare, lo faremo di noi portando la loro voce in consiglio regionale con un grande incontro intitolato ‘La scuola non si taglia”, che si terrà mercoledì prossimo, 26 febbraio, dalle ore 15 alla Pisana.

E continueremo finché non avremo una risposta valida che tenga conto delle reali esigenze dei territori e della tutela del diritto all’Istruzione».

Movimento 5 Stelle Lazio: “La scuola non può essere oggetto di tagli indiscriminati”

Anche il Movimento 5 Stelle Lazio ha aderito alla manifestazione del 21 febbraio indetta dalla Rete degli Studenti Medi per opporsi al dimensionamento scolastico approvato dalla Giunta Rocca, dichiarando in una nota:

«La scuola non può essere oggetto di tagli indiscriminati. L’istruzione è un diritto fondamentale e chi governa deve garantirne l’accessibilità e la qualità, non indebolirla.

Il presidente Rocca ha ancora tempo per ritirare la delibera e ascoltare studenti, famiglie ed enti locali. Ignorare queste richieste significherebbe penalizzare ulteriormente le aree più fragili del Lazio. La scuola pubblica va tutelata e potenziata, non ridimensionata».

Azione: “La scuola non può diventare un pallottoliere su cui fare cassa”

Da Azione arriva il sostegno di Alessio D’Amato, consigliere regionale, e Flavia De Gregorio e Antonio De Santis, consiglieri in Assemblea Capitolina:

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«Accogliamo l’appello della Rete degli Studenti Medi del Lazio. Il dimensionamento scolastico voluto dalla Giunta Rocca va fermato. La scuola non può diventare un pallottoliere su cui fare cassa, né il bersaglio di scelte miopi per far tornare i conti.

L’istruzione è un bene essenziale e non possono essere studenti e famiglie a pagare il prezzo dei tagli. Chi governa ha il dovere di garantire una scuola pubblica accessibile e di qualità, non di smantellarla.

C’è una brutta aria, investire nella formazione dovrebbe essere una priorità, invece si continua a depotenziare un settore importantissimo per il futuro e per il presente di tutte e tutti. Forse la cultura e il sapere fanno paura a qualcuno».

Bonessio (Ev-Avs): “Il dimensionamento altro non è che l’ennesimo tentativo di distruggere la scuola pubblica”

Anche il consigliere capitolino Ev-Avs Nando Bonessio ha dichiarato l’adesione di Ev-Alleanza capitolina VerdiSinistra alla manifestazione della Rete degli Studenti Medi del Lazio contro il piano di dimensionamento scolastico:

«Il dimensionamento altro non è che l’ennesimo tentativo di distruggere la scuola pubblica che, nonostante i numerosi tagli, garantisce il diritto allo studio ai nostri ragazzi.

Venerdì sarà importante essere al fianco degli studenti e delle loro famiglie a difesa del sistema scolastico pubblico che è baluardo di conoscenza, cultura, umanità, libertà e spirito critico più che mai da proteggere e preservare in questo periodo storico».

Il IV Municipio di Roma contro l’accorpamento “scellerato” di ben 4 istituti comprensivi

In adesione alla protesta studentesca anche i rappresentanti del IV Municipio, pesantemente colpito dagli accorpamenti.

Massimiliano Umberti Presidente del IV Municipio e Annarita Leobruni Assessora alla scuola si sono dichiarati al fianco della Rete degli Studenti Medi del Lazio contro il dimensionamento scolastico:

«Il IV Municipio ha subito un dimensionamento scellerato che ha visto accorpare ben quattro istituti comprensivi di cui uno che raggiunge i 1400 studenti.

La Regione non ha ascoltato i territori ed è andata da sola, contro ogni possibile proposta ragionevole tanto che le famiglie sono state costrette a ricorrere al Tar per essere ascoltate.

C’erano altre strade ma il Presidente Rocca ha scelto diversamente con la sua Giunta danneggiando le proposte formative e le peculiarità di ogni istituto. La scuola non si governa così».



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