08.09 – sabato 22 febbraio 2025
Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Ora il Ministro e il Governo non avranno più scuse:
Hanno cercato di convincerti che fossimo in pochi. Ti hanno fatto credere che la battaglia contro l’ideologia gender nelle scuole dei nostri figli e nipoti fosse solo una nostra fissazione. Ma ora abbiamo i numeri. E i numeri dimostrano che la maggioranza degli italiani è con noi!
Mercoledì mattina, all’Hotel Nazionale di Roma, abbiamo presentato i risultati del sondaggio nazionale esclusivo condotto dall’istituto Noto Sondaggi.
I numeri parlano chiaro:
L’83% degli italiani chiede che le famiglie siano informate preventivamente su progetti scolastici che parlano di sessualità e affettività.
Il 76% dice chiaramente che l’educazione su questi temi spetta ai genitori, non alla scuola. Si tratta di risultati incoraggianti. Gli italiani non vogliono che i loro figli vengano educati da attivisti e ideologi LGBTQ nelle scuole. Gli italiani non vogliono che lo Stato imponga ai bambini concetti come fluidità di genere e identità non biologica.
Ma c’è di più. Senti qua:
Il 78% degli elettori di Fratelli d’Italia, il 75% della Lega e il 70% di Forza Italia si oppongono fermamente alla propaganda gender nelle scuole.
Il 74% degli elettori di FdI, il 59% della Lega e il 45% di Forza Italia rigettano la carriera alias nelle scuole.
Questo è un dato politico pesantissimo.
Eppure, il Governo e il Ministero dell’Istruzione (in quota Lega) continuano a restare in silenzio. Il Governo ha il dovere morale e politico di rispondere alla volontà della propria base elettorale, proteggendo la libertà educativa della famiglia e impedendo la diffusione di teorie ideologiche nei programmi scolastici.
Meloni, Salvini, Tajani avevano promesso di vietare l’indottrinamento gender nelle scuole. Questo Governo ha preso impegni precisi con gli elettori. Ora è tempo di passare dalle parole ai fatti. Non basta dire “no” all’ideologia gender: bisogna contrastarla con atti concreti.
Di fronte a questi dati e all’immobilismo politico, abbiamo lanciato davanti al parlamento la nuova campagna nazionale “MIO FIGLIO NO” per dire basta all’indottrinamento gender nelle scuole!
Questo è solo l’inizio.
Abbiamo presentato una richiesta precisa al Governo per una legge che tuteli la libertà educativa dei genitori e che rispetti i seguenti punti, per noi non negoziabili:
Divieto di introdurre nelle scuole iniziative sulla fluidità di genere.
Diritto di consenso informato: i genitori devono approvare ogni programma scolastico su sessualità e affettività.
Diritto di opt-out: le famiglie devono poter esonerare i figli dai corsi gender.
Stop agli attivisti LGBT nelle scuole.
Supervisione ministeriale per bloccare la propaganda gender nei programmi scolastici.
Abolizione della carriera alias nelle scuole.
Ora si passa all’azione.
Ecco le prime mosse della mobilitazione nazionale:
Una grande petizione popolare per chiedere una Legge sulla Libertà Educativa delle Famiglie.
Azioni di sensibilizzazione nelle piazze e davanti alle istituzioni.
Incontri pubblici per informare e mobilitare famiglie, docenti e cittadini.
Una campagna di comunicazione massiccia per raggiungere milioni di italiani.
Non c’è più tempo per sperare nelle loro promesse elettorali.
Non c’è più tempo per tollerare la propaganda gender nelle scuole dei nostri figli e nipoti.
Il tempo è scaduto. Vogliamo una legge per la libertà educativa delle famiglie. Ora!
Abbiamo tracciato una linea.
Ora il Governo e il Ministro Valditara devono decidere da che parte stare.
E noi non ci fermeremo finché non otterremo questa legge.
Presto riceverai nuove informazioni sulle prossime azioni.
Tieni alta l’attenzione. Il tempo è scaduto.
In alto i cuori!
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Jacopo Coghe
Portavoce
Pro Vita & Famiglia Onlus
P.S. Se non hai potuto seguire la conferenza stampa in diretta, puoi rivederla registrata cliccando QUI.
Abbiamo parlato senza filtri dei dati del sondaggio, delle promesse del Governo alle famiglie e del perché questa mobilitazione non può più essere rimandata.
Guarda, ascolta e condividi. La battaglia è iniziata!
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