O.S. Polizia Penitenziaria prendono distanze da provveditore Napoli

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I sindacati della Polizia Penitenziaria regione Campania prendono le distanze da dichiarazioni Provveditore sul carcere di Avellino

La dottoressa Castellano avrebbe ingiustamente screditato l’operato dei poliziotti penitenziari

 

Le segreterie regionali dei sindacati della Polizia Penitenziaria (SAPPe, Sinappe, Uil, Uspp, Cisl e Cnpp) hanno diffuso un comunicato stampa in cui prendono le distanze dalle dichiarazioni rilasciate il 21 febbraio dal Provveditore della Regione Campania in merito alla gestione dell’emergenza nel carcere di Avellino.
Secondo i sindacati, le affermazioni del massimo dirigente dell’amministrazione penitenziaria regionale hanno ingiustamente screditato l’operato degli agenti, attribuendo loro responsabilità che non competono al corpo di polizia penitenziaria.

Sindacati respingono insinuazioni su professionalità e assenze del personale

Nel comunicato si sottolinea come decessi e violenze tra detenuti non possano essere imputati al personale, che continua a operare con professionalità nonostante condizioni di sicurezza estremamente precarie.
I sindacati respingono inoltre ogni insinuazione sulle assenze per malattia del personale, ribadendo che i turni di servizio si svolgono in condizioni insostenibili: in alcuni casi, poche unità devono gestire contemporaneamente diverse sezioni della struttura.

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Vera causa del disordine è sovraffollamento detenuti

A pesare sulla gestione del carcere di Avellino è anche il sovraffollamento: secondo i dati forniti dai sindacati, nell’estate del 2024 la popolazione detenuta ha superato le 600 unità a fronte di una capienza regolamentare di 507.
Una situazione che avrebbe messo in crisi qualsiasi sistema organizzativo e che, secondo le organizzazioni sindacali, è la vera causa del disordine e dell’insicurezza all’interno dell’istituto.

Contestato anche l’utilizzo dei procedimenti disciplinari contro il personale

I sindacati contestano infine l’utilizzo dei procedimenti disciplinari contro il personale, considerandoli un ingiusto tentativo di scaricare le responsabilità organizzative sugli agenti. Chiedo pertanto una revisione delle sanzioni e un maggiore rispetto per la professionalità e la dignità della Polizia Penitenziaria.

Un comunicato stampa che esprime con forza il malcontento della Polizia Penitenziaria

Il comunicato stampa esprime con forza il malcontento della Polizia Penitenziaria, costretta a operare in condizioni che definire difficili è un eufemismo.
La situazione del carcere di Avellino è l’emblema di una crisi strutturale che colpisce tutto il sistema penitenziario italiano: sovraffollamento, carenza di personale, disorganizzazione gestionale.
In questo contesto, è inaccettabile che il personale venga additato come responsabile di problematiche che sono invece frutto di scelte amministrative errate e di una totale mancanza di supporto istituzionale.

Attribuire colpe ad agenti è una semplificazione ingiusta e pericolosa

Attribuire agli agenti colpe per eventi tragici o tensione interna al carcere è una semplificazione ingiusta e pericolosa.
L’insicurezza, il sottodimensionamento degli organici e l’assegnazione di compiti sproporzionati rispetto alle risorse disponibili rendono materialmente impossibile garantire un servizio adeguato.

La questione sollevata dai sindacati è cruciale: non si può pretendere che il personale garantisca sicurezza ed efficienza quando è lasciato solo ad affrontare emergenze continue.

L’uso dei rapporti disciplinari come strumento per scaricare responsabilità amministrative sugli agenti è un abuso che va denunciato con fermezza.

Istituzioni dovrebbero invece riconoscere il sacrificio e la dedizione della Polizia Penitenziaria

Le istituzioni dovrebbero invece riconoscere il sacrificio e la dedizione della Polizia Penitenziaria, garantendole condizioni di lavoro dignitose e strumenti adeguati per svolgere al meglio il proprio compito.
È doveroso rivedere le contestazioni disciplinari e, soprattutto, intervenire per riformare un sistema che sta collassando sotto il peso dell’inefficienza e della superficialità gestionale.

Questo comunicato non è solo un atto di difesa del Corpo di Polizia Penitenziaria, ma un grido d’allarme che le istituzioni non possono più ignorare.

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Giovanni Battista de Blasis

 

 

 





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